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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cosa cambia

I nuovi sintomi Covid da tenere d'occhio e le differenze con influenza, colpi di freddo e allergie

I sintomi stanno cambiando, utile imparare a riconoscerli. Il professor Pregliasco: "Si sta registrando un ritorno della perdita del gusto e dell'olfatto, con Omicron assente". Nessun timore per le ricombinazioni dei virus appartenenti a sotto-varianti dello stesso ceppo

Lo stato di emergenza è finito da dieci giorni, i contagi viaggiano, ma  "non dobbiamo temere le ricombinazioni dei virus appartenenti a sotto-varianti dello stesso ceppo, come è il caso di quella denominata Xe", ha spiegato Giorgio Palù, virologo presidente dell`Agenzia italiana del farmaco. Gli sviluppi delle ricombinazioni "vanno tenuti sotto controllo ma senza troppi patemi d'animo. Sono scambi genetici di due virus delle sotto-varianti di Omicron, BA1 e BA2, che infettano la stessa cellula e si scambiano pezzetti di geni fino a creare un nuovo virus, non pericoloso in quanto riconosciuto dal nostro sistema immunitario".
"Segnalo - aggiunge ancora il presidente Aifa - che la ricombinazione avviene in soggetti sani, magari già vaccinati. E che i virus ricombinanti sono identici per il 99% alla variante Omicron in circolazione, che ha un indice di contagiosità altissimo, pari a quello del virus del morbillo".

I sintomi stanno cambiando di nuovo ed è utile imparare a riconoscerli, per distinguerli da quelli dell'influenza, di un banale colpo di freddo, oppure dalle comuni allergie. La "ricombinazione" di Omicron 1 e 2, ribattezzata Xj e isolata pochi giorni fa a Reggio Calabria, più o meno ricalca la Xe che ha già fatto contare centinaia di casi in Gran Bretagna: "È una versione ibrida che tiene insieme pezzi dell'una e dell'altra, ma con qualche aggiunta", dice alla Stampa Fabrizio Pregliasco, virologo della Statale di Milano

Quali sono dunque i sintomi che si stanno osservando con questa diverse forme del virus? "La maggior parte dei sintomi è la stessa, assimilabile al virus dell'influenza: spossatezza, dolori articolari, mal di gola, naso chiuso, mal di testa, in alcuni casi la diarrea. In più, si sta registrando un ritorno della perdita del gusto e dell'olfatto, che con Omicron è quasi assente, ed episodi di vertigini, che sono una novità assoluta". Come distinguere dunque Covid e influenza, Covid e allergie primaverili? "Non è difficile distinguere tra le due sintomatologie - continua il professor Pregliasco le classiche pollinosi provocano starnuti a salve, cioè forti e ripetuti a causa dell'irritazione delle mucose. Poi il naso che cola è caratterizzato da un muco fluido e trasparente, mentre quello delle infezioni virali è più denso. Chi è allergico faccia attenzione a questi aspetti prima di preoccuparsi".

Grazie alla campagna vaccinale che protegge dalle forme di malattia più gravi e a fronte delle nuove varianti che hanno soppiantato nel tempo il ceppo di Wuhan e poi Delta, in ospedale chi viene ricoverato all’interno dei reparti Covid molto spesso oggi come oggi ci finisce non a causa dei deficit respiratori legati alle complicanze del virus Sars-CoV-2. Le polmoniti interstiziali bilaterali sono sempre più rare secondo quanto riferiscono medici infettivologi e virologi. La stragrande maggioranza dei pazienti sono persone che arrivano in ospedale con delle patologie, magari con un quadro clinico già complesso, e al tampone in ingresso o allo screening prima di un intervento chirurgico risultano positivi. A quel punto inevitabilmente diventano pazienti Covid, ma la loro "intensità" - in molti casi - non è più dettata dal Covid come nelle prime ondate che hanno messo sotto pressione il sistema ospedaliero da nord a sud: è invece la singola patologia diversa dal Covid a determinare la gravità e il conseguente ricovero in ospedale.

Fonte Today

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