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I tagli alle autonomie scolastiche

Dimensionamento, il piano provinciale si approva il 14 e già si preannunciano proteste

I timori attorno all'Ic Galilei-Pascoli, il cui consiglio d'istituto è pronto a reagire a decisioni che penalizzano la scuola per salvarne altre

E' prevista per il 14 ottobre la riunione del consiglio metropolitano chiamato ad approvare il piano provinciale di dimensionamento scolastico, che dovrà essere presentato alla Regione entro il 15. Una data attesa con il fiato sospeso dalle tante scuole della città tecnicamente sottodimensionate secondo i parametri delle linee guida regionali. 

Il Comune di Reggio, come tutti gli altri del territorio provinciale, ha appena approvato la complessa delibera con le indicazioni rivolte alla Metrocity, frutto di un'analisi che necessariamente è dovuta andare oltre i numeri, vera e propria mannaia per le autonomie scolastiche reggine, le quali appartengono a una città con più di 15.000 abitanti e non devono scendere sotto i 1000 studenti. Per questo il Comune ha tentato l'impossibile chiedendo una deroga a tutela delle minoranze linguistiche (soglia minima 600 alunni anziché 1000), mentre - secondo quanto si è appreso in via non ufficiale - sarebbe stato a malincuore proposto l'accorpamento di alcuni istituti comprensivi, tra cui quello di San Sperato-Cannavò, che essendo già in reggenza non potrà comunque mantenere l'autonomia e i cui plessi saranno suddivisi tra gli Ic Catanoso-De Gasperi e Telesio.

Altre dirigenze candidate alla soppressione nella delibera comunale sono quella della Corrado Alvaro-Giudice Scopelliti (da accorpare all' Ic Galluppi-Collodi-Bevacqua); e dell' Ic Moscato-Gallina, con plessi accorpati a Nosside-Pythagoras e Catanoso-De Gasperi (Terreti).

La battaglia dei genitori del Galilei-Pascoli e i rumors sul piano di Metrocity

Come avevamo scritto, il Comune chiede anche che non subisca accorpamento l'Ic Galilei-Pascoli: un impegno preso con i rappresentanti del consiglio d'istituto, che stanno portando avanti una crociata a difesa dell'identità della storica scuola reggina. La deroga è legata al ruolo di capofila provinciale nel coordinamento  capofila nel coordinamento della scuola domiciliare, oltre alla peculiarità di una sezione ospedaliera che si occupa anche dell’istruzione di minori malati oncologici. Motivazioni validissime, eppure pare che la salvezza del Galilei-Pascoli non sia stata votata all'unanimità dalla giunta comunale.  

L'importante è sicuramente aver ottenuto lo scudo comunale, ma altri rumors contraddittori continuano a tenere in allerta il consiglio d'istituto, che attraverso il presidente Giorgio Nordo fa sapere che non saranno accettati trattamenti ingiusti né trasgressioni della legge. Il riferimento è alla bozza di piano che la città metropolitana ha presentato in uno degli ultimi incontri con i sindacati, nella quale per salvare alcune autonomie se ne penalizzano altre che avrebbero gli stessi requisiti per non essere tagliate. A Reggio in particolare, sul fronte delle scuole di secondo grado si manterrebbe l'autonomia dei licei classico e artistico, sebbene non abbiano il necessario parametro numerico di iscritti.

Si tratta in questo caso di istituti di secondo grado, per cui, come si legge nelle linee guida regionali, province e città metropolitana di Reggio hanno competenza su aggregazione, fusione e soppressione, previo parere delle stesse scuole. Diverso è il caso del primo ciclo, di competenza dei comuni, che sul dimensionamento devono proporre l'organizzazione della rete scolastica all'ente provinciale nei tempi del cronoprogramma (pena la decisione d'ufficio, una sorta di commissariamento). A Reggio la città metropolitana "acquisisce le proposte deliberate dai comuni e i pareri delle scuole di secondo grado" per poi approvare il piano di dimensionamento e quello dell'offerta formativa, che sarà trasmesso dalla regione.

Cosa dicono le linee guida regionali sulle proposte deliberate dai comuni

La decisione finale è attribuita dunque alla Metrocity che però, si precisa nelle linee guida, dovrà "evidenziare i pareri raccolti" e motivare l'eventuale non accoglimento delle proposte dei comuni. Il sentore del consiglio d'istituto del Galilei-Pascoli è che non ci sia la volontà di accettare la deroga per questo istituto, presentata da una giunta comunale a sua volta non pienamente convinta e forse spinta soltanto dalla correttezza nel mantenere un impegno assunto con la comunità scolastica del centralissimo Ic. La motivazione della città metropolitana per rifiutare il requisito "salva Galilei" potrebbe essere meramente burocratica: la proroga dei termini per la presentazione dei piani provinciali non si estende alle delibere comunali (che secondo le linee guida deve avvenire entro il 30 settembre) e dunque il comune di Reggio, che ha appena approvato il provvedimento, risultando ritardatario offrirà a metrocity una giustificazione valida per non accoglierne le indicazioni. I genitori del Galilei-Pascoli sono determinati a reagire in via preventiva anche con iniziative pubbliche per scongiurare il peggio.

Ogni ipotesi è al momento legata alle bozze discusse con gli stakeholder territoriali, tra cui i sindacati, ma tutto si stabilirà nel consiglio metropolitano. Sembra però certo l'orientamento a difesa delle zone fragili (come raccomandato anche dalla regione), dove tuttavia non mancano situazioni molto critiche e con poche speranze. Ad esempio Polistena, che secondo i sindacati sarà sede di tagli inevitabili, nonostante le linee guida indichino questo comune tra quelli con due indicatori di rischio. 

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