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Tempi lunghi

Covid: perché la quarantena non cambia ancora

Non è in programma alcuna circolare ministeriale a breve termine come conseguenza automatica del parere del Consiglio Superiore di Sanità su una possibile riduzione del periodo di quarantena da 7 a 5 giorni per i soggetti positivi asintomatici

Èarrivato nel pomeriggio di ieri al Ministero della Salute il parere del Consiglio Superiore di Sanità su una possibile riduzione del periodo di quarantena da 7 a 5 giorni per i soggetti positivi asintomatici. A quanto si apprende, non è in programma alcuna circolare ministeriale a breve termine come conseguenza automatica del parere inviato. I tecnici del Ministero valuteranno ora, anche sulla base della situazione epidemiologica, prima di prendere una decisione in tal senso. Non si va di fretta, insomma. Il nuovo allentamento delle misure anti Covid e la riduzione dei tempi per tornare a scuola, al lavoro, o semplicemente per uscire di casa dopo essere risultati positivi al Covid potrebbe partire in una certo momento del mese di settembre, ma non ci sono certezze in tal senso. Tutto potrebbe slittare. La cautela del ministro della Salute Roberto Speranza è proverbiale, ma è difficile che si vada ancora molto a lungo contro un parere del Css che lo stesso ministero aveva richiesto nelle scorse settimane, rimandando ulteriormente il provvedimento che per la verità era atteso già ad agosto. 

Quarantena: le possibili novità

La novità principale sarà una quarantena più breve per chi non ha febbre e altri sintomi Covid. Il periodo di isolamento per i positivi asintomatici passerebbe così dagli attuali 7 a 5 giorni. Per rientrare in comunità però servirà comunque un test con risultato negativo al quinto giorno di malattia. In caso contrario si dovrà restare ancora a casa, fino a nuovo tampone negativo. E' ancora sul tavolo l'ipotesi dell’abolizione totale del test di uscita con un “liberi tutti” dopo 5 giorni dall'accertata positività come accade negli Stati Uniti, ma non si dovrebbe arrivare "a tanto" secondo le ultime indiscrezioni.

Per i casi di positività lunga (coloro che pur senza sintomi di rilievo continuano a produrre tamponi con risultato positivo) invece si punterebbe a concludere l'isolamento al massimo dopo 10 o 15 giorni rispetto alle tre settimane attuali. Le novità della quarantena "light" impatteranno anche sulla scuola. Infatti studenti e prof, vista l’abolizione della Dad, meno quarantena significa meno assenze e meno disagi per le famiglie. Da mesi giungono da più parti ripetute richieste di rivedere in maniera corposa quanto prima l’obbligo di isolamento, almeno per chi non ha sintomi e lavora nei servizi essenziali, o comunque prevedendo mini quarantene. All'estero quasi ovunque le regole sono già adesso parecchio più soft. In Spagna e Inghilterra per i positivi non è più previsto l’isolamento. In Usa, Germania (con autotest finale), Svezia e Austria i giorni di quarantena sono invece ridotti a cinque. 

Le regole attuali sulla quarantena in Italia

Le regole attuali sulla quarantena in Italia sono le seguenti: dopo un tampone positivo, devono trascorrere minimo sette giorni prima di poter tornare in libertà, sempre che un altro test accerti che ci si è negativizzati. Ma con le ultime varianti in anti o sono stati asintomatici oppure hanno riscontrato sintomi lievi, scoprendo di essere positivi dopo diversi giorni. C'è anche poi chi risulta positivo al tampone solo giorni dopo la comparsa dei sintomi. Spesso questa "tipologia" di contagiati si negativizza in molto meno di una settimana. Un ripensamento generale dell'isolamento domiciliare dei contagiati è considerato da tempo inevitabile, perché la maggiore contagiosità delle nuove varianti e la loro minore patogenicità saranno probabilmente caratteristiche dell'evoluzione del Covid verso la futura endemizzazione. Per qualcuno si è atteso già fin troppo.

Andreoni: "Vedere cosa accade con la fine dell'estate"

Massimo Andreoni, medico infettivologo all'Università di Roma "Tor Vergata" e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali, definisce "azzardata" la tempistica delle prossime decisioni: "È vero - dice in un'intervista a Repubblica - che ora viaggiamo tra i 20 e i 30 mila nuovi casi al giorno e che siamo in una condizione epidemica particolare, perché la maggior parte delle persone è vaccinata o si è già contagiata, ed è altrettanto vero che dopo 2-3 giorni di malattia la capacità infettante del virus si riduce progressivamente. Ma è anche certo che siamo alla vigilia della ripresa delle attività scolastiche e alle porte dell'autunno. Per questo è una scelta che non farei mai ora, ma rimanderei ulteriormente per vedere cosa accade con la fine dell'estate e la ripresa dei contagi". Insomma, non è escluso che la decisione su una quarantena light possa slittare ancora. Sono stati 98 i morti da Covid nelle ultime 24 ore in Italia. Il numero dei nuovi casi su base quotidiana è di 31.088: tasso di positività al 14,9%, in aumento rispetto al 13,3% del giorno prima.

Come votare il 25 settembre se si è positivi

Sulla quarantena dei positivi al Covid "c'è un parere del Consiglio superiore di sanità che è in arrivo e appena sarà formalizzato faremo le opportune valutazioni. Quello che è certo è che se una persona è positiva, sintomi o non sintomi, deve restare a casa, per evitare che il contagio possa diffondersi, questa è l'indicazione molto netta e chiara". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite di the Breakfast club su Radio Capital. E in vista delle elezioni del 25 settembre Speranza ha ricordato che "se una persona è positiva c'è la possibilità del voto domiciliare, come è stato fatto nelle recenti amministrative a Roma, Bologna, Milano, Napoli e Torino e come si fa con le persone che per ragioni di infermità non possono votare". Anche alla luce di queste parole del ministro, appare difficile che cambi qualcosa nelle regole per l'isolamento/quarantena prima dell'autunno.

(Fonte Today.it)

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