Tenta il suicidio in carcere, detenuto salvato dagli agenti della polizia penitenziaria
I segretari del Sappe Durante e Bellucci chiedono "che l'agente di polizia penitenziaria, intervenuto, sia ricompensato, secondo le previsioni dell’ordinamento, per la professionalità dimostrata"
Un detenuto del carcere San Pietro ha tentato di suicidarsi, ma è stato salvato dalla prontezza degli agenti della polizia penitenziaria. I fatti si sono verificati la mattina del primo settembre, quando uno dei detenuti, non appena la sua cella è stata aperta per consentirgli di recarsi nell'area passeggio, si è messo improvvisamente a correre fino a quanto, giunto al primo piano del reparto, ha rapidamente scavalcato la ringhiera del ballatoio tentando di buttarsi di sotto.
"L’uomo non è riuscito a portare a termine il gesto inconsulto - affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale - solo grazie all’intervento tempestivo degli agenti di polizia penitenziaria che, raggiunto il detenuto, lo hanno bloccato un attimo prima che riuscisse a portare a termine l’atto suicidario.
Si tratta dell’ennesimo episodio attestante lo zelo e la professionalità del personale di polizia penitenziaria che, dimostrando spirito di servizio e senso del dovere, per l’intervento posto in essere immediatamente, ha ancora una volta salvato la vita di un detenuto. Ricordiamo che ogni anno la polizia penitenziaria salva la vita a oltre 1000 detenuti che tentano il suicidio".
I segretari Durante e Bellucci chiedono "che l'agente di polizia penitenziaria, intervenuto, sia ricompensato, secondo le previsioni dell’ordinamento, per la professionalità dimostrata".