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Cronaca Ferrovieri - Gebbione - S.Agata / Via Sbarre Inferiori

Cena della Vigilia: tra rincari e crisi energetica Reggio non rinuncia alla tradizione

Il pesce sarà comunque sulle tavole dei reggini anche se c'è un calo delle vendite

Ore frenetiche per gli ultimi acquisti prima di rientrare a casa per la cena della Vigilia. Non solo doni da comprare ma anche buon cibo da mettere a tavola per festeggiare il Natale insieme a parenti ed amici.

La tradizione vuole che per la cena del 24 dicembre ci sia nelle tavole dei reggini il pesce, soprattutto il pescestocco cucinato in umido o alla "ghiotta", e così ecco che già da ieri le pescherie di Reggio Calabria sono state prese d'assalto dai consumatori. Sia in centro che in periferia, ognuno ha il proprio pescivendolo di fuducia dove comprare. Tra crisi energetica e guerra in Ucraina ecco che ci si domanda come saranno gli acquisti ed i consumi degli italiani e dei reggini in particolare.

L'indagine di Federconsumatori

L'Osservatorio Nazionale Federconsumatori, come ogni anno, ha monitorato i costi che le famiglie sosterranno per organizzare le cene della Vigilia di Natale, prendendo in considerazione due tipologie di menu, una standard e una più economica, per la cena del 24 dicembre.

La spesa media per il menu “classico” della cena di Natale sarà di 40,42 euro a persona, con un incremento del +13,2% rispetto allo scorso anno, mentre per il menu low cost la cifra si attesterà a quota 21,80 euro a persona (quasi il 50% in meno rispetto al menu classico), con un aumento del +21,7% rispetto al 2021. Gli aumenti più significativi riguardano il pesce e la frutta secca.

I prezzi in città

Se l'indagine di Federconsumatori parla di rincari, a livello nazionale, ecco che girando tra pescivondoli e fruttivendoli a Reggio Calabria sembra esserci una buona sorpresa: i prezzi sono fermi per quanto riguarda il pesce e per la frutta e verdura, anzi, vi è un notevole ribasso.

"Lo scorso anno avevamo prezzi molto alti - racconta un fruttivendolo nella zona sud della città - c'erano zucchine a quattro euro, adesso le vendiamo ad un euro. Non ci sono soldi, la gente non compra ed i prezzi scendono. E' il mercato. Rispetto allo scorso anno, anche noi, abbiamo avuto una diminuzione di incassi. Certo rispetto alle vendite della settimana, ieri e oggi abbiamo avuto un aumento, è normale: ormai è Natale". 

"E' stato un anno brutto - racconta il pescivendolo Santino Minuto - e anche in questi giorni dove si fanno gli acquisti per la cena della vigilia di Natale abbiamo avuto il cinquanta per cento in meno delle vendite rispetto agli scorsi anni".

"Proprio per favorire la clientela - spiega il titolare della pesceria Santino, in via Sbarre Inferiori - abbiamo mantenuto i prezzi soliti, senza rincari per le festività, e abbiamo anche predisposto i preprarati pronto cuoci per facilitare le signore in cucina, eppure abbiamo avuto un calo delle vendite. La crisi si fa sentire e la gente preferisce risparimiare".

pescivendolo Santino Minuto

Risparmiare, mantenendo la tradizione vuol dire anche comprare pesce surgelato, magari approfittando delle offerte dei grandi supermercati, e preparare piatti più semplici per una Vigilia di Natale che vuole riscoprire il valore dello stare insieme, lontano dal consumismo.

Vigilia di Natale è cercare conforto e speranza nella nascita di Gesù e così ecco che ultimata la cena, prima della mezzanotte, c'è da andare in chiesa, pregare, e aspettare le campane in festa per l'annuncio dell'arrivo del Bambino.

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