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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"Fateci riaprire le nostre attività", parrucchieri ed estetisti consegnano le chiavi al sindaco

L'incontro con Falcomatà si terrà, sabato 2 maggio, a palazzo Alvaro. Contestualmente è stato promosso un flashmob virtuale: tutte le attività accederanno le insegne e le luci dei propri negozi

Parrucchieri e centri estetici, in segno di protesta, consegneranno sabato 2 maggio, alle ore 10, presso palazzo Alvaro, le chiavi dei propri negozi al sindaco Giuseppe Falcomatà, che si è reso disponibile ad ascoltare le richieste degli imprenditori del settore.

Contestualmente si svolgerà un flashmob virtuale: tutte le attività accederanno le insegne e le luci dei propri negozi. Verrà, inoltre, consegnato al primo cittiadino un documento con le richieste in merito alla ripartenza del settore lasciato per ultimo dal decreto del premier Conte.

All’incontro con Falcomatà, in rappresentanza di tutti i parrucchieri e centri estetici, saranno presenti, per Confcommercio  Reggio Calabria Rosalba Pizzi, presidente della Federazione professionisti del benessere, Pietro Nocera, delegato della Confartigianato provinciale e in rappresentanza della Federazione italiana barbieri, Vittorio Sacca.

"Non ci fermeremo – dichiara la presidente Pizzi- dobbiamo ripartire insieme a tutte le altre attività. Siamo pronti con tutte le misure necessarie per garantire sicurezza ai dipendenti ai clienti e a noi stessi. Il grido, di cui mi faccio portavoce delle imprese del settore di tutta la Calabria è uno soltanto: fateci riaprire le nostre attività".

"I titolari dei saloni di parrucchieri e centri estetici - spiega Pizzi - non intendono veder cancellati, in questo modo, i sacrifici di una vita. Le istituzioni devono intervenire, se non si autorizza la riapertura, in sicurezza, delle attività si contribuirà al proliferare dell’abusivismo.

È assolutamente impensabile e ingiusto che i professionisti del settore che pagano regolarmente le tasse e lavorano rispettando regole e norme igieniche siano costretti ad abbassare la serranda fino al primo giugno, mentre gente senza alcuno scrupolo indisturbata effettuata i propri ‘servizi’ a prezzi stracciati e soprattutto senza rispettare le norme igieniche. In questo momento di emergenza sanitaria contrastare l’abusivismo non è solo tutelare il settore, ma vuol dire tutelare la salute pubblica. Pertanto - conclude la presidente- rivolgiamo un appello al sindaco, ma anche alle forze dell’ordine affinché pongano fine a questa piaga".

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