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Cronaca

Antenne 5G e limitazioni sindaci, il Codacons: "Norma folle e dannosa per i cittadini"

L'associazione vicina ai consumatori si schiera contro l'articolo del decreto semplificazioni. Annunciato un ricorso alla Consulta per ottenere l'annullamento della disposizione

Nuove tecnologie che avanzano e con esse non si placano certamente i dubbi e le incertezze. La questione legata al 5G ha smosso discussioni ad ogni latitudine. In chiave reggina, lo scorso 6 luglio il sindaco Giuseppe Falcomatà sospendeva l’installazione delle antenne sul territorio perché “ad oggi non esistono certezze rispetto agli effetti sulle persone.”

La replica generale a qualsiasi decisione di primi cittadini è arrivata attraverso un articolo del decreto semplificazioni, con il quale si vieta ai sindaci l’introduzione di limitazioni per il 5G. Provvedimento che non ha soddisfatto il Codacons. La stessa associazione vicina ai consumatori ha etichettato la norma come “folle, incostituzionale, pericolosa, sovversiva e dannosa per l’incolumità dei cittadini. 

Siamo in presenza – ribadisce il Codacons - di una misura di stampo fascista, che espropria i sindaci delle proprie funzioni e impedisce di garantire la salute dei cittadini laddove vi sono esposizioni eccessive ai campi elettromagnetici.”

La norma, definita “palesemente incostituzionale”, ha spinto lo stesso Codacons ad annunciare un ricorso alla Consulta per ottenere l’annullamento, essendo “la salute pubblica un interesse primario tutelato dalla nostra Costituzione, e non rappresentando il 5G una tecnologia indispensabile nei comuni”. 

La battaglia del Codacons contro la recente limitazione è aperta a tutte le Amministrazioni comunali italiane, le quali potranno intervenire insieme all’associazione in Corte Costituzionale e presentare un’azione congiunta. I sindaci interessati possono pre-aderire tramite la mail info@codacons.it”

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