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L'intervento

Seminario arcivescovile, le Muse ricordano le parole di don Denisi

Il presidente Livoti spera che "non venga a mancare questo luogo di formazione"

L’associazione culturale Le Muse “Laboratorio delle arti e delle lettere” di Reggio Calabria dopo avere appreso la notizia della prossima chiusura del Seminario e della possibile unificazione degli stessi in regione fa un appello nelle vesti del suo presidente Giuseppe Livoti all'arcivescovo Fortunato Morrone, affinchè non venga a mancare nella nostra città un luogo importante e storico per la formazione dei futuri presbiteri a servizio della Calabria.

Livoti dichiara che pur se appreso che le indicazioni e le scelte che coinvolgeranno tale scelta tengono conto delle indicazioni della nuova Ratio Fundamentalis sui Seminari, dell’ottimizzazione di forze, delle risorse umane e culturali e di quanto è ancora all’esame della Conferenza episcopale italiana richiama alla memoria come tale luogo di formazione fa parte integrante della storia e dei siti importanti per la nostra storia religiosa.

"Non possiamo non dimenticare le parole di Don Denisi - dice Livori - il quale in una relazione ad un convegno nel 2011 ha evidenziato il ruolo simbolico e fattivo nella storia della religione con la figura di San Paolo. Paolo come ricorda Denisi è considerato dalla chiesa reggina il Padre della fede per gli abitanti del territorio ed il fondatore della chiesa a Reggio e nell’intera Calabria e che gli avvenimenti della fede rispondono ad una logica che non è sempre quella razionale e naturale". 

Il presidente Muse ribadisce come il Seminario anche in queste ultime settimane ha visto l’aiuto per il suo mantenimento su invito del Club Serra anche di un contributo per una rappresentazione teatrale che ha confermato quanto la città intera ama tale struttura.

"Abbiamo bisogno - continua Livoti - di luoghi di formazione ma che mantengano intatto il loro valore storico e di interesse culturale e religioso, non una ennesima espoliazione a favore di un regionalismo che vede Catanzaro “unico baricentro” che cancellerebbe così anche la nostra storia come ricordano gli Atti degli Apostoli. La comunità del Seminario arcivescovile Pio XI è composta da 25 seminaristi, di cui 18 appartenenti alla arcidiocesi di Reggio Bova, un numero ben al di sopra delle altre diocesi calabresi e tra i più numerosi in Italia".

"Per questo anche Le Muse con il suo direttivo ed i suoi soci con spirito filiale, si rivolgono all’arcivescovo Morrone, affinché si opponga, a questa inaspettata chiusura, a svantaggio del patrimonio umano, economico e sociale poiché la formazione dei presbiteri sta veramente a cuore non solo ai fedeli della Chiesa locale ma, anche ai sodalizi culturali presenti nel territorio".

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