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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il monitoraggio

Covid, report Gimbe: in Calabria salgono i contagi +56,4% in sette giorni

Le rilevazioni del monitoraggio indipendente nella settimana dal 17 al 23 agosto 2022 in Italia. I dati della nostra regione

Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana dal 17 al 23 agosto 2022, rispetto alla precedente, un aumento di nuovi casi (177.877 vs 149.885, pari a +18,7%) e una sostanziale stabilità dei decessi (759 vs 746, pari a +1,7%, di cui 80 riferiti a periodi precedenti. In calo i casi attualmente positivi (752.091 vs 854.023, -101.932, pari a -11,9%), le persone in isolamento domiciliare (745.459 vs 846.180, -100.721, pari a -11,9%), i ricoveri con sintomi (6.378 vs 7.544, -1.166, pari a -15,5%) e le terapie intensive (254 vs 299, -45, pari a -15,1%).

"Dopo cinque settimane di calo - dichiara il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta - il numero dei nuovi casi settimanali torna a crescere, +18,7% rispetto alla settimana precedente. Un'inversione di tendenza dovuta in parte al 'rimbalzo' conseguente al minor numero di contagi rilevati nel lungo weekend di Ferragosto, in parte al verosimile aumento della circolazione virale".

Nella settimana dal 17 al 23 agosto i nuovi casi sfiorano quota 178mila, con una media mobile a 7 giorni di oltre 25mila casi al giorno; in tutte le regioni, ad eccezione di Emilia-Romagna (-9,1%) e Umbria (-0,4%), si registra un incremento percentuale dei nuovi casi (dal +8,1% della Liguria al +56,4% della Calabria).

Rispetto alla settimana precedente, in 95 province si rileva un incremento dei nuovi casi (dal +1,8% di Catania e Trapani al +79,4% di Catanzaro), nelle restanti 12 province si rileva una diminuzione (dal -0,1% di Savona al -25% di Forlì-Cesena). L'incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 6 province: Crotone (784), Catanzaro (728), Vibo Valentia (652), Pescara (617), Belluno (528) e Teramo (522).

"Sul fronte degli ospedali- afferma il direttore operativo della Fondazione Gimbe, Marco Mosti - prosegue il calo dei ricoveri sia in area medica (-15,5%) che in terapia intensiva (-15,1%)". Dal 26 luglio al 23 agosto i ricoveri sono scesi rispettivamente da 434 a 254 in area critica e da 11.124 a 6.378 in area medica . Al 23 agosto il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 9,9% in area medica (dal 4,9% del Piemonte al 24,3% dell'Umbria) e del 2,8% in area critica (dallo 0% della provincia autonoma di Bolzano e della Valle d'Aosta al 5,6% della Calabria).

"'Rimangono stabili gli ingressi in terapia intensiva - precisa Mosti- con una media mobile a 7 giorni di 23 ingressi/die rispetto ai 25 della settimana precedente".

"Una sostanziale stabilità si registra anche sul fronte dei decessi: 759 negli ultimi 7 giorni (di cui 80 riferiti a periodi precedenti), con una media di 108 al giorno rispetto ai 107 della settimana precedente. 'Il numero di decessi nel nostro Paese- commenta Cartabellotta- rimane molto elevato, alimentando il dibattito sui criteri per definire le morti Covid e addirittura la richiesta di una commissione medica di inchiesta sulla mortalità Covid in Italia". Secondo i dati pubblicati dall'ultimo report dell'Istituto superiore di sanità, relativi ai decessi di persone con diagnosi di Covid-19 tra il 24 giugno e il 24 luglio 2022, il tasso grezzo di mortalità per 100.000 persone è molto più elevato tra i non vaccinati che tra i vaccinati con tre dosi: 19,1 vs 5,3 per la fascia 60-79 anni e 327,2 vs 48,2 per gli over 80.

Tuttavia, a fronte di questa efficacia molto elevata, negli over 60 che hanno completato il ciclo vaccinale con 3 dosi si rileva un progressivo aumento del tasso grezzo di mortalità: in particolare, dopo aver toccato il valore mimino per i deceduti con diagnosi di Covid-19 nel periodo 20/05-19/06 è aumentato in poco più di un mese da 1,5 a 5,3 nella fascia 60-79 anni (+253%) e da 11,8 a 48,2 negli over 80 (+309%). 'L'attuale numero dei decessi- sottolinea il presidente- in particolare negli over 80 è dunque fortemente condizionato sia dalla circolazione virale sia dal progressivo declino della protezione vaccinale nei confronti della malattia grave dopo 120 giorni dalla terza dose, indipendentemente da altre variabili quali comorbidità, sotto-utilizzo farmaci antivirali, problematiche organizzative, criteri per definire il decesso Covid".

Per quanto riguarda le somministrazioni, al 24 agosto (aggiornamento ore 6.16) l'88,2% della platea (50.826.033) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+1.693 rispetto alla settimana precedente) e l'86,7% (49.961.891) ha completato il ciclo vaccinale (+1.936 rispetto alla settimana precedente). Nella settimana 17-23 agosto crescono i nuovi vaccinati: 1.760 rispetto ai 1.527 della settimana precedente (15,3%). Di questi, il 34,9% è rappresentato dalla fascia 5-11, 6-14, con un incremento del 45,2% rispetto alla settimana precedente.

"Se nella campagna elettorale- informa Cartabellotta- che ha monopolizzato l'informazione pubblica la pandemia ha trovato posto solo per strumentalizzazioni politiche, i dati mostrano che ci affacciamo alla stagione autunno-inverno in una situazione non favorevole. Innanzitutto, la discesa della quinta ondata sembra essersi arrestata e in piena estate la circolazione virale rimane ancora molto elevata rispetto agli anni precedenti: al 23 agosto oltre 750mila positivi (numero ampiamente sottostimato), un tasso di positività dei tamponi antigenici al 17,4% e una media di oltre 25 mila nuovi casi al giorno'. 'In secondo luogo- continua- la popolazione a rischio di malattia grave è molto numerosa: al 24 agosto, prendendo in considerazione over 60 e fragili, al lordo delle persone guarite temporaneamente protette, si contano 893 mila non vaccinati, 1,91 milioni senza terza dose e 14,3 milioni senza quarta dose la cui campagna di somministrazione sconta un clamoroso ritardo".

"Infine- rende poi noto- non è ancora stato reso pubblico alcun piano di preparazione per la stagione autunno-inverno, fortemente invocato dalla Fondazione Gimbe sulla scia delle raccomandazioni dell'Oms Europa: aumentare le coperture vaccinali (con tre dosi) nella popolazione generale; offrire la quarta dose alle persone a rischio dopo 120 dalla somministrazione della terza; promuovere l'utilizzo delle mascherine al chiuso e sui mezzi pubblici; areare gli spazi pubblici affollati, quali scuole, uffici, bar e ristoranti, mezzi di trasporto pubblico; applicare rigorosi protocolli terapeutici per le persone a rischio di malattia grave'. 'In assenza di certezze su quando sarà pienamente operativo il nuovo esecutivo- conclude Cartabellotta- il rischio concreto è quello di trovarsi in piena stagione autunnale ad inseguire il virus per l'ennesima volta, compromettendo la salute e la vita delle persone più fragili e ritardando l'assistenza sanitaria per i pazienti con altre patologie".

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