Nuovo Dpcm contro il Covid: stop anticipato a ristoranti e bar, no al divieto di circolazione
C'è la bozza del nuovo Dpcm in arrivo. Le misure anti Coronavirus entreranno in vigore dal 25 ottobre, ovvero da domani. Ma per ristoranti e bar valgono da lunedì
Nuovo Dpcm del premier Conte in arrivo. Le nuove misure anti Coronavirus entreranno in vigore dal 25 ottobre, ovvero da domani. E' quanto prevede la bozza - provvisoria - del provvedimento che il governo si accinge a varare. Nel testo, invece, non è individuato il lasso di tempo per il quale le misure saranno valide. Nella bozza, infatti, è indicato il mese di "novembre" ma non è segnato il giorno. Il possibile stop a ristoranti e bar dopo le 18 decorrerà, invece, da lunedì 26 ottobre.
Alle 20.30 (circa) parla il premier Conte, secondo fonti d'agenzia.
Stop a ristoranti e bar dopo le 18 dal 26 ottobre
Numerosi sarebbero gli interventi, ma nessun lockdown: dal 26 ottobre chiusura anticipata nei feriali e totale nei festivi per le attività di ristoranti, bar, pub, gelaterie e pasticcerie: durante la settimana potranno restare aperti dalle 5 fino alle 18, (o alle 20, secondo altre voci, ed essendo una bozza è bene prendere ogni dettaglio col benefcio del dubbio). Sull'orario si sta ancora ragionando. L'anticipo della chiusura dei locali, si apprende ancora, non comporterebbe però un anticipo del coprifuoco in termini di divieto di circolazione. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Inoltre, nella bozza si prevede che, dopo le 18 (o le 20), sia vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico, ma è consentita la ristorazione con consegna a domicilio.
"Resta consentita senza limiti di orario - si legge ancora - la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti;resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 24 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze". Le Regioni possono però introdurre limitazioni più stringenti.
Stop poi all'attività di palestre, piscine e sale giochi. Fonti dell'esecutivo precisano all'Ansa che, in vista di quella finale, le misure contenute nella bozza potrebbero cambiare.
La bozza del nuovo Dpcm: nessun divieto di spostamento
"È fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune", riporta la bozza del Dpcm. Nessuno stop quindi agli spostamenti tra le Regioni: non sembra essere un'opzione al momento. Nella bozza non si prevede più un divieto di spostamento, come fu per il lockdown in primavera.
"Sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo e casinò. Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all'aperto" si legge ancora nella prima bozza del Dpcm al quale sta lavorando il governo. La bozza, precisano fonti dell'esecutivo, è provvisoria e le misure potrebbero essere soggette a modifiche.
Pressoché certe le chiusure di piscine, palestre e centri termali. Il protocollo, aggiornato con misure ancora più stringenti solo una settimana fa, non è ritenuto sufficiente. La bozza prevede che siano “sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi; ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall’Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), fatti salvi gli ulteriori indirizzi operativi emanati dalle Regioni e dalle Province autonome, ai sensi dell’art. 1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 2020”.
Spettacoli, chiese, musei: che cosa c'è nella bozza del nuovo Dpcm
"Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all'aperto". "E' fortemente raccomandato l'uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie anche all'interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi" viene ribadito nel nuovo Dpcm anti-Covid che il governo dovrebbe approvare domani. "E' fatto obbligo di mantenere una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro".
"L'accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro".
"Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura è assicurato a condizione che detti istituti e luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori (più o meno di 100mila l'anno), garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Il servizio è organizzato tenendo conto dei protocolli o linee guida adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome". E' quanto si legge nella bozza del nuovo Dpcm, riportata da tutte le genzie di stampa. "Le amministrazioni e i soggetti gestori dei musei e degli altri istituti e dei luoghi della cultura - si legge ancora - possono individuare specifiche misure organizzative, di prevenzione e protezione, nonché di tutela dei lavoratori, tenuto conto delle caratteristiche dei luoghi e delle attività svolte; resta sospesa l'efficacia delle disposizioni regolamentari di cui all'art. 4, comma 2, secondo periodo, del decreto del Ministro per i beni culturali e ambientali 11 dicembre 1997, n. 507, che prevede il libero accesso a tutti gli istituti e ai luoghi della cultura statali la prima domenica del mese".
Cosa si prevede per la didattica a distanza
"Le Università, sentito il Comitato universitario regionale di riferimento, predispongono, in base all'andamento del quadro epidemiologico - si legge nella bozza del Dpcm - , piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari in presenza e a distanza in funzione delle esigenze formative tenendo conto dell'evoluzione del quadro pandemico territoriale e delle corrispondenti esigenze di sicurezza sanitaria ed, in ogni caso, nel rispetto delle linee guida del Ministero dell’università e della ricerca, nonché sulla base del protocollo per la gestione di casi confermati e sospetti di Covid-19".
"A beneficio degli studenti che non riescano a partecipare alle attività didattiche o curriculari delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica - si legge ancora - tali attività possono essere svolte, ove possibile, con modalità a distanza, individuate dalle medesime università e istituzioni, avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità; le università e le istituzioni assicurano, laddove ritenuto necessario e in ogni caso individuandone le relative modalità, il recupero delle attività formative, nonché di quelle curriculari, ovvero di ogni altra prova o verifica, anche intermedia, che risultino funzionali al completamento del percorso didattico; le assenze maturate dagli studenti di cui alla presente lettera non sono computate ai fini della eventuale ammissione ad esami finali nonché ai fini delle relative valutazioni".
Conte: "Prossime settimane complesse"
"A causa del ritmo di crescita del contagio anche le prossime settimane si preannunciano molto complesse. Non potremo in alcun modo abbassare la guardia di fronte all'avanzata del virus". Così stamattina il premier Giuseppe Conte in un videomessaggio per l'Assemblea annuale di Cna (Confederazione nazionale dell'artigianato).
"Se non proteggeremo la salute del cittadino non potremo proteggere nemmeno la nostra economia, vanno di pari passo". "Siamo consapevoli del fatto che non tutte le misure adottate hanno agito con la tempestività necessaria e che le amministrazioni pubbliche nel loro complesso possono migliorare le loro performance. In particolare nella capacità di aiutare rapidamente, efficacemente e concretamente le imprese".
"Dobbiamo superare i nodi strutturali che hanno ridotto le difese immunitarie della nostra economia" ha detto inoltre il premier. "Faccio un appello, uniamo le forze per cambiare l'Italia, per renderla più moderna e semplice senza lasciare indietro nessuno. Le porte del governo sono sempre aperte. Il cantiere della Nuova Italia è aperto. Abbiamo bisogno di tutti gli italiani".