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Venerdì, 29 Marzo 2024
La norma

Contenimento degli ungulati, le scelte del Governo convincono l'assessore Gallo

Per il titolare dell'assessorato all'Agricoltura: "I provvedimenti del Governo sono in linea con quanto richiesto dalle regioni"

“Le misure che il Governo si accinge ad introdurre in tema di contenimento degli ungulati vanno nella direzione auspicata dalle Regioni italiane e sono una prima risposta concreta nell’opera di contrasto del fenomeno dopo anni di tentennamenti”.

Lo dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, commentando le iniziative normative che l’esecutivo Meloni, su proposta del ministro Francesco Lollobrigida, si accinge ad adottare per arginare la diffusione dei cinghiali.

“La Commissione politiche agricole della conferenza delle Regioni, coordinata dal collega Federico Caner – ricorda Gallo – era intervenuta più volte negli ultimi due anni per sottolineare l’insostenibilità dell’attuale sistema di gestione della fauna selvatica ed in particolare degli ungulati, fenomeno che oggi rappresenta questione di ordine pubblico e sanitario, spesso causa di incidenti mortali lungo le strade e di proliferazione di malattie, oltre che di devastazione dei campi e dei raccolti".

"Per questo nel recente passato – aggiunge l’esponente della Giunta - abbiamo più volte sollecitato i ministeri dell’agricoltura e dell’ambiente ad avviare, sul piano normativo, un’azione di contenimento della fauna selvatica, ed in particolare del cinghiale, e quindi una riforma del sistema di vigilanza. I tanti impegni assunti dai ministri del tempo non si sono però mai tradotti in realtà. Adesso, finalmente, si assiste ad una svolta”.

“Nel prosieguo del cammino intrapreso sarà necessario lavorare al rafforzamento del prelievo di contenimento degli ungulati con fondi adeguati, prevedendo anche assicurazioni per l’incidentalità stradale da fauna selvatica, così degli indennizzi adeguati per i danni provocati all’agricoltura. Al tempo stesso – sottolinea infine l’assessore Gallo -, occorreranno un riordino complessivo delle competenze in materia faunistico venatoria ed un potenziamento della vigilanza venatoria. Intanto non si può che salutare con favore il primo passo di un cammino che va nella direzione indicata dalle Regioni, dalle organizzazioni di categoria, dalle imprese e dai cittadini”.

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