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La Regione vieta al Gom di comunicare i dati, Falcomatà: "Non possiamo essere trattati come pupazzi, chiedete scusa!" |VIDEO

Il duro affondo del sindaco contro la decisione dell'ente regionale di bloccare la comunicazione del bollettino del Grande ospedale metropolitano

Si presenta al consueto appuntamento in diretta Facebook con un pupazzetto tra le mani. Il primo cittadino è indignato e irritato dopo il veto posto dalla Regione Calabria al Grande ospedale metropolitano di trasmettere quotidianamente i dati dei contagi da Covid-19 della città.

"Non si può trattare una comunità e un intero popolo come pupazzi. Non possiamo essere trattati come dei playmobil, non possiamo essere trattati come persone alle quali vengono comunicate delle cose senza sapere il perchè, senza sapere il motivo.

Un popolo, una cittadinanza, una comunità che sta facendo sacrifici enormi sotto tutti i punti di vista che di
punto in bianco si stente spiazzata dalla decison ddella regione calabria di vietare al Gom di comunicare, come come ha fatto dall'inizio dell'emergenza i bollettini della giornata, i contagi, la situazione all'interno dell'ospedale". 

Dopo il ringraziamento al personale sanitario del Gom per gli sforzi e la professionalità, il sindaco aggiunge: "L'ospedale con quello che ha fatto fino ad ieri, quel comunicato era proprio intriso di tristezza e dispiacere, quello che ha fatto fino a ieri con il bollettino risponde a quella che deve essere la funzione sociale della medicina, di
entrare in contatto con la società.

Noi, tutti, avevamo apprezzato il modo, questo sistema di interfacciarsi con la città. Era diventato un appuntamento fisso. Ci siamo confrontati e confortati quando i dati sono positivi e sappiamo che dobbiamo tenere duro quando c'è qualche contagio in più. E ci siamo sentiti anche noi protagonisti, insieme ai medici e agli infermieri, anche noi in prima linea a combattere questa battaglia di comunità, una battaglia sociale, che appartiene a tutti noi.

Quello che è stato fino ad ieri il risultato da un punto di vista sociale del Grande ospedale metropolitano è stato proprio questo, farci sentire tutti protagonisti, farci entrare dentro l'Ospedale, essere nuovamente orgogliosi di come, il Gom, sta affrontando questa sfida. Essere parte della battaglia, e non era scontato". Poi Falcomatà ritorna indietro nel tempo: "Solo poco tempo fa per quelle che sono state alcune vicende di malasanità nel nostro ospedale, si parlava di ospedale degli orrori, è venuta fuori un'immagine negativa del Gom a livello nazionale.

Tutto questo in poche settimane è stato ribaltato da un senso di appartenenza che la cittadinanza ha avuto nei confronti dell'ospedale, non solo per come ha operato ma per il modo con cui si è confrontato con i cittadini. Stabilendo un rapporto di fiducia che adesso in maniera bulgara, come è stato scritto, senza alcuna motivazione viene reciso. E non è soltanto il problema  che noi da ieri non avremo più i dati aggiornati di quella che è la situazione nella nostra città".

Il sindaco incalza e sottolinea: "Si è reciso un cordone di rapporto di fiducia tra le istituzioni e i cittadini, tra le istituzioni della politica e un popolo, una comunità che ha diritto a informarsi, ha diritto a scegliersi l'informazione e dall'altraparte chi ha il dovere di fornirla questa informazione".

Poi l'affondo sulla nota inviata dalla Regione che secondo il primo cittadino "è priva di ogni senso, cosa significa che l'ospedale metropolitano non può più comunicarei dati perchè bisogna garantire un flusso univoco di informazioni. E un flusso univoco lo garantisci tagliando l'informazione puntuale che è stata data.

Sostanzialmente facendo il contrario di quello che invece noi abbiamo chiesto fosse fatto, ovvero un'informazione più approfondita, scandita comune per comune, un'informazione che ci dicesse questi tamponi a chi sono stati fatti. Quindi invece di approfondire, si è deciso di chiudere l'informazione". 

"Che fine hanno fatto 15 contagiati?"

"Avevamo chiesto dove sono finiti i nuovi 15 contagiati che rispetto al comunicato della Protezione civile di domenica erano in più nella città di Reggio Calabria e invece rispetto al comunicato del Gom non esistevano. Che fine hanno fatto? Si sono dispersi, sono finiti nel triangolo delle Bermude? Dove sono questi numeri? Lo capite che non si può trattare un popolo togliendo l'informazione, anzichè fornendo chiarimenti.

Chiedete scusa! Abbiate l'umiltà di chiedere scusa, avete sbagliato. Non ve lo chiede il sindaco di un Comune di appartenza diversa dalla vostra. Non c'entrano niente queste cose. Ve lo chiede un'intera comunità. Ve lo chiede un popolo. E le istituzioni nei confronti del popolo devono essere credibili".

Falcomatà chiede "qual è la decisione che sta alla base di questa comunicazione. Non si fa così. Io non voglio fare polemica. Oggi ci sono tantissimi problemi con cui stiamo combattendo, non soltanto quella che è l'emergenza del coronavirus, non solatnto l'emergenza sociale che c'è e oggi i morsi della fame iniziano a sentirsi ancor di più.

Ci sono problemi di imprese, problemi di famiglie con disabili che non riescono ad andare avanti, ci sono problemi di violenze familiari. L'ultima cosa di cui mi vorrei occupare, è capire il perchè si è deciso di fermare, di annientare, di eliminare un flusso di informazioni che era una delle cose più positive che noi stavamo riuscendo a fare nella nostra regione e nel nostro territorio".


 

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