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A che punto siamo / L'intervista

Comune, Martino: "A dicembre al via i lavori per la Casa delle donne"

Prosegue l'approfondimento di ReggioToday sul lavoro dell'amministrazione. Oggi parla l'assessora alle attività produttive, imprenditoria giovanile, occupazione e lavoro, rapporti con le università e politiche di genere

Dialogo con il settore produttivo, supporto ai servizi, progetti di sviluppo all’economia cittadina e sostegno alle donne vittime di violenza. Di questo e altro abbiamo parlato con Angela Martino, assessora comunale con deleghe alle attività produttive, imprenditoria giovanile, occupazione e lavoro, rapporti con le università e politiche di genere.

Il tema più pressante è la grave condizione di difficoltà di imprese e commercio per la crisi energetica. Un problema che ovviamente richiede l’intervento statale, ma a livello locale ci sarà qualche iniziativa mirata?

“Ci siamo confrontati con le associazioni di categoria e anche da parte loro c’è la consapevolezza che l’ente comunale non ha le risorse per aiutare in maniera esaustiva le aziende del territorio. Il rapporto instaurato è ottimale, sia con le associazioni che con la camera di commercio. Abbiamo ugualmente fatto il punto sulla possibile erogazione di risorse residue da bandi ancora in corso e che si chiuderanno entro l’anno, che, come quello sull’economia circolare, erano stati tracciati in collaborazione con le stesse associazioni. In base alle reali disponibilità faremo ciò che potremo per dare un segnale di sostegno all’imprenditoria. Per le bollette è chiaro che i provvedimenti dovranno essere governativi, ma voglio sottolineare che dopo ogni tavolo con le categorie e con il prefetto e anche prima dell’insediamento del nuovo governo, da parte nostra abbiamo più volte segnalato alla presidenza del consiglio le particolari fragilità di questo tessuto locale, che preesistevano prima del Covid e del caro energia”

La riunione con i vertici regionali e cittadini

Sulla vertenza Alival il Comune si sta impegnando molto nella concertazione interistituzionale. Quali criteri avete individuato per la partecipazione delle aziende interessate ad investire sul sito e salvare i posti di lavoro a rischio?

“Come è noto, il dialogo con la società non ha condotto a nulla e non c’è nessuna speranza di revocare la decisione. Abbiamo esperito tentativi su tutti i piani istituzionali ma dall’altra parte la chiusura è totale, dunque adesso guardiamo oltre. L’azione è su due fronti, mantenere in vita il sito produttivo e salvare i livelli occupazionali. L’optimum sarebbe raggiungere entrambi gli obiettivi ma abbiamo detto con franchezza ai sindacati che non possiamo assicurare di riuscirci. Riteniamo essenziale e prioritario non perdere neanche un posto di lavoro, anche se questo obiettivo non dovesse essere raggiunto in collegamento al primo.

Certamente noi puntiamo all’acquisto da parte di un’unica società e ci rivolgeremo prima a quelle del settore caseario, anche perché nello stabilimento ci sono le attrezzature e le stesse professionalità sono state impiegate in quel tipo di lavoro. Se però l’esito non fosse positivo, si valuteranno ad altri tipi di società, e in questo caso tramite le politiche attive del lavoro e con i fondi regionali riqualificheremo il personale con l’opportuna formazione.

Con i sindacati il clima è di totale collaborazione, sappiamo che serve un lavoro di squadra. Ci incontreremo il 18 novembre in prefettura e la presenza al tavolo di Confindustria  e Camera di Commercio consentirà un approccio diretto, per capire chi è davvero interessato al sito di San Gregorio ed avere anche una panoramica su altri settori, inoltre l’apporto del dipartimento lavoro e del dipartimento sviluppo sarà importante per individuare risorse da spendere in altri segmenti. Ribadisco che oggi la priorità è il mantenimento di ogni singolo posto di lavoro.”

Perché i Puc dei percettori di reddito di cittadinanza vanno a rilento e l’impiego è ancora scarso?

“E’ una competenza dell’assessorato al welfare, che presenta e coordina i vari progetti di pubblica utilità valutando le esigenze di dei singoli settori. Posso dire però che è importante ricordare le condizioni previste dalla legge, perché, normativa alla mano, il beneficiario non può essere lasciato solo, ma va tutorato e accompagnato da un dipendente comunale. Dobbiamo mettere in conto il fabbisogno di personale del Comune da destinare a questa attività. Se il numero di puc attivi sembra basso, bisogna sempre parametrarlo a questa condizione”.

Ad agosto vi siete trovati nell’occhio del ciclone con la ztl, e poi la delibera è stata ritirata. Era stato presentato come un provvedimento a favore dei commercianti, che però poi si sono lamentati pure loro. Ci proverete ancora?

“Quella delibera, proposta dal settore mobilità e non dal mio, quando è scoppiata la polemica non era certo una novità perché veniva riproposta incessantemente in giunta da ormai anni. Io stessa, che sono in giunta dal dicembre 2021, l’avevo già votata tre volte. E’ diventato un caso nostro malgrado, perché questo intervento sulla circolazione era ritenuto necessario per garantire sicurezza negli stalli occupati da alcuni gazebo. Infatti, a fronte della mancata adozione della delibera, abbiamo poi dovuto negare alcune autorizzazioni.

Avevamo sul piatto della bilancia due necessità, da un lato tutelare la sicurezza, dall’altro, nella visione che discende da Roma, consentire agli esercenti di avere spazi di somministrazione all’aperto anche oltre l’emergenza Covid, tanto che poi la misura è stata ribadita dal governo Draghi, non più collegata al momento pandemico ma alla crisi economica. A livello locale dai nostri uffici si è ritenuta necessaria la ztl per consentire ai commercianti di svolgere attività esterna con i gazebo.

Dopo la protesta dei residenti del centro storico, con la polizia municipale abbiamo poi trovato soluzioni alternative e la delibera è stata revocata, ma era una valutazione fatta a favore dei commercianti. Nell’equilibrio di interessi, di fatto alcune autorizzazioni sono state negate e qualcuno giocoforza ha perso lo spazio”.

I dehors sul Corso Matteotti

I dehors lanciati con clamore nel 2021 e dall’esito poco felice, quest’estate non sono stati riproposti, eppure quel tipo di scenario urbano attorno ad un'isola pedonale animata da attività di ristorazione, era centrale nel programma di Falcomatà. Prima o poi torneranno?

“Siamo sempre sensibili alle richieste delle categorie e posso dire che, sebbene con i colleghi dei settori di competenza la scorsa estate avessimo deciso di non replicare quell’esperienza, di cui non eravamo convinti, ugualmente abbiamo svolto diverse riunioni con gli esercenti, dialogando con loro. Nessuno ha contestato la nostra decisione e questa credo sia già una chiara risposta. Ad oggi l'orientamento degli esercenti e il nostro è questo: la prossima estate è un po' lontana per parlarne ora, si vedrà”

Le bancarelle delle feste mariane sono state deludenti, ma, oltre l’evento singolo, quando tornerà uno spazio fieristico a Reggio?

“Le festività mariane sono state gestite dal delegato ai grandi eventi Nino Malara, di cui ho visto personalmente il grande impegno. Le bancarelle stavano per saltare ma grazie alla competenza politica di Malara e il sindaco Brunetti oltre che il lavoro della dirigente Loredana Pace, si è salvato tutto sul filo del rasoio, risolvendo i problemi di pagamenti e autorizzazioni. L’argomento fiera invece mi sta particolarmente a cuore. E’ grave che una città come Reggio non abbia un’area dedicata ai momenti fieristici, che siano ordinari o di alto livello. Rispetto a manifestazioni di tipo ordinario abbiamo già qualcosa in mente.

Stiamo pensando a un sito polifunzionale adibito sia ad attività mercatali e fieristiche di media entità - anche le stesse bancarelle mariane, in modo da non creare blocchi alla circolazione - sia ad area giochi e luna park, che è un’altra necessità, poiché ogni anno ci sono difficoltà a posizionare le giostre. Non voglio anticipare troppo ma esiste già un’area idonea, precedentemente in concessione a un altro ente e tornata in nostro possesso quest’anno. L’abbiamo adocchiata proprio per questa finalità e credo si possa realizzare in un anno e mezzo dotando la città di un servizio importante.

Più complessa la situazione della fiera intesa come struttura stabile: purtroppo è una nota dolente, perché la fiera rappresenta un momento di vivacità economica importante e il territorio perde tante opportunità. E’ chiaro che questo progetto, a differenza dell’altro citato, richiede una programmazione molto lunga e attenta: io non penso solo a un polo fieristico ma anche a un centro congressi, che servirebbe all’economia cittadina e inoltre richiamerebbe economia esterna.

Abbiamo la fortuna di un clima favoloso e credo che anche grandi associazioni nazionali potrebbero pensare, ad esempio, ad organizzare grossi eventi in un mese invernale e poi fare il brunch in via marina, è una condizione non è così diffusa nel nostro paese, un benefit in più. Nel Decreto Reggio c’è un progetto simile per la zona di Arghillà e intendo aprire una discussione serrata con le parti, tra cui devono esserci Camera di Commercio e università, per comprendere cosa si può fare. Ma, ripeto, sarà una progettazione non semplice”

Il mercato ittico

Nel breve periodo c’è qualche altra area produttiva pronta a partire?

“Sì, abbiamo avviato la procedura per il rinnovo della concessione del mercato ittico nell’area portuale e entro l’anno pubblicheremo il bando. Come il mercato di via Filippini sarà occupata dall’attività tradizionale ma ospiterà anche servizi di sperimentazione enogastronomica”

Le attività produttive sono diventate l’ancora di salvezza per il recupero di palazzi di pregio storico e urbanistico come il Roof Garden o il teatro Siracusa, ed entreranno anche nel polo culturale che sorgerà nel restaurato cinema Orchidea. Qualcuno lo trova squalificante e non accetta le insegne commerciali in luoghi quasi mitici della nostra città, per i quali si vorrebbe una gestione esclusivamente pubblica.

“Del Roof Garden penso che di fronte ad un edificio rimasto per anni inguardabile in pieno centro storico, ben venga una soluzione come quella attuale, che dal punto di vista urbanistico è stata attenzionata e curata dagli enti preposti. Poi, fuori da dibattiti e critiche, servono proposte concrete. Da tantissimo tempo cercavamo soluzioni idonee per questo edificio caro alla città, ma purtroppo non si sono mai concretizzate. Comprendo anche la polemica sotto il profilo affettivo, ma penso che alla fine occorra tirare le somme. Il Roof Garden non poteva restare in quello stato e la presenza del soggetto commerciale, che trovo urbanisticamente contestualizzata, ha rimediato a quella ferita in pieno centro cittadino.

A proposito di commistione tra pubblico e privato, in questi giorni firmeremo un accordo tra Comune, Camera di Commercio e università per il recupero della stazione sperimentale delle essenze agrumarie. E’ un progetto che ho curato io e prevede che ciascuno dei firmatari del protocollo dia un apporto finanziario e di competenze. Con un obiettivo comune: operiamo un investimento sulla forza economica del bergamotto, unicità della nostra provincia e principe dell’export della nostra terra, ma dovremo fare in modo che l’attività si autosostenga.

Ci sarà un museo stabile e un’attività di sperimentazione gastronomica, ma è chiaro che i servizi saranno dati in concessione perché per diventare, come noi vogliamo, un punto di interesse anche turistico, deve potersi mantenere da sé. Non provo sconcerto se un sito culturale è anche produttivo, perché credo che non sia giusto impostare investimento economico pubblico se non si hanno risorse tali da portarlo avanti e poi si rischia di interrompere il sogno dopo pochi anni. Chi amministra, da buon padre di famiglia, deve avere visione di sostenibilità e fare conti con le risorse. Il coinvolgimento del privato non è un male, anzi va incoraggiato, sempre sotto il ferreo controllo pubblico”

Una sala del Museo del bergamotto

Come procede la vertenza con il museo del bergamotto?

“E’ noto che abbiamo un contenzioso aperto con l’Accademia e i tempi della giustizia ci fanno prevedere che non sarà un procedimento breve. Noi abbiamo già delineato un futuro per il mercato di via Filippini: l’avviso esplorativo è andato bene, c’è interesse e con l’anno nuovo uscirà il bando. Il contenzioso ci ha rallentato, ma abbiamo trovato una soluzione. Da febbraio 2024, quando comunque scadrà contratto con l’Accademia, il vincitore del bando avrà piena disponibilità della parte dell'immobile interessata all'attività”

Lo slancio alle attività produttive passa anche dall’offerta di agevolazioni nei servizi. Come vi state muovendo in questo ambito?

“Ci sono diversi progetti in corso. Abbiamo sottoscritto una convenzione con Invitalia per aprire, in vari punti del territorio, sportelli di supporto per chi vuole avviare attività. Siamo anche stati contattati dall’ente nazionale sul microcredito e c’è un’interlocuzione per un’iniziativa simile, un ulteriore punto di prima informazione che offrirà strumenti agli imprenditori sia attuali che futuri del territorio. Un’altra novità è la convenzione con i tabaccai per produrre le certificazioni anagrafiche. Hanno finora aderito 70 tabaccai, che stanno facendo un corso di formazione per poi poter gestire il servizio.

E lo faremo anche con gli edicolanti. L’idea nasce da una sollecitazione del settore e sarà un modo per alleggerire gli uffici comunali ma anche far diventare questo servizio di prossimità in modo da non doversi spostare. Un servizio utilissimo anche in uno scenario di digitalizzazione, nel quale si dimentica l’ampia fetta di fragili, anziani, stranieri, persone che non dispongono di connessione o stampante. La popolazione non è tutta uguale e così aiuteremo sia la categoria, che ce lo ha chiesto per avere un’attività in più, sia gli utenti della cittadinanza”

Imprenditoria giovanile, a Reggio continuano ad essere pochi i giovani che riescono ad trovare le condizioni per scegliere questo tipo di attività. E pochi quelli che riescono a lavorare.

“Abbiamo un contatto costante con i giovani di Confindustria, purtroppo il lavoro giovanile e femminile è un punto critico in questo settore. Nel bando sull’economia circolare abbiamo previsto premialità maggiori per queste categorie svantaggiate, sono ancora tante le barriere da abbattere per consentire la loro occupazione prima di tutto. Attiveremo iniziative di formazione con un’associazione che si occupa di questo”

Quali novità avete per le politiche di genere, settore che è sempre molto attivo soprattutto nella tutela delle donne vittima di violenza?

“Nel corso di quest’anno ha fatto passi da gigante il progetto della Casa delle donne. Sono state votate le progettazioni preliminare, esecutiva e definitiva, siamo andati in gara ed è stata confermata aggiudicazione. A dicembre sono felice di annunciare che partiranno i lavori di ristrutturazione nel bene confiscato, una sede importante anche dal punto di vista simbolico. La struttura sarà casa rifugio ma anche punto di prevenzione e ci saranno anche spazi per bambini.

E’ un vero gioiellino, purtroppo non è grande quanto avrei voluto per accogliere le tante richieste di aiuto, ma è un inizio e colma un vuoto, perché è grave che a Reggio non ci sia una casa rifugio pubblica. Per questo colgo l’occasione per ringraziare il privato sociale, che in questi anni ha coperto le tante mancanze del pubblico nell’aiuto alle donne che vivono situazioni di violenza. Nella Casa delle donne comunale daremo ospitalità a chi scappa dalla violenza e ha bisogno di una collocazione, ma faremo in modo di aiutare queste donne prima, con attività di prevenzione”

Luminarie in piazza Italia

Come si organizzerà il settore produttivo per animare il Natale e favorire l’attività degli esercenti?

“Sono stati appena pubblicati i bandi per i mercatini e il villaggio di Babbo Natale nella villa comunale, come sempre con le tradizionali casette, speriamo registri una buona adesione. Per le luminarie pensiamo che in questo momento sia più etico fare una scelta di sobrietà. Certamente ci saranno, perché anche così giusto il Comune contribuisce ad aiutare i commercianti creando un clima natalizio, ed è giusto farlo.  Ma saremo attenti, perché i costi sono molto aumentati e già per la festa della Madonna abbiamo speso il 40% in più. Valorizzeremo alcuni proiettori che sono già di nostra proprietà e che consumano molto meno, per creare immagini natalizie sulle facciate dei palazzi. Le luci scenografiche dell’anno scorso erano molto belle ma la spesa sarebbe non sostenibile”

Durante la feste farete qualcosa anche con e per i commercianti reggini?

“Anche per questo ci stiamo interfacciando con le associazioni di categoria, intanto per armonizzare le iniziative nostre e loro, e poi per tentare di offrire qualcosa di extra per supportare i commercianti in quel particolare periodo. E’ ancora tutto da definire, ma si potrebbe dare un aiuto con parte dell’elettricità dell’illuminazione natalizia a nostro carico, e poi c'è l'idea di iniziative da realizzare insieme”

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