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Palazzo San Giorgio

Debiti del Comune, Reggio Futura lancia l'allarme: poca chiarezza verso i creditori

"Non sanno nulla di questa procedura e rischiano l’automatica cancellazione totale del credito vantato. Conseguenza questa che potrebbe portare sul lastrico diversi imprenditori".

Il piano di rilevazione dei debiti commerciali e l'avviso ai creditori sono stati i punti al centro della conferenza stampa indetta, presso i locali dell’hotel Torrione, da Reggio Futura. 

Il vice presidente Emanuele Genovese, aprendo i lavori, ha illustrato il contenuto di alcuni commi contenuti nella Finanziaria che riconoscono dei contributi ai Comuni sede di città metropolitane con disavanzo rilevante (superiore ai 700 euro a cittadino), ossia Napoli, Reggio Calabria, Palermo e Torino. Genovese ha spiegato che la concessione del contributo non è automatica e incondizionata ma, al contrario, è vincolata a tutta una serie di misure che il Comune è obbligato a rispettare una volta sottoscritto l’accordo con il Governo. Per questo il Comune che intende aderire, per ricevere i contributi dovrà: "assicurare che riuscirà a reperire “risorse proprie pari ad almeno un quarto del contributo annuo”, a mezzo di misure (che graveranno solo e soltanto sulle spalle dei cittadini) specificamente indicate, come ad esempio  l’incremento dell’addizionale comunale all’Irpef” oltre i limiti previsti dalle vigenti norme e di una “addizionale comunale sui diritti di imbarco portuale e aeroportuale per passeggero” (art. 1 comma 572 lettera a L. n° 234/21) o “l’incremento dei canoni di concessione e di locazione” (comma 572 lettera b); il Comune dovrà inoltre procedere a una quantificazione dei propri debiti commerciali per rilevare i quali dovrà pubblicare un “avviso ai creditori” in base al quale tutti i creditori del Comune dovranno presentare al Comune una richiesta di ammissione” entro il termine dell’1 aprile 2022 indicando tutti i crediti vantati con relativi importi (ad eccezione dei crediti maturati dopo il 31 dicembre 2020). Alla fine dell’iter i creditori si vedranno presentare dal Comune una proposta di liquidazione in misura ridotta fino al 60% (e dunque chi, ad esempio, vantava un credito di 10.000 euro potrebbe ricevere una proposta di sole 4.000 euro). Ma la cosa più grave è che la mancata presentazione della domanda determinerà “l’automatica cancellazione del credito vantato (art. 1 comma 574 lettera a L. n° 234/21)".

Ha preso poi la parola il presidente di Reggio Futura Italo Palmara, che ha evidenziato "l’assoluta mancanza di trasparenza da parte dell’Amministrazione Comunale" ed ha fatto un raffronto tra l’avviso ai creditori pubblicato dal Comune di Reggio Calabria e quelli pubblicati dagli altri Comuni interessati.

Innanzitutto, nell’avviso ai creditori, ha detto Palamara, "l’amministrazione reggina non indica l’importo del proprio “disavanzo di amministrazione” e non indica nemmeno la data precisa di scadenza per la presentazione della “richiesta di ammissione” (e cioè non scrive “entro il termine perentorio del 01.04.2022”, ma “entro il termine perentorio di 60 giorni dalla pubblicazione del presente avviso sull’albo pretorio online”…). Viceversa, l’avviso pubblicato dal Comune di Napoli fornisce tutte queste indicazioni, così come quello di Palermo. Ma la più grave manchevolezza, secondo Palmara, è data dalla scarsissima pubblicità che è stata data all’avviso: in spregio a quanto previsto dalla norma (che impone l’adozione di “ogni forma idonea a pubblicizzare la formazione del piano di rilevazione”), l’Amministrazione non ha fatto pubblicità sui quotidiani (né nazionali né locali), niente pubblicità su radio e TV locali, niente affissione, niente volantinaggio. Niente di tutto ciò. Per contro, il Comune di Napoli, in ossequio a quanto previsto dal comma 574 dell’art. 1, “allo scopo di dare la massima informazione agli interessati” (ossia ai creditori), ha fatto pubblicare l’avviso “sulla Gazzetta Ufficiale – GURI, sul Bollettino Ufficiale della regione Campania – BURC e su due quotidiani, uno a diffusione nazionale e uno a diffusione locale”. Ha inoltre disposto “l’affissione” di manifesti su tutto il “territorio comunale” . E il Comune di Palermo, da par suo, ha provveduto alla pubblicazione dello stesso su “Il Tempo”, “Il Fatto Quotidiano”, “Il Giornale di Sicilia” ed “Il Quotidiano di Sicilia”.

A causa di ciò, ancora oggi, a pochi giorni dalla scadenza, ci sono a Reggio tanti creditori che non sanno nulla di questa procedura e rischiano l’automatica cancellazione totale del credito vantato. Conseguenza questa che potrebbe portare sul lastrico diversi imprenditori".

L’avvocato Palmara ha poi chiarito che, "contrariamente a quello che qualche amministratore ha affermato, il Comune non è obbligato all’adesione, tant’è che, per come previsto in Finanziaria,  “l’erogazione del contributo è subordinata alla sottoscrizione entro il 15 febbraio 2022 di un accordo per il ripiano del disavanzo e per il rilancio degli investimenti tra il presidente del Consiglio dei ministri o un suo delegato e il sindaco” (comma 572).

Dunque "non è assolutamente vero - sostiene Palamara - che il Comune sta “subendo” questa misura. No, sta aderendo spontaneamente. E trattandosi di un’adesione che porterà benefici all’ente ma non certo ai creditori e tantomeno ai cittadini, per come già chiarito, ci si sarebbe aspettati che la decisione sull’adesione o meno a tali disposizioni fosse portata, votata e deliberata in Consiglio comunale. Viceversa, a quanto pare, ciò non è mai avvenuto fino ad oggi. Viceversa, sia a Napoli che a Palermo, che a Torino la vicenda è stata discussa all’interno del Consiglio Comunale e prima della data ultima (ossia il 15 febbraio 2022, come già detto) prevista per la sottoscrizione dell’accordo.

Peraltro a Palermo i consiglieri di Italia Viva (lo stesso partito del sindaco f.f. del Comune di Reggio) hanno chiesto di sospendere immediatamente l’avviso che taglia i crediti commerciali. E suona molto strano che, di fronte al medesimo provvedimento, lo stesso partito a Palermo sia contrario all’adesione e a Reggio sia favorevole".

"E che l’adesione al piano porti benefici all’amministrazione ma non ai cittadini - prosegue Palamara - è provato dalla sincera dichiarazione del sindaco di Torino Stefano Lo Russo che in Consiglio Comunale, dopo che è stato dato l’ok per la sottoscrizione dell’accordo, ha chiesto scusa ai torinesi che verranno penalizzati da questo provvedimento.

Il Presidente di Reggio Futura ha concluso chiedendo "chiarezza da parte dell’amministrazione su tutta la procedura, invitando i consiglieri comunali presenti alla conferenza (Giuseppe De Biasi, Demetrio Marino, Federico Milia e Massimo Ripepi) a rilanciare i quesiti in consiglio ed auspicando l’intervento della commissione Controllo e Garanzia”.

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