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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Diritto alla casa, sfratto esecutivo per madre e figlio invalidi, le associazioni: "Il Comune non risponde"

I Ferraro da luglio 2018, hanno richiesto l’assegnazione di un alloggio popolare. Dopo 20 mesi ancora nulla. Rischiano di finire per strada

Arriva l'appello delle associazioni che da anni si occupano del disagio abitativo nel Comune di Reggio Calabria. Un'altra famiglia sarà sfrattata il prossimo 5 settembre e, se il Comune non provvederà ad assegnarle un alloggio popolare, finirà per strada. La famiglia Ferraro è composta da due adulti con invalidità e, con un reddito molto basso, non riesce a sostenere le spese di un affitto. Da quando, nel mese di luglio 2018, ha avuto inizio la procedura di sfratto, la famiglia ha richiesto al Comune di Reggio Calabria  l’assegnazione di un alloggio popolare per emergenza abitativa, ai sensi dell’articolo 31 della legge regionale nr 32/1996 e del relativo regolamento comunale.

Ma fino ad oggi non ha ricevuto alcuna risposta. Per le famiglie che subiscono lo sfratto esecutivo, non avendo un reddito che consenta loro di affittare una casa, la normativa regionale, l.r. 32/1996 articolo 31, prevede che il Comune di residenza garantisca loro il diritto alla casa con l’assegnazione temporanea di un alloggio popolare per emergenza abitativa. La legge regionale prevede, inoltre, che i comuni debbano costruire una riserva di alloggi popolari da destinare esclusivamente  alle emergenze abitative, tra le quali ci sono gli sfratti delle famiglie a basso reddito.

La definizione fattiva di questa riserva è fondamentale, perché è questo lo strumento che consente di evitare alle famiglie di finire sulla strada. Gli alloggi che il Comune può utilizzare per costituire la riserva e, quindi, effettuare  le relative assegnazioni, sono tutti quelli disponibili, compresi quelli recuperati con le verifiche sulla permanenza dei requisiti. Fanno parte di questa riserva anche gli alloggi confiscati. Va ricordato che il consiglio comunale di Reggio Calabria, per rendere più trasparente e veloce la  gestione dei casi di emergenza abitativa, previsti dalla normativa regionale,  ha approvato il 25 gennaio 2018  un apposito regolamento.

Purtroppo, dopo 20 mesi, tale regolamento non è ancora operativo. Bisogna sottolineare che garantire il passaggio abitativo alle famiglie a basso reddito e in sfratto esecutivo, evitando che rimangano senza un alloggio, dovrebbe costituire una delle indiscutibili priorità  per un’Amministrazione comunale. La casa è un diritto fondamentale riconosciuto dalla Giurisprudenza della Costituzione italiana e dagli organismi internazionali e, in quanto tale, deve essere sempre  inalienabile, anche  di fronte all’azione di sfratto con la quale si garantisce la proprietà privata. Si chiede, quindi, che il sindaco Falcomatà provveda prima del 5 settembre prossimo  all’assegnazione di un alloggio per la famiglia Ferraro  e che  garantisca allo stesso modo il diritto alla casa a tutte quelle famiglie che si trovassero nelle stesse  condizioni di emergenza abitativa.
 

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