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Il dibattito sulla grande opera

I geologi calabresi e siciliani si confrontano sugli aspetti tecnici del ponte sullo Stretto

Iovine: "E' un tema tecnicamente complesso che merita di essere approfondito sia per gli aspetti territoriali sia per quelli progettuali". Se ne parlerà in una due giorni scientifica a Reggio e Messina

La categoria dei geologi calebresi e siciliani vuole offrire il proprio supporto specialistico per contribuire all’aggiornamento delle conoscenze tecnico-scientifiche su un contesto territoriale tanto peculiare quale quello dello Stretto di Messina e in particolare sugli aspetti geologici, sismici e normativi di opere infrastrutturali complesse come il l'attraversamento stabile che si realizzerà con il ponte. 

Per questo è stato organizzato un convegno tecnico-scientifico dal consiglio nazionale dei geologi, dalla fondazione centro studi del Cng e dagli Ordini regionali dei geologi di Calabria e Sicilia, che si svolgerà in due giornate a Reggio Calabria e Messina.

Sull’importanza dell’argomento trattato e sulla complessità geologica dell’area si esprime Giulio Iovine, presidente dei Geologi della Calabria. “E' un tema tecnicamente complesso - spiega in una nota - che merita di essere approfondito sia per gli aspetti territoriali sia per quelli progettuali. Il ponte a campata unica più lungo al mondo dovrebbe essere realizzato, infatti, in un territorio geologicamente complesso, tra quelli a maggiore sismicità del Mediterraneo, al confine tra settori litosferici in allontanamento, con sollevamento differenziato sulle due sponde".

Continua Giulio Iovine: "E', peraltro, un territorio attraversato da un sistema di faglie attivo, responsabile del terremoto del 1908, tra i più violenti tra quelli storicamente accaduti in Italia. Tra gli aspetti geologico-tecnici da considerare, la stabilità dei versanti merita certamente approfondimenti, così come le problematiche inerenti alla destinazione dei materiali di scavo, all’apertura di siti estrattivi, al reperimento di inerti per il calcestruzzo, e all’approvvigionamento idrico per le attività di costruzione". Su alcuni di questi temi, secondo il presidente dei geologi della Calabria, il dibattito scientifico è ancora piuttosto vivace, ma "la categoria dei geologi è pronta a dare il proprio contributo specialistico in un contesto geologico così peculiare”.

Il Vice Presidente Cng, Filippo Cappotto, ha voluto esprimere l’importanza dell'approfondimento su un tema nevralgico e di estrema attualità: “La comunità scientifica studia, elabora e approfondisce continuamente i dati sulla sismicità recente e storica dell’area, e perfeziona il modello geologico-strutturale dello Stretto di Messina all’origine dei terremoti del passato. La realizzazione di opere infrastrutturali complesse, e in particolare l’attraversamento stabile dello Stretto di Messina in un area con caratteristiche geologiche peculiari, non va vista come una sfida ma invece rappresenta l’opportunità di mettere a frutto i risultati di decenni di ricerca scientifica e le competenze tecniche che l’Italia possiede nel campo ingegneristico". È necessaria, però, ha aggiunto Cappotto, "la giusta consapevolezza del fragile contesto, sia geologico sia ambientale. La progettazione del ponte dovrà essere compatibile con l’assetto geologico, geomorfologico e sismico dell’area. La compatibilità geologica e geomorfologica è un presupposto sul quale il Cng si è molto battuto di recente, sia per farla inserire tra le priorità di valutazione preventiva nel nuovo codice dei contratti, sia come presupposto ribadito nelle interlocuzioni con la politica, durante le audizioni parlamentari propedeutiche all’emanazione del Decreto Ponte”.

Ad aprire i lavori del convegno il 25 maggio a Reggio Calabria sarà il presidente del consiglio nazionale Arcangelo Francesco Violo, che nel suo comunicato ha voluto sottolineare l’importanza del ruolo delle professioni tecniche, soprattutto dei geologi, nell’ambito dello sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale economico e sociale: “Le professioni tecniche in generale hanno assunto un ruolo sempre più fondamentale nell’ammodernamento e nel miglioramento del sistema infrastrutturale del nostro Paese, in cui la realizzazione del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria può assumere un ruolo strategico di completamento. La categoria dei geologi - ha inoltre detto - che ha affinato progressivamente il proprio patrimonio di conoscenze tecnico-scientifiche, anche grazie alle innovazioni tecnologiche e a nuove geo-tecnologie che consentono di indagare il territorio con livelli di dettaglio sempre più avanzati, è pronta a fare la propria parte e a offrire un supporto specialistico per contribuire all’aggiornamento dei modelli geologici, geomorfologici e sismo-tettonici di un contesto geologico così peculiare e complesso, come quello dello Stretto di Messina”.

Il convegno si svolgerà il 25 e 26 maggio. L’evento è patrocinato dal consiglio superiore dei lavori pubblici, dal consiglio nazionale degli ingegneri e dalla rispettiva fondazione, dagli ordini provinciali degli ingegneri e degli architetti di Reggio e Messina. L'appuntamento a Reggio Calabria sarà il 25 maggio dalle ore 13.30 alle ore 20, per affrontare con tecnici, scienziati e mondo politico un argomento di estrema importanza quale quello della realizzazione di opere complesse nell’area dello Stretto.

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