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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

I vaccini, le siringhe che mancano e la ex Tepla: la Uiltec punta sul lavoro "rosa"

La responsabile delle Pari opportunità del sindacato, Annarita Mancuso, chiede una politica industriale che sia attenta alle potenzialità delle donne

“In Calabria bisogna fare scelte politiche industriali importanti che valorizzino il lavoro delle donne che sono decisive per lo sviluppo della Calabria”. E’ questo il pensiero di Annarita Mancuso, responsabile Pari opportunità della Uiltec Calabria che ancora il suo ragionamento alle notizie di cronaca, soprattutto quelle legate alla sanità, che stanno rimbalzando sulle prime pagine dei giornali sul finire del 2020. E anche in queste prime battute del nuovo anno stiamo assistendo impotenti davanti a  dichiarazioni che fanno registrare un dato sulla somministrazione dei vaccini fortemente in ritardo rispetto alla media nazionale e infine la carenza di siringhe.

Da qui la riflessione di Annarita Mancuso. “C’è stato un tempo in cui sembrava possibile  l’industrializzazione della nostra terra, ma come tutti sappiamo questo sogno è finito in  un agglomerato di ferro e capannoni in disuso. Se guardiamo un po’ indietro ricordiamo solo occasioni mancate. Negli anni '80 in Calabria  esisteva Tepla Med S.p.A.: una realtà industriale del settore farmaceutico di circa 80 unità, soprattutto donne, che produceva siringhe”.

Chi ha lavorato in questa azienda la  ricorda così:  “Era un gioiello di fabbrica. Gli operai, sigillati nelle loro tute bianche con calzari e cappellini, operavano in ambienti completamente asettici. La diversa gamma di prodotti, infatti, era destinata all’ambiente ospedaliero chirurgico; di conseguenza, la qualità era un must”.

"Ancora una volta - dice Annarita Mancuso - ripensiamo con dispiacere a quanto si sarebbe potuto e dovuto fare e non si è fatto. Dobbiamo ricordare questa storia al femminile. Con forza ci batteremo affinché Governo Centrale, Regione Calabria e tutti gli Enti Locali affrontino questa nuova stagione di ricostruzione del paese in termini nuovi creando lavoro per le donne. Sono loro sempre, le protagoniste generose del nostro Sud. Non possiamo accettare che al Meridione solo circa il 32 % delle donne lavora. Un valore addirittura inferiore alla media nazionale delle donne di 43 anni fa, la percentuale era del 33,5%”.

“La Calabria e tutto il Mezzogiorno - continua - devono essere al centro della politica di ricostruzione e la ripresa economica non nasce senza l'industria. In Calabria mancano le infrastrutture industriali, ma anche sociali. Occorre inoltre che le Istituzioni e la politica locale non perda tempo nell’incoraggiare iniziative di operosità femminile e creare occasioni di lavoro rosa”. “Bisogna fare scelte politiche industriali importanti - conclude - che valorizzino il lavoro delle donne , sono decisive per lo sviluppo della Calabria. Anche in questo tempo di emergenza molto dipenderà da come utilizzeremo i fondi europei. Ribadiamo all'inizio di un nuovo anno, a chi non crede nelle potenzialità dei calabresi e nell’ industrializzazione, che in Calabria  la parte sana esiste ed è pronta ad attivarsi”.

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