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Cronaca

Covid, zona rossa e arancione in Italia dal 15 marzo: la Calabria tra le regioni in bilico

Sedici territori potrebbero cambiare colore con le nuove regole e il Report #43 dell'Iss. Di fatto un lockdown in Italia che durerà oltre Pasqua e Pasquetta. Nuove restrizioni in arrivo

La Calabria è in bilico. E' in attesa, come altri territori italiani, di conoscere se sarà tra le regioni a maggiori restrizioni pensate dal governo per contenere la terza ondata dei contagi e contrastare così anche il pericolo varianti. Da lunedì 15 marzo, infatti, con l'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, prevista per oggi, venerdì 12 marzo, dopo il report #43 dell'Istituto superiore di sanità e del ministero che certificherà la crescita dell'indice di contagio Rt in tutto il paese, quasi tutte le regioni italiane rischiano di finire in zona rossa o arancione. 

Se i dati del Comitato tecnico scientifico sull'andamento del contagio verranno confermati, Valle d'Aosta, Sicilia, Sardegna e forse Calabria si manterranno fuori dall'area sottoposta a maggiori limitazioni mentre per tutte le altre scatteranno o verranno inasprite le regole previste dal Dpcm 2 marzo. E sarebbero sedici, secondo i pronostici, le regioni che potrebbero finire in zona rossa con i nuovi parametri.

Pasqua e Pasquetta tutta Italia in zona rossa

Il governo ha fatto sapere agli enti locali che dal 3 al 5 aprile tutta Italia sarà in zona rossa, compresi quindi i giorni di Pasqua e Pasquetta. L'orientamento alla zona rossa per la Pasqua era già emerso in precedenza come ipotesi e il summit di oggi starebbe dunque confermando in maniera operativa questa opzione. La ministra degli Affari Regionali Mariastella Gelmini ha fatto sapere che oggi si approverà un decreto legge e non un Dpcm: "Subito dopo questo incontro ci sarà un Consiglio dei ministri, nel quale verrà approvato un decreto legge, e non un Dpcm, per nuove misure anti-Covid.

Il premier Draghi e questo governo ritengono importante coinvolgere il Parlamento e avere un confronto con tutte le forze politiche. Il nuovo provvedimento, con ogni probabilità, entrerà in vigore dalla giornata di lunedì 15 marzo". Un'altra novità è che nel decreto legge del governo Draghi scenderà la soglia dell'indice di contagio Rt per entrare in zona rossa da 1,50 a 1,25. 

"Nei giorni di sabato 3, domenica 4 e lunedì 5 aprile disponiamo di una zona rossa di carattere nazionale, naturalmente eccetto le Regioni in zona bianca", ha detto il ministro Speranza durante l'incontro con le regioni. Ma cambierà anche altro: "Nelle prossime settimane, dal 15 marzo al 6 aprile, le zone gialle vengono portate in arancione. Si rende più tempestivo l'ingresso in area rossa: tutte le regioni che hanno incidenza settimanale superiore a 250/100mila verranno inserite nell'area con le misure più severe attraverso lo strumento delle ordinanze del Ministro della Salute".

In più sarà prevista la facoltà per le regioni di poter individuare, quando si è in arancione, aree ulteriori da portare in zona rossa, quando l'incidenza" di Covid-19 "supera la soglia dei 250 casi su 100mila nella settimana, oppure quando si riscontra una presenza di varianti tale da dover prevedere misure più restrittive". 

Oggi, venerdì 12 marzo, è inoltre convocato un consiglio dei ministri che ha all'ordine del giorno un decreto legge con "misure urgenti per fronteggiare rischi sanitari", ovvero sul lockdown in Italia a Pasqua e Pasquetta e oltre: saranno implementate il sabato e la domenica misure da fascia arancione con bar e ristoranti chiusi e il divieto di uscire dal proprio comune ma il decreto prevederà un calendario di divieti mirati negli ultimi giorni di marzo e da sabato 3 aprile a lunedì 5 aprile.

Limitati al massimo gli spostamenti, non saranno consentiti pranzi, incontri con più persone non conviventi, gite. E non è escluso - così come avvenuto a Natale - che si decida di chiudere del tutto bar e ristoranti in tutta Italia, mentre per la scuola si profila la Didattica a distanza. Intanto è appena iniziato l'incontro informale in videoconferenza tra governo-Regioni-Anci-Upi sulle nuove misure anti Covid. Per l'esecutivo partecipano i ministri Maria Stella Gelmini e Roberto Speranza. Presenti anche Agostino Miozzo, Silvio Brusaferro e Franco Locatelli. 

Il report dell'Istituto superiore di sanità

Il report #43 dell'Iss invece fornirà il dato dell'indice di contagio e il coefficiente di occupazione delle terapie intensive, dati ad oggi decisivi per portare le regioni italiane in zona rossa o arancione (con Rt a 1 si passa in arancione, con 1,25 in fascia rossa).

Secondo le indiscrezioni delle ultime ore sarebbero 14 o addirittura 16 le regioni che rischiano di andare in zona rossa: tra queste la Lombardia, il Lazio, il Veneto, il Piemonte, il Friuli-Venezia Giulia mentre la Toscana vede il suo Rt ancora a 1,22 ma le terapie intensive soffrono e l'Emilia-Romagna ha già parte del suo territorio nelle aree a maggiori restrizioni e anche per la regione di Stefano Bonaccini potrebbe arrivare il momento del rosso. 

Attualmente, In base alle ordinanze del ministero della Salute del 5 marzo 2021 e del 27 febbraio 2021 sono attualmente ricomprese:

nell'area bianca: Sardegna; 
nell'area gialla: Calabria, Lazio, Liguria, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta;   
nell'area arancione: Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Umbria, Veneto; 
nell'area rossa: Basilicata, Campania, Molise.

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L'agenzia di stampa Ansa scrive che l'ipotesi che circola da ieri sera in ambienti di governo è che da lunedì sedici delle venti regioni italiane finiscano in "zona rossa". Solo domani, spiegano dal governo, si faranno le valutazioni finali per tutte le Regioni alla luce dei dati.

Secondo questa previsione a Basilicata, Campania e Molise, già rosse da una settimana, si aggiungeranno quasi sicuramente Piemonte (Rt a 1,41), Lombardia (Rt a 1,3), Emilia Romagna (incidenza oltre 400) , Friuli-Venezia Giulia (Rt a 1,3) e Marche (incidenza sopra 250) e, con ogni probabilità, Veneto, che ha un Rt sopra 1,25 e uno scenario in netto peggioramento, provincia di Trento e Bolzano, che hanno un'incidenza sopra i 300 casi. Il Lazio è al limite tra l'arancione e il rosso, mentre Umbria e Calabria dovrebbero rimanere in arancione.

Alle misure nazionali si affiancheranno poi quelle locali e saranno i presidenti di regione a dover adottare - come già fatto per la chiusura delle scuole - le ordinanze quando province o comuni superano la soglia di 250 casi ogni 100mila abitanti.

Aumenteranno anche i controlli: fino ad oggi le forze di polizia si sono concentrare ad evitare gli assembramenti nelle zone della movida e sulle grandi arterie stradali, non potendo certo controllare migliaia di cittadini che coerentemente con la normativa in vigore si spostavano all'interno di città e comuni, ma da lunedì potranno effettuare verifiche più mirate, soprattutto negli spostamenti nei territori regionali e fra le diverse Regioni, visto che la mobilità sarà di fatto molto ridotta. Ovvero mezza Italia sarà in lockdown. 

Per le regioni che cambiano colore scatteranno le regole previste dal dpcm 2 marzo e, insieme, anche quelle del decreto legge 12 marzo che il governo approverà oggi subito dopo la cabina di regia con le regioni. Nel testo rispetto al dpcm 2 marzo ci sarà l'assoggettamento automatico al regime delle zone rosse nei territori in cui l'indice di trasmissibilità sia superiore a 250 contagi per 100mila residenti. Con la possibilità nei weekend di far scattare ulteriori misure da 'zona rossa rafforzata' o super zona rossa, come era stata chiamata nei giorni scorsi.

Sia il decreto legge che l'ordinanza del ministero della Salute entreranno in vigore da lunedì 15 marzo. Il primo effetto ci sarà sulle scuole. Nelle zone rosse sarà sospesa l'attività didattica in presenza negli istituti di ogni ordine e grado, comprese scuole dell'infanzia, elementari e medie.

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Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. Tra i punti considerati acquisiti ci sono: 

  • l'automatismo per far scattare la zona rossa una volta superata l'asticella dei 250 contagi ogni centomila abitanti; 
  • una nuova proroga al divieto di spostamento tra le regioni, al momento in scadenza il 27 marzo; 
  • una stretta agli spostamenti dai comuni di residenza; 
  • l'anticipo del coprifuoco alle 19 o alle 20.

Anche per i pochi che resteranno in giallo la libertà di movimento non sarà più quella di prima, perché la bozza di decreto vieta in tutta Italia, indipendentemente dal colore di appartenenza, le visite a parenti e amici, anche nel limite di due persone e di una sola volta al giorno come fino ad oggi previsto. Una stretta ulteriore suggerita dal Cts e subito recepita dall’ala rigorista del governo per prevenire le tipiche adunate di familiari e amici sotto le feste, che a Natale hanno contribuito non poco ad alimentare la terza ondata.

(fonte Today.it)
 

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