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Cronaca Locri

L'attenzione del comitato civico di Locri puntata sui percorsi ospedalieri da covid-19

"Difendiamo l'ospedale" scrive alla governatrice Santelli e ai vertici della sanità provinciale per avere chiarimenti sulle direttive impartite per difendere la popolazione dal virus

Il comitato civico “Difendiamo l’ospedale” di Locri, nella sua attività di sensibilizzazione per il miglioramento strutturale del nosocomio locrese, ha interessato i vertici istituzionali e politici locali e regionali sui rischi connaturati all’emergenza coronavirus. L’ultimo appello è di queste ore e vuole provare a fare chiarezza su alcuni punti ancora da verificare in merito all’organizzazione dei servizi per la lotta al covid-19.

Il senso della missiva inviata

“Non conosciamo, o conosciamo male - si legge in una lettera inviata, fra gli altri, anche alla governatrice Jole Santelli - quale sia il percorso del paziente sospetto Covid-19 che arriva all'Ospedale di Locri. Come Comitato siamo convinti che un'informazione chiara e direttive precise, da parte di chi ha responsabilità e competenza, siano di fondamentale importanza per la corretta gestione di questi pazienti. Siamo consapevoli che affrontare un'emergenza non sia affatto semplice, considerate le croniche criticità del presidio di Locri, ma quando il rischio di contagio è alto all'interno di un ospedale, sia per altri pazienti sia per gli stessi operatori sanitari, incertezze non possono essere consentite”.

Il gap informativo

Proprio per colmare questo gap informativo, i componenti del comitato civico, guidato da Bruna Filippone, hanno posto una serie di domande ai rappresentanti politici regionali. Intanto, per avere maggiori informazioni su: se la postazione del pre-triage è stata dotata di attrezzature e personale dedicato;  se, dall'arrivo in Pronto soccorso, un paziente sospetto Covid-19 ha percorsi separati per le indagini cliniche, di laboratorio e di radiologia che sono necessarie e quanto tempo intercorre tra l'esecuzione del tampone ed il referto.

Le sei domande alle istituzioni

E, poi: in attesa della risposta del tampone, dove viene momentaneamente assistito il paziente e, se dovesse avere necessità di essere intubato e ventilato, dove vengono effettuate queste manovre; se nella terapia intensiva c'è la possibilità, temporanea, di tenere il paziente isolato, in attesa di trasferimento qualora risultasse positivo al test e se sono stati predisposti specifici protocolli interni ed il personale è stato adeguatamente informato e formato. 

Richieste senza tono polemico

“Si tratta - si legge infine nella lettera - di domande di importanza non secondaria. Il fatto che il virus possa infettare gli ospedali è testimoniato da quanto già accaduto in altre realtà. Abbiamo avuto un pò di tempo in più per organizzarci, non disperdiamolo. Senza polemiche e senza puntare il dito contro nessuno, crediamo che sia un diritto dei cittadini avere, da fonti ufficiali, risposte chiare in merito”. 

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