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Cronaca

Il Tar Calabria boccia la scelta di Spirlì, per i giudici amministrativi si può tornare in classe

Il presidente facente funzioni della giunta regionale aveva deciso di fermare le lezioni in presenza sino al 28 novembre. Accolto il ricorso di un gruppo di genitori di Paola. In Italia si moltiplicano ordinanze e disposizioni dei tribunali

Il Tar della Calabria ha disposto la sospensione dell'ordinanza con la quale il presidente facente funzioni della giunta regionale calabrese, Nino Spirlì, aveva chiuso le scuole di ogni ordine e grado sino al 28 novembre.

I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso presentato da alcuni genitori di Paola, patrocinati dagli avvocati Paolo Perrone e Nicola Cassano, che si erano opposti dalla decisione assunta da Spirlì lo scorso 14 novembre. Il tribunale amministrativo regionale ha evidenziato: "il grave pregiudizio educativo, formativo ed apprendimentale ricadente sui destinatari del servizio scolastico". 

Ma non solo. Scorrendo l'atto che sospende l'ordinanza del presidente facente funzioni si legge:  "Senza certezza alcuna del nesso di causalità intercorrente fra lo svolgimento in presenza delle attività didattiche nella scuola materna, in quella elementare e media di primo grado (limitatamente al primo anno) e il verificarsi dei contagi - stante anche l’assenza di interlocuzioni con gli Istituti scolastici (ritenuti tutti allo stesso modo luoghi in cui il rispetto del distanziamento interpersonale è “complicato”) - conduce alla conclusione che la succitata correlazione e comunque  quand’anche esistente- la sua consistenza e distribuzione territoriale sembrano essere frutto d’una istruttoria procedimentale sommaria e carente basata su dati e ipotesi destinati a trovare più precisa conferma solo ad intervenuto esaurimento dell’efficacia dell’ordinanza de qua".

La chiusura delle scuole nell'ordinanza di Spirlì

La decisione dei giudici calabresi si inserisce in una disputa aperta, l'ennesima in costanza di pandemia, sulle decisioni del Governo e quelle delle Regioni. Il Consiglio dei ministri, con l'ultimo Dpcm, aveva stabilito per le regioni in zona rossa l'avvio delle didattica a distanza per le scuole tranne le elementari e la prima media. In Calabria, invece, l'ordinanza di Spirlì aveva chiuso tutte le scuole.

Scuole chiuse a Reggio Calabria fino al 30 novembre: l'ordinanza di Falcomatà

Oggi il Tar Calabria ribalta questa scelta. Una decisione di ordine inverso rispetto a quella assunta dai colleghi campani che, bocciando due ricorsi presentati da altrettanti gruppi di genitori, hanno legittimato la decisione del presidente De Luca sul lockdown degli istituti scolastici.

In Puglia, dove la partita non è ancora chiusa alla luce dei ricorsi pronti alle scelte assunte dai due Tar distinti, i giudici amministrativi di Bari hanno sospeso l'ordinanza di chiusura delle scuole emessa da Michele Emiliano, mentre quelli di Lecce hanno emesso un parere favorevole. Rimangono, però, attive diverse ordinanze di chiusura emesse dai sindaci sul territorio di competenza.

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