La paura del Coronavirus aleggia nelle nostre vite, con il suo carico di preoccupazione. Anche se, fortunatamente, in Calabria non vi è nessun caso positivo da Covid-19, la Regione si sta attrezzando per prevenire e fronteggiare qualsiasi emergenza possa presentarsi nelle vesti del temuto Covid-19.

In questi giorni, il reparto di Malattie Infettive del Grande Ospedale metropolitano, guidato dal primario Giuseppe Foti, ha affrontato il ricovero di tre pazienti, risultati poi negativi ai test effttuati. "L'emergenza è reale - afferma il direttore di malattie infettive - anche se la vera emergenza è il panico che si è venuto a creare. L'ospedale è attrezzato con un reparto di malattie infettive con isolamento respiratorio, ha 14 posti di terapia intensiva e una microbiologia asolutamenre all'altezza". 

Tutto dipende dai numeri ribadisce il dottor Foti: "Fino a quando questi saranno contenuti, è chiaro che l'ospedale può dare le risposte opportune, se nella malaugurata ipotesi i numeri dovessero aumentare, a quel punto, bisognerà darsi da fare e anche la Protezione civile in questo senso è stata allertata".

"Questa è una nuova epidemia, un virus nuovo che non conoscevamo, anche nel 2009, quando è arrivato l'H1N1, impropriamnete indicata come suina, eravamo nelle stesse situazioni, in cui, un virus nuovo che aveva fatto un salto di specie, si trovava a impattare sulla popolazione, completamente vergine di anticorpi.

Di conseguenza - rassicura Giuseppe Foti - dobbiamo prepararci a una forma, a una virosi respiratoria, molto diffusiva, ma restare nell'ambito di queste forme, non è una cosa su cui dobbiamo esagerare più di tanto".  

Il dottore Foti, questa mattina, è intervenuto al convegno promosso dall'ospedale di Reggio Calabria, su "Coronavirus Covid-19. Dall'emergenza internazionale al modello operativo del Gom". L'incontro si è reso necessario per rispondere all'esigenza di presentare un approccio adeguato alla comunicazione del rischio cn strumenti e strategie, in grado di coinvolgere tutti gli attori del Grande Ospedale Metropolitano, focalizzando l'attenzione su alcuni elementi chiave del processo comunicativo come la fiducia, la trasparenza, la gestione dell'incertezza e la percezione del rischio. 

"Oggi - conclude il primario - facciamo il punto della situazione, dal punto di vista divulgativo del virus, e anche come deve essere affrontata la situazione, sia sul piano tecnico ma amche sul piano comunicativo proprio per evitare di seminare il panico. Finchè c'è paura è un conto, la paura è un sentimento positivo che aiuta a fare la scelta giusta, il panico induce a fare scelte sbagliate" 

Al seminario, ospitato nella sala Spinelli del Gom, hanno partecipato le autorità cittadine, il professore Massimo Andreoni, profesore di malattie infettive all'Università di Roma Tor Vergata e direttore scientifico della Società italiana malattie infettive e tropicali, il direttore di sanità dell'Arma, generale Vito Ferrara e il commissario straordinario, ingegnere professoressa Iole Fantozzi.

Gli interventi, comunicati dagli esperti, hanno tracciato informazioni utili per l'informazione sugli aspetti socio sanitari e per il comportamento dei cittadini, sui miti e le credenze e sulle opinioni diffuse nell'ambito del Coronavirus.