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Cinema / Centro / Corso Giuseppe Garibaldi

Il set di Calopresti è un ritorno nostalgico nella Reggio elegante dei fratelli Versace

Oggi riprese con il blindatissimo attore Leonardo Maltese sul corso Garibaldi, dove rivive l'atelier della famiglia di sarti

Sabato 8 dicembre 1954 “alle ore 20.45 precise” la divina Maria Callas cantava l’Aida sul palcoscenico del teatro Cilea. Sul corso Garibaldi sono apparsi un manifesto d’epoca e due cartelloni cinematografici del “Vangelo secondo Matteo” di Pasolini e “Se tutte le donne del mondo (Operazione Paradiso)”.

Un tuffo indietro nel tempo per dare vita al set del film sulla famiglia Versace che Mimmo Calopresti sta girando in città: questa mattina un po' di nostalgia si è fatta sentire per quei commercianti di lunga data che hanno visto cambiare volti, età e mode dello struscio. Le vasche di oggi, tenute a bada con infinita pazienza dalla troupe del film, sono quelle dei liceali che al suono della campanella sciamano fuori dalle scuole per godersi in centro questo inizio d’autunno insolitamente caldo: tra ragazzi a piedi, viaggiatori in trolley diretti alla stazione lido e la nuova invasione dei monopattini elettrici, lo scompiglio si dissolve allo scatto del ciak.

Ed ecco, avviene una surreale continuità tra la Reggio attuale e quella raccontata nel film, una dolce vita di fermenti culturali, arte, bellezza. La finzione scenica ambienta l’atelier della famiglia Versace nello storico negozio di abbigliamento Calveri, scelto per il suo arredamento vintage mai mutato dagli anni Settanta ad oggi (il vero negozio, a poca distanza, è oggi una boutique troppo moderna come location, che si sarebbe dovuta riallestire), tra commesse in divisa rossa e tacchetti sottili, rotoli di stoffa, manichini che indossano modelli preziosi.

La bella e intensa Vera Dragone, attrice originaria di Sellia marina, nel ruolo della madre dei Versace è il simbolo del mondo reggino elegante dell’epoca, evocato da quei manifesti teatrali e dei cinema, un’alta borghesia in abiti sartoriali, pellicce, gioielli di famiglia esibiti nelle soireé del Cilea.

Film I Versace, sul corso Garibaldi la dolce vita di Reggio con Leonardo Maltese: le foto

Le locandine dei film fanno un salto in avanti rispetto alla lirica della Callas, fino negli anni Sessanta, con una scelta cult da cinefili, oltre che ricca di rimandi alla Calabria (il Vangelo di Pasolini fu in parte girato nel Crotonese; nell’altro manifesto si legge il nome di Raf Vallone) – sacro e profano, un Cristo contadino e ispanico accanto a una storia di fantaspionaggio dove l’umanità è sterminata da un industriale brasiliano che vuole ripopolare la terra di sole donne bellissime.

Un paradiso femminile, come quello sognato da Gianni Versace nei bozzetti di una moda appariscente e poi incarnato, quando ormai era uno stilista star, dalle sue supermodelle. Le donne del set di Calopresti sono un incanto con i tailleur avvitati e le gonne svolazzanti che lambiscono il ginocchio.

Film I versace set corso garibaldi 12-2Tra loro spicca Clio Calopresti, la giovane figlia del regista che interpreta Donatella, con un miniabito chiaro e stivali neri, lunghi capelli biondi. Seduttiva e disdicevole per Reggio, come la vera Versace ha detto a Muschio Selvaggio con Fedez e Luis Sal, ricordando come, nella città natale dove la madre era nota per il rigore classico della sua bottega di stoffe, le creazioni del fratello fossero bollate come scandalose e rivolte a un tipo di donna additata di facili costumi.

Gianni, Santo e Donatella sognavano davanti allo schermo del “Supercinema” Orchidea, che oggi è un fantasma fatiscente, e nonostante l'annunciato progetto di polo museale, resta ancora rimpianto di quell’aurea stagione, finita per sempre. La movida erano le notti in discoteca all’Oasi e al Limoneto di Catona, e le feste organizzati nei terrazzi, dove la baldanzosa gioventù reggina guardava la luna suggellando la nascita di amori e amicizie. La balconata più chic era quella del Roof Garden con le sue tende arancioni e la scoperta del rito dell'aperitivo, il locale che accolse i primi vip avvistati a Reggio.

Quelli della generazione dei Versace lo rivedono intatto riemergere dalle ceneri dell'eterno rudere abbandono e dalla scioccante scena di sangue dell'omicidio di 'ndrangheta che vi si consumò durante una delle serate, l'insegna a grandi lettere bianche al posto delle vetrine commerciali di oggi.

Film I versace set corso garibaldi Minnella 14-2La vita vera è una casualità di incontri che magicamente combaciano con il passato. E’ accaduto oggi al pittore Beniamino Minnella, amico d’infanzia dei ragazzi Versace, (nella foto). Residente a Milano, sta trascorrendo un rituale soggiorno in città, dove ha ancora uno studio d’arte, e stamattina si è ritrovato immerso nelle atmosfere, a lui familiari, del set di Calopresti. “Ho un figlio regista – spiega – e con molte persone della troupe ci siamo ritrovati subito. E’ stato un momento bello”.

Con i fratelli Versace è cresciuto insieme: “Le comitive allora erano poche – dice – e ci si conosceva tutti. Uscivamo la sera, andavamo a ballare, ci divertivamo, poi siamo partiti perché quella era una scelta obbligata per gli artisti, e lo è pure oggi. Ci siamo incontrati di nuovo a Milano, era il ’69, prima solo con Gianni, poi sono arrivati gli altri. Negli anni Ottanta – ricorda ancora il noto artista – il successo di Gianni è esploso. In quel periodo era agli esordi anche Armani ma non c’è paragone, Gianni era il più bravo di tutti”

Blindatissimo sul set l’attore protagonista Leonardo Maltese, che interpreta Gianni Versace e si fa vedere fugacemente in una pausa, ma, prima di essere riconosciuto, rientra nel negozio dove si svolge la scena e non ne esce più fino al termine della giornata di riprese. Bello il colpo d’occhio con Maltese e Antonio Oppedisano, l’attore esordiente di Caulonia nel ruolo di Santo: i due giovani si somigliano molto, e vestiti con pantaloni e gilet beige che cadono addosso alla perfezione, hanno un glamour da cinema d'altri tempi

Film I versace set corso garibaldi 03

Le memorie che ci ha regalato Beniamino Minnella s’intrecciano con quelle del commosso professor Saverio Filippone, che fu insegnante di Gianni all’istituto per geometri. Ne parlerà lui stesso in un backstage del film, la cui destinazione è coperta da riserbo: potrebbe far parte della pellicola o essere un documentario a sé dedicato ai Versace, di cui quest’anno ricorrono i venticinque anni dalla morte.

Il film di Mimmo Calopresti, prodotto da Quality e Minerva e sostenuto da Calabria Film Commission, sarà un omaggio d'eccezione: l'uscita nelle sale è prevista per la prossima primavera, ma il regista polistenese potrebbe cambiare programma pensando a qualche anteprima da festival. Nel frattempo le apparizioni del set in città fanno tornare giovani i coetanei dei Versace e forse incuriosiranno gli adolescenti, per i quali l'esistenza di quell'estinta Reggio gentile è pura immaginazione, scene di un film retrò.

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