rotate-mobile
Cronaca

Ciro Russo era: "Lucido, cosciente e determinato nel progetto di uccidere"

Ecco le motivazioni della sentenza con la quale il gup Valerio Trovato ha condannato a 18 anni di reclusione l'ex marito di Maria Antonietta Rositani

Lucido, cosciente e determinato nel progetto di uccidere. Questa è la fotografia di Ciro Russo, l’uomo che tentò di uccidere l’ex moglie Maria Antonietta Rositani dandole fuoco, scattata dal giudice dell’udienze preliminari Valerio Trovato che è stata fissata nelle motivazioni della sentenza con la quale, lo scorso mese di luglio, Russo venne condannato a 18 anni di carcere. La condanna si registrò al termine del procedimento avviato con il rito abbreviato, un procedimento durante il quale l’avvocato difensore di Ciro Russo aveva chiesto il riconoscimento dell’infermità mentale.

“Russo – scrive il gup nelle motivazioni della sentenza – accecato dalla vendetta nei confronti della moglie, ritenuta responsabile del proprio fallimento personale e familiare, ha dimostrato la coscienza e la volontà di cagionare la morte della Rositani”.

Per il giudice Valerio Trovato la sete di vendetta di Ciro Russo sarebbe desumibile “dalle modalità della condotta, dalla portata offensiva del mezzo utilizzato, che con certezza o con alta probabilità avrebbe condotto alla morte della p.o., dalla programmazione del delitto e dalla pervicacia nel perseguire il fine avuto di mira, cercando la vittima, inseguendola per le vie della città, raggiungendola, speronandola e cospargendola di liquido infiammabile, portato a combustione, dopo aver urlato nei suoi confronti muori”.

“L’intento di dare fuoco alla vittima, cosparsa di benzina - conclude - è stato, quindi, violentemente manifestato dal Russo con una precisa minaccia, proferita contestualmente allo spargimento del liquido infiammabile”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ciro Russo era: "Lucido, cosciente e determinato nel progetto di uccidere"

ReggioToday è in caricamento