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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Diocesi reggina, don Santoro nuovo vicario generale: "Mia missione sarà l'ascolto"

L'annuncio è stato dato dall'arcivescovo monsignor Giuseppe Fiorini Morosini durante le fasi iniziali del Convegno pastorale diocesano

Don Salvatore Santoro è il nuovo vicario generale dell'arcidiocesi Reggio Calabria-Bova. L'annuncio è stato dato dall'arcivescovo, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini durante le fasi iniziali del Convegno pastorale diocesano che avvia le attività della Chiesa reggina.

Il presule ha ringraziato monsignor Gianni Polimeni, che per sei anni ha svolto il ministero di vicario generale, prima di presentare le dimissioni nei mesi scorsi. "Don Gianni Polimeni, che mi è stato accanto in questi cinque anni con affetto sincero, assoluta fedeltà e somma dedizione, ha chiesto di lasciare il servizio di vicario generale. Ho indetto le consultazioni tra il clero lasciando a don Gianni il tempo di riflettere e decidere se confermare le sue dimissioni.

Abbiamo scrutinato insieme le schede della votazione dei sacerdoti e abbiamo potuto verificare che, nonostante le dimissioni annunciate, molti sacerdoti hanno insistito, proponendolo ancora come Vicario. Questo è un segno, caro don Gianni, di quanto il Clero vi stimi, vi voglia bene e vi sia grato per il servizio che avete reso. Però don Gianni ha confermato la decisione di lasciare, ecco perché sono arrivato alla determinazione di nominare come Vicario Generale il primo risultato eletto nella consultazione fatta tra i sacerdoti, e cioè don Salvatore Santoro".

Un affettuoso e lungo applauso ha salutato l'annuncio del vescovo, una grande manifestazione di vicinanza nei confronti del rettore del Seminario, chiamato a ricoprire un servizio particolarmente delicato e importante per la comunità diocesana.

Le sensazioni dopo la nomina

Ed è un mix di sensazioni quello che don Salvatore Santoro sta vivendo, dopo la comunicazione da parte dell’arcivescovo. "Le riassumerei con una grande serenità – spiega – semplicemente perché so di essere nella volontà di Dio, obbedendo alla Chiesa. Tutto avrei pensato nella mia vita, tranne che qualcuno mi chiedesse un ministero di questo tipo. C’è il timore, non la paura, ma il timore di chi inizia un percorso ex novo, con la consapevolezza della grande responsabilità e fiducia che è riposta in me dal vescovo, dai confratelli, dal popolo santo di Dio". Don Santoro rimarca di aver senso, nel suo ruolo, "perché in assoluto riferimento alla figura di un titolare. Sintonia, fedeltà, obbedienza. E bisogna saper scomparire, con le dovute proporzioni e senza derogare da nessuna responsabilità, per fare spazio al vescovo".

La Parola come riferimento 

Sono due i brani della Scrittura che tornano alla mente di don Santoro in questi giorni. Il primo è quello che è impresso nel ricordino della sua ordinazione sacerdotale. Si tratta del Vangelo di Giovanni (3, 30): "Bisogna che egli cresca e che io diminuisca". "Nessun servizio – spiega – può essere fatto seriamente senza la consapevolezza di un passo indietro da fare rispetto a colui che ha diritto di avere il pieno della scena, che è Gesù». Il secondo brano è tratto da San Paolo, il quale afferma: "Io conosco colui nel quale ho riposto la mia fiducia e la mia speranza". "Mi fido del Signore – sottolinea don Santoro – come mi fido della Chiesa".

Il ministero dell'ascolto

Ha una grande esperienza in tema di accompagnamento di laici e futuri sacerdoti, il nuovo vicario generale. Lui avverte, però, una grande responsabilità, "quella dell’ascolto. Esso crea dialogo, ponti. Come abbiamo ascoltato ieri dal professor Alici, se fatto con umiltà valorizza il mio "io" nell’altro e l’altro in me, nella costruzione del "noi" che è il "noi" della Chiesa. La mia esperienza di servizio con i laici, con i giovani, mi aiuterà a capire che la verità non è patrimonio di nessuno e va cercata con fiducia, rispetto, umiltà e tanta pazienza". L’obiettivo che don Santoro si prefigge è principalmente uno: "Riuscire a dire ai preti, per conto del vescovo, "io sono qua". Così come bene ha fatto il mio predecessore, don Gianni, vero maestro del dialogo. Un vero ministero dell’ascolto, dunque. Ciò crea dialogo e sarà più facile per tutti, laici e sacerdoti". Quanto all’imminente festività mariana, vissuta per la prima volta sotto una nuova veste, don Santoro ha un solo auspicio: "Lavorare insieme nel rispetto di tutti, nell’accoglienza di tutti, nella valorizzazione dei carismi e dei ministeri di ciascuno".

Chi è don Santoro

Nato a Reggio Calabria il 6 luglio 1967. Alunno del Pontificio Seminario Romano Maggiore, ha espletato il curriculum accademico filosofico-teologico presso la Pontificia Università Gregoriana, conseguendo il Baccalaureato in Filosofia e Teologia. Ordinato diacono il 25 ottobre 1992, nella Basilica Lateranense in Roma, dal cardinale Camillo Ruini e presbitero il 26 giugno 1993, nella Basilica Cattedrale di Reggio Calabria dall'arcivescovo Vittorio Mondello; ha conseguito la licenza in sacra xcrittura presso il Pontificio Istituto Biblico in Roma, collaborando, simultaneamente, dal 1993 al 1996, con l’equipe educativa del Pontificio Seminario Romano Maggiore nella qualità di assistente.

Nel settembre 1996 è stato vicerettore del Seminario maggiore “Pio XI” di Reggio Calabria, mentre ha svolto anche il compito di direttore dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo ed il dialogo interreligioso, e di assistente diocesano dell’Ufficio di pastorale giovanile. Dal 1998 al 2001 è stato vicario parrocchiale della Parrocchia "Santa Maria della Candelora" in Reggio Calabria; nel 2001 è stato nominato assistente diocesano del settore giovani di Azione Cattolica. Il 21 gennaio 2002 è divenuto parroco della Parrocchia di "Santa Maria della Candelora".

Dal 1996 è professore di filologia ed esegesi neotestamentaria presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose e l’Istituto Teologico del Seminario Arcivescovile. Dal 2008 al 2017 è assistente diocesano generale dell’Azione Cattolica dell’arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova. Nel settembre 2011 è stato nominato rettore del Seminario maggiore arcivescovile, canonico del Capitolo Metropolitano e vicario episcopale per la Pastorale vocazionale. Dal 2011 è direttore del Centro diocesano vocazioni e membro del Consiglio presbiterale e pastorale. Dal 2015 è membro del Collegio dei Consultori. Dal 2018 assistente ecclesiastico diocesano dell’AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani).

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