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Cronaca

La Calabria torna a scuola, il Tar boccia il presidente Spirlì: ecco le motivazioni

La prima sezione del tribunale amministrativo regionale non ritiene giustificati i motivi per la chiusura: “Ritenuto comunque sussistente il requisito del periculum avuto riguardo al notevole numero di giorni di didattica in presenza sottratti"

Ancora una bocciatura per il presidente facente funzioni Antonino Spirlì. Il Tar Calabria, come già successo precedentemente, ha sospeso l’ordinanza di chiusura delle scuole calabresi in via d’urgenza ed ha fissato la data per la trattazione collegiale nella camera di consiglio del 14 aprile 2021.

Per i giudici del Tar “la giustificazione del potere esercitato dal Presidente della Regione avrebbe semmai dovuto trovare fondamento in un quadro epidemiologico orientato nettamente verso un peggioramento dei parametri di cui tenere conto e del cui conseguente accertamento l’istruttoria procedimentale avrebbe dovuto farsi carico e di cui la motivazione del provvedimento avrebbe dovuto dare contezza”. Gli studenti calabresi, quindi, già da domani potranno riprendere posto dietro i propri banchi.

Dall’ordinanza, infatti, fra le altre cose si evince che “non si rinviene nel verbale e comunque nei restanti capi di premessa dell’ordinanza impugnata una specifica istruttoria volta a stabilire se, quali e quanti contagi abbiano in concreto interessato le scuole calabresi a prescindere dagli interventi sindacali posti in essere su base locale con sospensione delle attività didattiche in presenza in molti comuni nonché quali siano stati gli effetti dei contenimenti rilevati dall’ordinaria applicazione dei protocolli Covid della scuola”.

La prima sezione del Tar Calabria, infine, ha evidenziato: “Ritenuto comunque sussistente il requisito del periculum, nella consistenza e con l’urgenza richieste dall’art. 56 c.p.a. avuto riguardo al notevole numero di giorni di didattica in presenza sottratti - in un anno scolastico, finora provato da precedenti provvedimenti di chiusura delle scuole adottati su base regionale e su base locale - al diritto all’istruzione finanche degli scolari più piccoli notoriamente meno attrezzati per una didattica a distanza e che comunque anche per i semiadolescenti e gli adolescenti costituisce in via generale una modalità di insegnamento meno efficace di quella in presenza anche sotto il profilo della socializzazione”.

Il commento del presidente della Regione Calabria

"Il Tar ha deciso e si assume la responsabilità. Mi auguro che le prossime settimane non siano dolorose dal punto di vista dell'aumento dei contagi; noi comunque continueremo a lavorare per tutelare la salute di tutti i calabresi".

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