Lavoro domestico, Reggio Calabria tra le prime città italiane con più colf maschi
Le mansioni di cura a casa e persona non sono soltanto di appannaggio femminile e secondo l'osservatorio Domina il fenomeno si riscontra soprattutto nelle province meridionali
Il lavoro domestico è storicamente visto come un’attività prettamente femminile, tanto che nel linguaggio comune si tende a declinare al femminile “le colf” e “le badanti”. Tuttavia, come sottolineato dall’Osservatorio Domina, negli ultimi anni è aumentata la componente maschile in questo settore, in particolare nelle province del Sud dove circa il 30% dei collaboratori familiari sono uomini. E la città di Reggio Calabria è tra le prima cinque con la percentuale maggiore di colf e badanti di sesso maschile.
Ad essere particolarmente interessante è infatti l’aspetto territoriale di questo fenomeno. L’incidenza maschile, mediamente dell’13,6% a livello nazionale, raggiunge il 23,1% in Sicilia, il 17% in Calabria e quasi il 19% Campania. In quasi tutte le regioni gli uomini sono impiegati prevalentemente come colf; in controtendenza Sardegna, Basilicata e Molise, dove gli uomini svolgono prevalentemente mansioni di cura alla persona.
La prima provincia con la maggiore incidenza di domestici maschi è Palermo (28,2%), dove i domestici maschi sono quasi 4 mila e rappresentano il 3,0% del totale dei lavoratori maschi. L’incidenza supera il 22% in altre quattro province del Sud: Messina (27,1%), Napoli (23,4%), Catania (22,7%) e Reggio Calabria (22,3%). In queste prime cinque province lavorano più di 14 mila addetti domestici, ovvero l’11,6% di tutti i lavoratori domestici maschi.
In particolare per Reggio Calabria, secondo lo studio dell'Osservatorio elaborato su dati Inps per il periodo dal 2013 al 2022, i lavoratori domestici maschi sono 903, con una distribuzione dello 0,7% e iincidenza di uomini del 22,3% di cui 72,8% colf e 81,1% stranieri.
Commenta Lorenzo Gasparrini, segretario di Domina: "Sebbene il lavoro domestico sia tuttora in gran parte gestito da donne – in Italia come nel resto del mondo – la componente maschile è tutt’altro che marginale, soprattutto in alcune realtà territoriali. È importante quindi tenerne conto quando si affronta il tema: i colf e i badanti sono figure professionali con caratteristiche molto diverse rispetto a quelle femminili, e necessitano quindi di servizi e tutele particolari".