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Cronaca

Covid, Spirlì: "Scuole superiori chiuse fino al 31 gennaio, elementari e medie fino al 15"

Il presidente facente funzioni della Regione Calabria ha firmato oggi una nuova ordinanza sulla chiusura degli istituti scolastici. Alla base della decisione vi è lo studio sanitario effettuato dal Comitato tecnico scientifico

Sospensione delle attività didattiche in presenza per le scuole superiori dal 7 al 31 gennaio. Per le scuole elementari e medie la sospensione è prevista, invece, dal 7 al 15 gennaio. L'attività didattica ed educativa per i servizi educativi per l'infanzia e per la scuola dell'infanzia, continuerà a svolgersi integralmente in presenza.

E' quanto ha deciso Nino Spirli, presidente facente funzioni della Regione Calabria con la nuova ordinanza sulle scuole firmata nella giornata di oggi. Alla base della decisione vi è lo studio sanitario effettuato dal Cts che ha indotto i vertici della Regione a effettuare questa scelta. Ulteriori decisioni saranno prese in base all'andamento dei dati di contagio.

"Partendo dal parere che il Cts nazionale ha comunicato al Governo a proposito dello stato pandemico in Calabria - spiega il presidente Spirlì -, ho ritenuto fosse necessario prendere un provvedimento che andasse a tutela della salute dei più giovani in questa fase di contagio caotico. In questo momento, per tranquillizzare le famiglie e i ragazzi stessi, e dopo aver sentito le rappresentanze dei sindaci ed essermi confrontato con tutti gli addetti ai lavori, mi assumo la responsabilità di disporre la didattica a distanza per tutte le scuole di ogni ordine e grado a partire dai 6 anni fino alla maturità.

Durante questo periodo non mancheremo di osservare eventuali cambi di intensità del contagio. Se dovesse diminuire, consentiremo a tutti la didattica in presenza, fermo restando che potremmo anche valutare l’opportunità di differenziare i territori a seconda del comportamento virus".

Le motivazioni

La nuova ordinanza arriva in seguito al comunicato della presidenza del Consiglio dei ministri sulle “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 (decreto-legge)” e in considerazione del monitoraggio fase 2 del ministero della salute, relativo ai dati della settimana 21-27 dicembre (2020), che ha evidenziato, tra l’altro, un Rt puntuale pari a 1,09, compatibile con uno scenario di tipo 2.

Nel periodo che va dal 3 dicembre 2020 al 3 gennaio 2021, è scritto ancora nell’ordinanza, "si è registrato un cospicuo incremento dei nuovi casi confermati Covid-19, che, in termini assoluti è pari a 7.048 unità e un numero di decessi pari a 166, per una media di 5,4 al giorno". L’andamento epidemiologico in tutte le province calabresi, nell’ultimo mese, ha inoltre registrato "un trend in crescita".

Scarica l'ordinanza completa

La ripresa delle attività scolastiche in presenza rappresenta quindi "una forte criticità, non tanto per il possibile contagio all’interno degli istituti nei quali si adottino pedissequamente le misure di prevenzione previste, quanto - si legge nell’ordinanza - per la movimentazione delle persone che ne deriva, per i possibili assembramenti nei pressi delle istituzioni scolastiche e nelle principali aree cittadine di fruizione dei mezzi di trasporto e, più in generale, per il cospicuo aumento della legittima circolazione delle persone fisiche (popolazione studentesca, docenti, personale, familiari, addetti ai servizi) all’interno delle aree urbane, che in una fase delicata come quella evidenziata, può determinare un aumento del rischio di diffusione del contagio, che può propagarsi anche a livello familiare".

"Una scelta sofferta"

Per il presidente Spirlì è stata "una scelta sofferta e complessa, però a prevalere, ancora una volta, è il buonsenso calabrese. Mi auguro che le famiglie sappiano indirizzare, seguire, accompagnare i ragazzi nella didattica a distanza e che i ragazzi stessi, giustamente spronati, la portino avanti, come stanno facendo, giudiziosamente, da tanto tempo. La dad non è una vacanza prolungata, è una necessità. Non ci si può fermare nello studio, ma bisogna anche garantire la salute e l’incolumità di tutti".

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