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Il racconto

Cento anni di Palazzo San Giorgio, a spasso nella storia con "Lucia dei sindaci"

Mentre si attende domani, 27 aprile, per le celebrazioni, la segretaria particolare svela aneddoti e curiosità

Il Comune si prepara a celebrare i 100 anni dall’inaugurazione ufficiale di Palazzo San Giorgio, ricostruito dopo il terremoto del 1908 e riaperto il 27 aprile 1922 dal sindaco Giuseppe Valentino alla presenza del re Vittorio Emanuele III. Un palazzo che è nato dall'idea architettonica di Ernesto Basile, importante architetto che disegno e realizzò anche il Transatlantico a Montecitorio a Roma.

Sarà, dunque, un momento di riscoperta storica e di valorizzazione del patrimonio culturale della città. In occasione di questo importante anniversario, ecco che il prossimo 27 aprile sarà allestita una mostra, lungo la galleria e le sale adiacenti l’aula consiliare, che ripropone reperti originali dell’epoca. Si tratta, in particolare, di disegni, tavole e quotidiani custoditi nell’Archivio storico e nella Biblioteca comunale De Nava e che raccontano le origini dello storico edificio. Al tempo stesso, testimoniano una pagina importante della storia cittadina come la fase di ripartenza e ricostruzione dopo il terremoto. 

Minniti Lucia 01-2Ci sarà anche una sala dedicata ai sindaci dal 1943 ad oggi. Volti e nomi che resteranno così per sempre nella memoria collettiva. Chi però ha vissuto, gomito a gomito, con ben quindici sindaci portando avanti la vita amministrativa della città è Lucia Minniti, (in foto), responsabile della segreteria particolare del sindaco. Trent'anni di vita lavorativa dentro Palazzo San Giorgio tanto che nel marzo del 1999 il Presidente Oscar Luigi Scalfaro le ha conferito l'onorificenza di “Cavaliere della Repubblica”.

"Ho iniziato a lavorare come dipendente dell'amministrazione comunale nel 1978, - ricorda Lucia Minniti - prima come impiegata nella biblioteca comunale e poi nel 1980 fui trasferita a Palazzo San Giorgio. Ricordo benissimo il primo giorno. Quando mi chiamarono, - dopo un periodo di formazione - ero insieme ad altri colleghi in attesa di sapere la destinazione e quando dissero che dovevo andare in segreteria del sindaco non sapevo neanche dove fosse. Così mi accompagnò un collega, molto gentile, Di Nallo. Dovevo restare per alcuni mesi come collaboratrice, insieme alla collega responsabile Sara Morelli. Non lasciai mai quel posto. Quando Sara Morelli andò in pensione, nel 1986 diventai responsabile unica e così fino a quando andai in pensione nel 2013".

"Ho lavorato con ben quindici sindaci - dice Minniti. Il primo sindaco che incontrai, appena assunta fu Mimì Cozzupoli e di lui ho un ricordo di vero gentiluomo, nei modi e nei tratti. Ricordo anche con molto piacere il sindaco Battaglia, che nel 1989, in un momento particolarmente difficile della vita cittadina, le forze politiche decisero di richiamare alla guida del municipio il sindaco della Rivolta. In quel periodo Pietro Battaglia sedeva sugli scranni di Montecitorio e la sua elezione a primo cittadino, avvenuta il 29 agosto del 1989 e protrattasi fino al 21 febbraio del 1990, fu soltanto transitoria per via dell'incompatibilità tra la carica di deputato e quella del sindaco”.

"La città era chiamata a programmare gli interventi del Decreto Reggio, fu un lavoro massacrante, - specifca Lucia Minniti - con il sindaco Battaglia c'era un'ottima complicità lavorativa e infatti non perdeva occasione per esprimere il suo apprezzamento nei miei confronti. Mi diceva spesso: "Complimenti! L'ho detto sempre da quando un amministratore ha una brava segretaria, il lavoro per lui è gà completato per tre quarti".

"Di Battaglia, non posso dimenticare un aneddoto, legato ad una conferenza dei Servizi tenutasi nella sala del Consiglio comunale, - racconta ancora Lucia Minniti: in quell'occasione al tavolo di presidenza era seduto il sindaco, con a fianco il sottosegretario alle aree urbane, mentre dietro – come prevede il cerimoniale – vi era il gonfalone insieme ai vigili urbani in alta uniforme. Ma accadde che nel corso dell'incontro il gonfalone si piegò e finì sulla testa del sottosegretario, senza creare gravi conseguenze, ma ovviamente con tanta paura e molto ghiaggio sulla testa del malcapitato. Così il sindaco per sdrammatizzare esclamò: "Anche il gonfalone vuol dire la sua: occorre fare fatti, non bastano le parole". 

Tante storie ha da raccontare la signora Lucia, storie vissute dentro il palazzo dove lei ha lavorato con grande dedizione e sempre con il sorriso.

Minniti Lucia Licandro-2"Agatino Licandro, invece, fu sindaco eletto a soli 36 anni e per me fu la prima volta che mi sono ritrovata a lavorare con un primo cittadino più giovane di me. Ricordo che, scherzosamente, ogni qual volta gli ricordavo che ero più grande di lui, mi chiedeva di mostrargli per conferma la carta d'identità".

E poi ancora Francesco Gangemi, Giuseppe Reale, Italo Falcomatà, di cui ancora conserva le minute dei discorsi pubblici, scritte con la matita rossa e blu, Demetrio Naccari Carlizzi e Giuseppe Scopelliti. 

"Di Scopelliti ricordo con gioia alcune su curiose abitudini, come l'irrinunciabile partita di calcetto in Pinetina nel fine settimana o le cosuete tisane. Avevo capito che amava i dolci, così a volte piombavo in ufficio con una crostata alla marmellata di pesche. Mettevo la sveglia all'alba in modo da prepararla e portarla appena sfornata a Palazzo San Giorgio. Il sindaco Scopelliti apprezzava così tanto che, anche se a dieta, preferiva rinunciare al pranzo per potersi godere due belle fette di crostata".

Storie di vita quotidiana, dunque, dentro il Palazzo e Lucia Minniti ha voluto fermare i suoi ricordi in un libro Lucia dei sindaci per i tipi di Città del Sole edizioni. 

Minniti Lucia mostra sindaci-2

Discreta e professionale, ha fatto sempre da filtro tra il primo cittadino e quanti avevano necessità di contattarlo. Ma la signora Lucia era nota anche per un'altra sua incredibile dote: conosceva a memoria moltissimi numeri di telefono, tanto che in molti chiamavano lei invece di consultare la guida telefonica, quando ancora non esistevano i cellalari!

Minniti Lucia Falcomatà-2"Sono andata in pensione – spiega Minniti - lasciando la commissione prefettizia composta dal prefetto Panico a Palazzo San Giorgio". Dopo la pensione è tornata a Palazzo San Giorgio, chiamata da Giuseppe Falcomatà, neo eletto sindaco per aiutare il suo staff a capire bene il funzionamento della macchina organizzativa. 

"Sono tornata con piacere, gratuitamente, a Palazzo San Giorgio, per quasi due anni ha affiancato questi giovani, poi per problemi familiari ho lasciato. Adesso mi godo la mia famiglia e osservo la città e non dimentico i miei sindaci che tanto hanno lavorato per il bene di Reggio". 




 

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