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Lotta al covid

Scuola, tra rabbia e paura gli studenti sono tornati in aula

Dopo la sospensione della dad da parte del Tar parlano i genitori degli alunni reggini, divisi tra favorevoli e contrari

Tra rabbia e paura ecco che oggi gli studenti reggini sono tornati in classe: dopo le vacanze natalizie infatti, il 10 gennaio era scattata la Dad a causa dell'emergenza covid e ieri il Tar ha sospeso l'ordinanza sindacale e riaperto le scuole.

“Ho una bambina in prima elementare - dice Silvia Nasuti - ed una in prima media, vanno alla Nosside-Pythagoras e oggi sono rientrate a scuola. Sono contenta ma sono anche timorosa perché ho paura dei contagi e che poi ritorniamo nuovamente in dad chiusi a casa. La dad, soprattutto per chi è in prima elementare, non è molto utile e sono indietro. Già anche gli anni dell'asilo sono stati interrotti, quindi c'è davvero il rischio che imparino poco o nulla. Per quanto riguarda i contagi, penso che se c'è un compagno positivo non debba andare tutta la classe in dad, ma dopo i tamponi chi è negativo potrebbe tornare subito in classe”.

“Spero che adesso si prosegua l'anno senza problemi, - continua Silvia Nasuti. Io lavoro, organizzo eventi e sarò anche al Festival di Sanremo, non posso permettermi di restare bloccata per il covid. Spero che tutto proceda bene”.

Sulla stessa lunghezza d'onda è anche Rosalba Conenna, mamma di quattro figli. “Ho due bambini che vanno al "Principe di Piemonte" una in seconda ed una in quinta elementare. Non è stato facile per me seguirli durante la Dad, sono piccoli e si distraggono, non li puoi lasciare soli! L'altro figlio, invece, è al superiore e frequenta l'istituto "Panella" ma oggi non è entrato in aula perché stanno continuando la Dad avendo sei compagni contagiati”. 

“In questo periodo ho dovuto sospendere il mio lavoro -prosegue- per seguire i bambini e stare con loro durante le ore di lezione, e poi i compiti. E' stata molto dura. Sono felice che siano tornati in classe. C'è il rischio, ovviamente, di prendere il covid e in quel caso dovremmo “torturare” i bambini con il tampone, non voglio pensarci! Spero che si torni presto alla normalità”.

La figlia della signora Flavia, invece, non è andata a scuola oggi. “Mia figlia frequenta il secondo anno del liceo delle Scienze umane e oggi nessuno della sua classe è entrato. Io ho molta paura del loro ritorno in classe, sono infermiera al Gom e so bene come è la situazione covid in città. Ma, a quanto pare, non abbiamo scelta: devono andare a scuola, speriamo bene. Mia figlia è vaccinata ma nella sua classe quasi nessuno è vaccinato”.

C'è chi invece è rientrato in classe il 10 gennaio, subito dopo le vacanze natalizie, perché la scuola non è nel comune reggino. Lo spiega Grazia Notaro: “Mia figlia frequenta l'ultimo anno dell’istituto alberghiero a Villa San Giovanni, qui il Comune non ha attivato la dad ma al rientro dalle vacanze la scuola era senza luce e senza acqua e i ragazzi hanno scioperato”.

“Il problema, a mio avviso, è soprattutto per i ragazzi che viaggiano visto che i mezzi di trasporto non sono sufficienti e sono strapieni, altro che il 50% dei passeggeri e mascherine. Ecco, vista la situazione, sarebbe utile e necessario per i pendolari attivare la dad così da evitare i mezzi e studiare in sicurezza, tanto chi vuole studiare, studia lo stesso, sia in dad che in presenza. Sono grandi e sono capaci di gestirsi, ma con il virus non si scherza. Noi abbiamo avuto già mio marito e mia figlia con il Covid, siamo stati chiusi per un mese intero e adesso di certo non vorrei rivivere questa situazione”.

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