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Cronaca

Covid, piano straordinario di intervento sugli edifici pubblici: la proposta di Vecchio

Il presidente di Confindustria, in materia di distanziamento sociale legato all'economia, afferma che "occorrerà ripensare gli spazi destinati alle attività collettive"

"Un piano straordinario di intervento sugli edifici pubblici, per garantire le condizioni necessarie al distanziamento sociale e alla salubrità degli ambienti dopo la fine del lockdown". Lo chiede a gran voce Confindustria Reggio Calabria, attraverso il presidente, Domenico Vecchio.

Il numero uno dell'associazione di via Torrione spiega: "Il mondo nel quale inizieremo a vivere nei prossimi mesi sarà radicalmente diverso da quello che abbiamo conosciuto finora. Ci sarà un lungo periodo di tempo nel quale dovremo abituarci alla ridotta mobilità, che imporrà un miglioramento e incremento delle infrastrutture di rete, ma anche al divieto di assembramenti.

A scuola, all'università, negli uffici pubblici, nelle sedi istituzionali, saremo costretti a prevedere come requisito essenziale una minore densità umana per ridurre il rischio del contagio da coronavirus. Proprio per questo - prosegue l'ingegnere Vecchio - occorrerà ripensare gli spazi destinati alle attività collettive".

Ad avviso del presidente "è necessario prevedere adeguati investimenti pubblici, da parte degli enti locali e in particolare dalla Città metropolitana, per assicurare le condizioni strutturali essenziali per la sicurezza dei cittadini. Penso a un'accelerazione sul versante della posa della fibra ottica che potrà garantire la riduzione del digital divide e la diffusione di modelli di produttività 'smart'.

Mi riferisco anche alla riqualificazione degli edifici sul versante dell'aerazione e del riciclo dell'aria; alla ristrutturazione degli spazi con la creazione di ambienti più grandi nei palazzi istituzionali; al lavoro, che è già stato avviato, per la messa in sicurezza antisismica e per l'efficientamento energetico.

Se c'è qualcosa che la pandemia di coronavirus ci ha insegnato, è l'impellente necessità di avere maggiore rispetto dell'ambiente puntando su un modello di sviluppo sostenibile, in linea con la visione delle istituzioni europee".

Per finanziare un progetto così "ambizioso, importante e urgente" per Vecchio, le amministrazioni "dovrebbero puntare a rimodulare l'utilizzo delle risorse nazionali e comunitarie, che finora sono state utilizzate in maniera efficiente e che adesso potrebbero divenire anche uno strumento per far fronte al diverso scenario nel quale ci ritroviamo a causa del Covid-19".

"Sono certo - aggiunge il presidente di Confindustria- che una tale proposta, ove accolta, possa produrre diversi effetti virtuosi, garantendo un più celere ritorno alla normalità dopo il coronavirus e, in secondo luogo, una ripresa delle attività economiche, imprenditoriali e artigianali.

Credo che il compito di una classe dirigente avveduta e lungimirante - conclude Domenico Vecchio - debba essere non solo quello di denunciare le difficoltà esistenti ma anche di avanzare proposte utili alle scelte dei decisori politici. In questo quadro, auspichiamo che le autorità competenti tornino ad ascoltare le forze produttive con un approccio pragmatico e collaborativo: Reggio e l'Italia hanno bisogno di spirito di collaborazione e di soluzioni ai problemi".

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