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La polemica

Foibe, il ricordo nell'area Griso Laboccetta: scatta la polemica

Il Comitato 10 Febbraio dice di non avere accesso al sito, Marisa Cagliostro replica che la competenza ad aprire e le chiavi sono della Città Metropolitana

Polemica cittadina nel Giorno del Ricordo, dedicata alla memoria delle vittime delle foibe. Il Comitato 10 Febbraio, che per domani pomeriggio alle 18 ha organizzato un evento commemorativo, attacca Marisa Cagliostro, presidente dell'associazione culturale Ulysses e della consulta comunale cultura, sostenendo che la studiosa abbia negato l'accesso al sito archeologico Griso-Laboccetta, dove si trova una targa intitolata a Norma Cossetto, studentessa uccisa durante le persecuzioni contro il popolo giuliano-dalmata. A Ulysses, attraverso una convenzione, è infatti affidata dalla Città Metropolitana la cura dell'area.

"Sono molto a disagio - replica la professoressa Cagliostro - perché sono stata tirata dentro una questione non di mia competenza, un po' come caprio espiatorio. L'ufficio tecnico è in possesso delle chiavi e l'associazione dovrebbe rivolgersi all'ente, anche perché si tratta di un tipo di manifestazione che potrebbe comportare problemi di sicurezza, di cui nell'accordo sottoscritto non è previsto che la mia associazione debba occuparsi". 

La polemica aperta dal Comitato 10 Febbraio riguarda la targa di Norma Cossetto 

Pietra della discordia in questa vicenda sembra essere la targa dedicata a Norma Cossetto, la cui ubicazione potrebbe rendere il parco meta di iniziative a sfondo politico. Dal Comitato 10 Febbraio, si denuncia invece "un’operazione di ostracismo sul fronte culturale, politico e associativo" e si sostiene che lo scorso anno "la targa commemorativa venne coperta da manifesti che promuovevano un concerto, e l’associazione che gestisce il sito non si scusò e avanzò l’idea di spostare la targa in luogo più 'discreto'. Cioè, nascosta come una nudità di cui vergognarsi". (in basso foto pagina Facebook Comitato 10 febbraio Reggio Calabria)

Fuori dalla presunta querelle con Cagliostro, i soci del comitato continuano riportando di altre circostanze che attesterebbero questo clima oppositivo ("l’amministrazione locale, dal canto suo, invita storici negazionisti per lavare la propria coscienza storica") e segnalando la mancata risposta a una  richiesta d’intitolazione della scalinata adiacente al sito e la lacuna toponomastica di una via "dedicata ai nostri compatrioti, che è prioritario dovere civico".

Contattata per l'iniziativa odierna sulle foibe, Marisa Cagliostro aveva risposto in modo formale, con una pec inviata al sindaco metropolitano facente funzioni Carmelo Versace, il consigliere metropolitano delegato alla cultura Filippp Quartuccio e ai dirigenti di riferimento, nella quale spiegava che l'area resterà chiusa fino all'inizio di marzo per lavori di restauro dei ruderi realizzati dalla Soprintendenza. Per questo motivo le chiavi sono state consegnate all'organismo del ministero della cultura, e il sito non è al momento in condizioni di accessibilità. "Solleciteremo in questi giorni le operazioni preliminari di pulizia e diserbo - dice la professoressa - perché l'erba è alta, e anche questo potrebbe creare situazioni di pericolo per chi entrasse". 

Nella pec la studiosa, facendo riferimento alla domanda che le è pervenuta - la deposizione di fiori sotto la targa della vittima delle foibe - lascia intendere che "mi risulta che le richieste potrebbero essere diverse". Cioè un evento di tipo politico. "Nella convenzione che Ulysses ha sottoscritto con la città metropolitana - dice Marisa Cagliostro - molto onerosa come impegno, ci sono sicuramente tanti servizi ma non quello di sorveglianza o assistenza per manifestazioni di quel genere".

A dar ragione alla presidente dell'associazione culturale è la conferma da parte della Digos che sarà la Città Metropolitana ad aprire ai gruppi che hanno fatto richiesta e a vigilare sullo svolgimento delle iniziative. Il Comitato, che oggi ha celebrato la ricorrenza sulle foibe con uno striscione esterno al parco, ha ribadito l'appuntamento per domani pomeriggio alle 18, "fiduciosi del buon senso della città metropolitana, proprietaria del sito". Un mazzo di fiori però stamattina è apparso sotto la targa - dunque qualcuno è entrato scavalcando il muro - e Cagliostro fa sapere che metterà a disposizione le registrazioni delle telecamere attive nel parco. 

La polemica politica è respinta al mittente dalla studiosa. Peraltro, sulla sua pagina Facebook, la professoressa ha pubblicato oggi una foto celebrativa del Giorno del Ricordo. "Rispetto la memoria e il diritto di tutti di onorarla - commenta - fuori dal parco è stato esposto uno striscione e non ho nulla in contrario, anzi. Lavoro da tanti anni per il bene comune della città, mi definisco apartitica e apolitica. Ho collaborato in passato con amministrazioni di altro colore politico, sempre mettendo a disposizione la mia preparazione culturale, come chiunque può riconoscere". 

Sulla targa Marisa Cagliostro rileva che "la persona non è in alcun modo legata a questo territorio, e nonostante fosse figlia di un dirigente fascista, non ha operato politicamente. La sua morte è stata orribile morte ed è giusto che chiunque volesse commemorarla lo faccia senza etichette di destra o sinistra. La targa io l'ho trovata già nel parco ma sarebbe opportuno spostarla all'esterno in uno spazio dedicato - conclude - in modo da permettere a tutti di vederla liberamente e senza problemi come quello di oggi, al di fuori di un luogo che è di esclusiva fruizione culturale". 

La stessa targa, realizzata nel 2005 per l'8 marzo dall'associazione Reggionamenti, si trovava inizialmente in via del Torrione. 

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