rotate-mobile
Cronaca

I comitati aeroporti del Sud scrivono a Toninelli per lo sviluppo degli scali

Al ministro delle infrastrutture e trasporti, poco tempo fa a Reggio per il Consiglio dei Ministri, si chiede un incontro considerate le gravi criticità di gestione in Calabria

I presidenti dei comitati aeroporti del Sud scrivono al ministro delle infrastrutture e trasporti, Danilo Toninelli. L’oggetto della lettera di sollecito è la grave situazione in cui versano gli scali aeroportuali calabresi. A Toninelli si chiede di rispettare l’impegno preso a Reggio Calabria, in occasione del Consiglio dei ministri, di portare avanti un tavolo partecipato pubblico-privato così da analizzare un documento unico per lo sviluppo degli aeroporti calabresi.

Le dichiarazioni

"Ormai è alquanto risaputo che le infrastrutture hanno un ruolo fondamentale per lo sviluppo dei territori, soprattutto in determinate aree del Sud Italia, dove la superficie orografica e la viabilità di talune zone non consentono un’agevole interazione persino tra le vicine località", si legge nella nota dei presidenti Fabio Putortì, comitato pro aeroporto dello Stretto, Giuseppe Martino, comitato cittadino aeroporto Crotone, Walter Fischetti, comitato pro aeroporto di Taranto-Grottaglie e Caterina Loria, referente comitato aeroporto Trapani-Birgi.

"Nel corso degli anni, nonostante i più disparati proclami da parte delle varie componenti socio politiche - spiegano ancora i responsabili - specialmente quando si avvicina il periodo elettorale, nonostante i dibattiti, le assemblee, le conferenze, le trasmissioni ed ogni altra sorta di evento sulla questione meridionale, non è stato apportato alcun sostanziale cambiamento al divario che caratterizza il servizio pubblico e l’economia del Mezzogiorno rispetto all’area centro-settentrionale del Paese".

"Ecco perché - continua la nota - in qualità di rappresentanti degli interessi diffusi dei cittadini che risiedono nelle aree di Reggio Calabria-Messina, Crotone, Taranto e Trapani, ci siamo oggi uniti nell’obiettivo comune di agevolare i procedimenti per la valorizzazione di quelle infrastrutture essenziali per la garanzia del diritto alla mobilità e degli altri diritti fondamentali che da esso derivano, quali sanità, studio, occupazione".

Nella fattispecie si tratta degli aeroporti di interesse nazionale posizionati in aree decentrate ed individuati nel DPR n. 201 del 2015, dove, nonostante la presenza di rilevanti bacini d’utenza, si sono registrate in passato gestioni fallimentari accompagnate anche dalla mancata integrazione di altri adeguati mezzi di collegamento. "Ciò comporta - spiegano i presidenti- l’impossibilità di spostarsi da questi luoghi verso i principali snodi del territorio nazionale per esigenze primarie quali studio, cure sanitarie, lavoro, ricerca, senza esser obbligati ad affrontare eccessivi costi, in termini economici e di tempo. Così come le criticità dei collegamenti penalizzano l’incremento dei flussi turistici nonostante le straordinarie potenzialità e le singolari caratteristiche geo-climatiche dei territori in questione".

"Sia ben chiaro - sottolineano Fabio Putortì, Giuseppe Martino, Walter Fischetti e Caterina Loria, che questa nota non vuol portare ad un dualismo tra diverse aree geografiche né si intende ottenere delle concessioni, viceversa, il fine è quello di verificare se vi sia la reale volontà da parte del Governo centrale di parificare le prestazioni delle regioni meridionali con i servizi e gli standard economici delle Regioni europee più sviluppate".

Oltre a lanciare un appello di collaborazione verso altre analoghe realtà territoriali, i comitati ribadiscono che sono "al contempo perfettamente consapevoli che in un odierno quadro nazionale di spending review, le infrastrutture ed i servizi pubblici vengono tanto più garantiti quanto più possano essere sostenibili economicamente, che i principi costituzionali non possono quindi prescindere dai criteri di rilevanza economica".

"E’ anche vero -concludono- che il risparmio della spesa pubblica deve realizzarsi riducendo i costi superflui e non tagliando i servizi essenziali o applicando su scala nazionale degli interventi sperequativi. La finalità che ha portato quindi i cittadini delle aree sopraindicate a costituirsi in comitati spontanei e far rete fra essi è stata proprio quella di perseguire ed ottenere l’efficienza gestionale delle infrastrutture legate, per motivi storici e geografici, allo sviluppo del territorio circostante. Dopo un lungo percorso di studi, conferenze, manifestazioni ed interlocuzioni con gli attori amministrativi ed istituzionali, oggi quindi rivendichiamo che gli organi responsabili facciano la propria parte ponendo fine alla perenne situazione di incertezza sullo sviluppo dei territori sopraindicati".
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

I comitati aeroporti del Sud scrivono a Toninelli per lo sviluppo degli scali

ReggioToday è in caricamento