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Coronavirus e Fase 3, le associazioni e gli educatori dei centri estivi scendono in piazza

La protesta si svolgerà lunedì 8 giugno, alle ore 10, a piazza San Giorgio. Il coordinamento rileva "la grave difficoltà nel portare avanti una progettazione adeguata e supportata da parte dell’amministrazione comunale"

Enti, associazioni, società, gestori di servizi socio-educativi che da anni organizzano i Centri estivi a Reggio Calabria, scenderanno in piazza San Giorgio lunedì 8 giugno, alle ore 10. 

La programmazione delle attività ludiche, educative, sportive e ricreative è pronta a ripartire ma a tutt’oggi, si legge in una nota "dopo diverse interlocuzioni, spiace rilevare la grave difficoltà nel portare avanti una progettazione adeguata e supportata da parte dell’Amministrazione comunale in vista della riapertura prevista da Dpcm per il 15 giugno 2020".

All'orizzonte si profilano "una serie di difficoltà causate da una serie di incertezze burocratiche, dalla mancanza di una tempistica coerente e di attività procedurali che spettano all’ente pubblico indicato nello stesso Dpcm. A causa di questo atteggiamento si sono generate farraginose procedure dando luogo a situazioni di stallo e confusione che mettono in serio pericolo la tempistica utile e quindi l’avvio delle attività".

Il coordinamento delle organizzazioni è amareggiato "di non poter fornire informazioni chiare e dettagliate alle famiglie circa la effettiva apertura delle strutture socio-educative e dei centri estivi; infatti la partenza prevista per il 15 giugno è sottoposta ad approvazione progettuale da parte dell’Amministrazione comunale e dell’Asp competente, da cui attendiamo comunicazioni sia sulla tempistica di esame che sulle modalità di autorizzazione.

Mancano informazioni da indirizzare alle famiglie disagiate circa la possibilità di usufruire di agevolazioni economiche o di misure adeguate per fronteggiare situazioni di povertà educative. Riteniamo che, vista la straordinarietà della situazione, una risposta immediata-chiara-condivisa debba essere messa in campo da parte di tutti gli attori coinvolti, enti privati ed istituzioni pubbliche".

Considerata l’esperienza, le competenze e la mappatura dei bisogni delle famiglie, oggi più che mai, il fare "Rete sociale" ha un valore altissimo, ed il contributo che il terzo settore può fornire all’amministrazione comunale, è un aiuto concreto, propositivo, scevro da logiche diverse o politiche; siamo in campo già da un mese con uno sforzo corale ed operativo volto a dare risposte ai bisogni della cittadinanza".

Le organizzazioni auspicano, come già richiesto presso le sedi opportune, "che venga subito istituito un tavolo tecnico di dialogo, concertazione e proposizione positiva, tra gli organismi interessati e l’amministrazione comunale quale responsabile istituzionale per l’apertura a norma ed in sicurezza delle attività per il 15 giugno 2020". Per poter operare il Coordinamento chiede a gran voce "un’assunzione di responsabilità seria, condivisa e chiara!"

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