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Giovedì, 18 Aprile 2024
L'iniziativa

Cisl promuove la sensibilizzazione contro le mutilazioni genitali femminili

Un incontro sul tema organizzato dal sindacato insieme all’Anolf e al Coordinamento donne, con la partecipazione di donne, giovani e immigrati

L'esigenza di una capillare sensibilizzazione contro la violenza delle mutilazioni genitali, nella giornata mondiale dedicata al contrasto di questa disumana pratica, è stata al centro dell'iniziativa organizzata a Reggio dalla Cisl, insieme all’Anolf e al Coordinamento donne.

È dal confronto che nascono le idee e la consapevolezza compiuta di vicinanza a certe difficoltà vissute da persone con culture diverse e lontane dalle nostre. Per questo l'incontro, a cui ha partecipato un pubblico composto da molti giovani, donne e immigrati, ha consentito di focalizzare il dibattito su un’idea più scientifica del significato di simili torture.

Dopo l’introduzione ai lavori da parte della coordinatrice Nausica Sbarra, animano il confronto Michele Brilli, segretario Cisl, la dottoressa Kaoutar Assassi, mediatrice interculturale, il dottore Roberto Pennisi, ginecologo consultorio diocesano P.Raffa, Maria Ilena Rocha, presidente nazionale dell’Anolf.

Si è parlato delle grandi criticità che ancora coinvolgono milioni di donne e ragazze in molti paesi dei diversi continenti, dove vige questa forma crudele di violenza, senza conoscere le ricadute negative e dolorose sullo stato di salute.

Per la Cisl, commenta il segretario generale Cisl Città Metropolitana di Reggio, Romolo Piscioneri, "emerge l’esigenza di alzare il livello di sensibilizzazione anche nel nostro paese, poiché annovera migliaia di donne provenienti da paesi interessati da questo fenomeno, che si portano dietro e continuano a praticarlo, nonostante il nostro ordinamento giuridico lo consideri reato penale".

Piscioneri ha ricordato come iniziative di dibattito servano per alzare l’attenzione dell’opinione pubblica verso quelle etnie chiuse a possibili aperture di emancipazione culturale e sociale, liberandosi così da riti dannosi per la persona e mettendo in chiaro tutte quelle zone grigie che caricano di responsabilità le famiglie che non si ribellano.

Ha commentato il segretario generale Cisl reggino: "Siamo un paese aperto all’accoglienza e non possiamo sottrarci dall’organizzare momenti di educazione alla conoscenza e regole civiche in uso nel nostro paese, proprio come punto di futura concretezza".

"Dobbiamo sforzarci - ha aggiunto - nell’aprire dialoghi mirati da portare nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle comunità, contestualizzati in appositi progetti medico culturali, idonei a formare e informare donne e ragazze sull’opportunità di avere una vita normale senza dolore".

La Cisl continuerà a battersi per la tutela della salute e l’integrità fisica di tutte queste donne e ragazze costrette a subire violenze senza esserne consapevole e libere di scegliere. Conclude Piscioneri: "Nonostante il rispetto per le tradizioni altrui, posto che da noi c’è una legge e chi si trova nel nostro paese è chiamato a rispettarla, battiamoci affinché anche l’opinione pubblica di altri paesi si ribelli e ponga finalmente fine a queste forme ottuse di ingiustificate violenze".

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