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Cronaca

Il decreto del Tar vale per tutta la Calabria ma non per le scuole chiuse dai sindaci

L'ufficio stampa fa chiarezza sulla scelta di ieri: la sospensione dell'ordinanza regionale che prevedeva la didattica a distanza anche per le scuole escluse dal Dpcm varrà su tutto il territorio e non solo per le famiglie che hanno promosso il ricorso

Con il decreto depositato ieri il Tar Calabria ha sospeso l’ordinanza regionale del 14 novembre scorso, firmata da Nino Spirlì, con la quale era stata vietata la didattica in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado. Lo precisa l'ufficio stampa della Giustizia amministrativa, spiegando in una nota che, «la sospensione decisa ieri dal Tar, riguardando un atto generale (un’ordinanza del presidente facente funzioni della Regione), ha effetto su tutto il territorio regionale, e riguarda ovviamente la sola parte dell’ordinanza con la quale il divieto è disposto». In altre parole, riaprono asili, elementari e prime classi delle scuole medie,tranne nei casi in cui nei singoli territori siano attive ordinanze comunali di segno opposto.

Nella nota, infatti, si osserva che «il contenzioso deciso con il decreto cautelare del Tar è stato sollevato da un gruppo di genitori con riguardo alla sola ordinanza regionale, e non ha effetto su altre ordinanze (ad esempio comunali) con le quali, a quanto si apprende dalla stampa, alcuni sindaci di comuni calabresi hanno autonomamente provveduto a vietare la didattica in presenza sul territorio comunale, poiché da nessuno impugnate». 

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