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Diritto alla casa, ancora ritardi per le assegnazioni del Comune

L'Osservatorio sul disagio abitativo torna in piazza per protestare dopo l'ok della Regione Calabria

Di nuovo in piazza per chidere una casa dove poter vivere dignitosamente. Sono famiglie reggine che da tempo aspettano un alloggio comunale, dopo aver partecipato ai bandi pubblici, e oggi sono tornate davanti a Palazzo San Giorgio per chiedere all'amministrazione comuanle di fare presto. 

Con loro, come sempre, c'è l'Osservatorio sul disagio abitativo, con in testa Giacomo Marino - che racchiude diverse sigle associative: Un Mondo Di Mondi,   il centro sociale Angelina  Cartella, Reggio Non Tace, Società dei Territorialisti/e Onlus, Ancadic - che a gran voce cerca un dialogo con il Comune per dare risposte certe a questa gente. 

Dice l'Osservatorio: "Perché manifestare, protestare, sollecitare, "per l'ennesima volta"? Perché per tanti arriva il momento di "non crederci più"? La risposta è tanto semplice quanto drammatica: perché non cambia niente, proprio niente, assolutamente niente. Niente non in giorni, in settimane, in mesi, tempi che sarebbero comunque troppo lunghi per chi vive in difficoltà così gravi che la legge stessa le definisce "emergenze". No, non cambia niente in anni, per tante e tante situazioni perfino in decenni. Al punto che anche situazioni che inizialmente potevano essere considerate di "ordinaria" difficoltà, tanto da essere inserite in bandi ordinari,  di fatto oggi sono a loro volta emergenziali, come una malattia inizialmente curabile che venisse colpevolmente trascurata dai medici per tempi lunghissimi, oceanici". 

"L'impatto sociale di tutto ciò è estremamente pesante - continua l'Osservatorio -  e non ha niente a che vedere con una società civile: case fatiscenti dove piove dentro e i topi entrano con facilità, muri che crollano, sovraffollamento intollerabile, persone affette da gravi patologie che vivono bloccate in piani alti di palazzi senza ascensore, persone che...e qui non continuiamo, perché dovremmo scrivere cose troppo personali, troppo dolorose, troppo forti, anche se qualcuno dei protagonisti e protagoniste ne ha già parlato pubblicamente in più di un'occasione. Possiamo dire con certezza che c'è grande sconforto e grande disperazione".

"Da anni, come Osservatorio, cioè come rete di associazioni e movimenti di base che studia e opera a fianco di chi soffre ingiustamente, interloquiamo o tentiamo d'interloquire con le nostre istituzioni,  - aggiunge - quelle preposte a gestire questi problemi e quelle con potere di controllo: il Comune nelle sue varie articolazioni (assessorati al Patrimonio Edilizio, ai Servizi Sociali, Commissioni varie...), la Regione, la prefettura, la magistratura... Non abbiamo mai rilevato attenzione, empatia e voglia di prendersi cura di quello sconforto e di quella disperazione. Non abbiamo mai rilevato l'intenzione di essere davvero al servizio del bene comune per quanto attiene a questa angosciante e urgente problematica.  E continua a non cambiare niente, sulla pelle delle vittime.

Ora la Regione, dopo mesi di nostre pressioni, ha dato il via libera al Comune per le assegnazioni di alloggi per i casi di emergenza abitativa. Di 18 alloggi già dichiarati disponibili se ne possono assegnare 5 ai vincitori della graduatoria di emergenza abitativa , e altri 13 ai vincitori del bando 2019. Non c'è più alcun ostacolo burocratico o procedurale. Così come si può immediatamente procedere all'assegnazione dei 39 alloggi Aterp dichiarati disponibili e che necessitano solo di adeguata manutenzione e all'acquisto di nuovi alloggi con gli 11 milioni previsti a tal fine dal Decreto Reggio.

Noi abbiamo solo un potere: quello di reclamare a gran voce che non si perda un giorno di più, sulla pelle, lo ripetiamo, delle vittime".

Dopo il sit-in, i rappresentanti dell’Osservatorio sul disagio abitativo hanno avuto rassicurazioni di essere auditi dalla commissione comunale Patrimonio, presieduta dal consigliere comunale Giuseppe Sera.

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