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Cronaca

Al via il progetto "Chiediamolo a loro", gli studenti del Volta a Palazzo San Giorgio

Primo incontro nell’ambito dell'iniziativa di ascolto voluto dall’amministrazione Falcomatà. I liceali hanno avuto modo di esporre le loro idee e proposte su tanti temi considerati fondamentali per il mondo giovanile

Una delegazione del liceo scientifico Alessandro Volta di Reggio Calabria è stata ricevuta a palazzo San Giorgio dall'assessora allo sport, politiche di genere e politiche giovanili, Giuggi Palmenta e dal consigliere comunale Marcantonino Malara.

L'incontro ha dato il via al progetto "Chiediamolo a loro", fortemente voluto dall'amministrazione Falcomatà quale momento concreto di ascolto, confronto e proposta che vede protagonisti i giovani della città. I ragazzi e le ragazze del "Volta" (una studentessa in presenza che ha anche incontrato a margine della riunione il sindaco, Giuseppe Falcomatà, più altri studenti collegati in videoconferenza), hanno dunque avuto modo di esporre le loro idee e proposte su tanti temi considerati fondamentali per il mondo giovanile.

All’iniziativa, che si svolge ogni venerdì dalle 15 alle 17 sia in presenza che online, è possibile aderire inviando una mail a: chiediamoloaloro@reggiocal.it. Ambiente, creatività, cittadinanza attiva, promozione culturale alcuni degli argomenti toccati dai ragazzi che, a dispetto di tanti luoghi comuni che li dipingono come distanti dall'impegno civile, hanno dimostrato una grande capacità di analisi e lettura del contesto cittadino.

"Siamo pienamente soddisfatti di questa prima tappa di un progetto che ha l'ambizione di diventare un contenitore e uno strumento operativo stabile in grado di raccogliere le istanze e le voci dei nostri giovani e tradurle in azioni", hanno commentato Palmenta e Malara che hanno poi aggiunto: "I ragazzi del "Volta" ci hanno ringraziato per questa opportunità, sottolineando quanto loro desiderassero uno spazio per dialogare e per rendersi artefici di iniziative finalizzate al bene della città.

Stanno vivendo da un anno, come tutto il mondo della scuola, i gravi disagi legati all'emergenza sanitaria ma nonostante ciò, mantengono vivo lo spirito critico e la voglia di essere protagonisti. Un ringraziamento particolare vogliamo rivolgerlo alla professoressa Anna Borrello, prima collaboratrice della dirigente Maria Rosa Monterosso, per il prezioso contributo offerto.

Dai ragazzi sono arrivate idee e spunti di grande interesse e rilievo come la necessità di sensibilizzare la cittadinanza su un minor utilizzo della plastica o l'esigenza di individuare dei luoghi da destinare alla creatività teatrale, musicale e artistica e anche per l’allestimento di cinema all’aperto".

Particolare attenzione, inoltre, è stata rivolta al tema della rigenerazione urbana “su cui gli studenti - hanno affermato l’assessora Palmenta e il consigliere Malara - sono pronti ad intervenire attraverso i progetti legati ai murales che loro vorrebbero realizzare su beni confiscati alla criminalità, in luoghi degradati e negli spazi scolastici. Di grande interesse anche la loro proposta di rilanciare il recupero della cultura, delle tradizioni e dell’identità territoriale incidendo sulle panchine del lungomare delle frasi o dei detti di autori calabresi”.

Molto forte è poi il desiderio di tornare alla normalità, hanno evidenziato i rappresentanti di Palazzo San Giorgio, “che può passare necessariamente attraverso dei centri di aggregazione giovanile, così come previsto anche nel progetto “Fermenti in Comune". Significativa anche l’idea di individuare un muro delle emozioni in cui poter manifestare sentimenti e capacità espressiva. Abbiamo inoltre discusso della possibilità di ripristinare la cassetta delle lettere in cui poter indirizzare all’amministrazione comunale progetti e proposte.

E sul fronte dei trasporti ci siamo confrontati sulla possibilità di migliorare i collegamenti tra il centro e la periferia. Non meno importante, infine, il richiamo a tematiche sociali come il sostegno, anche attraverso borse di studio, a quelle famiglie che a causa della crisi pandemica versano in condizioni di difficoltà economiche e hanno necessità di mandare i loro figli all’università".

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