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Il progetto

Un giorno con i figli per le detenute, l'iniziativa delle Donne Reggine

La festa della mamme si celebrerà anche nella casa circondariale della città grazie a un evento organizzato dal comitato nella giornata di domani

Per la prima volta la festa della mamma si celebrerà nella casa circondiariale di Reggio Calabria grazie all'iniziativa del Comitato Donne Reggine, che ha voluto organizzare domani, 13 maggio, un incontro speciale: mamme detenute e figli insieme per un giorno, a condividere una giornata di gioia e sensibilità.

Realizzato d’intesa con l’amministrazione penitenziaria e con il supporto dell’associazione “Liberamente”, l’evento si terrà all’interno del penitenziario “Panzera”: il progetto del movimento spontaneo femminile si è infatti inserito in una progettualità educativa preesistente nella casa circondariale, mirata a curare il mantenimento e il recupero degli affetti familiari, trovando quindi l’immediata disponibilità della direzione.

Sabina Cannizzaro, membro del direttivo del Comitato, si dice orgogliosa dell’iniziativa: “Per la prima volta a Reggio Calabria, le mamme avranno un permesso straordinario per trascorrere una mattinata con i loro figli. È qualcosa che ci emoziona tantissimo. E mi preme anzitutto ringraziare il direttore Carrà per la sensibilità mostrata, tutti gli educatori che ci hanno supportato, gli agenti di polizia penitenziaria, il tribunale di sorveglianza, tutte le preziosissime componenti del nostro comitato e, non di meno, l’associazione Liberamente, con cui condividiamo l’organizzazione di questo entusiasmante progetto. Il nostro intento è dare un significato profondo alla festa della mamma, offrendo una giornata di gioia e amore alle donne detenute ed ai loro figli.”

Significativo titolo dell'evento è "Un abbraccio oltre i confini”, conclusione di un percorso durato due mesi, durante i quali le donne detenute hanno incontrato per due volte a settimana una delegazione del comitato e di Liberamente. A supporto dell’iniziativa sono state coinvolte anche le associazioni L’Elefante e Giocolareggio, che collaborano gratuitamente all’evento, con il compito di intrattenere con giochi ed animazioni i bambini presenti. Per questioni di sicurezza l’evento non sarà aperto al pubblico, ma esclusivamente alle persone coinvolte nel progetto ed autorizzate dall’amministrazione penitenziaria. All'iniziativa, introdotta da Sabina Cannizzaro e moderata da Angela Campolo, parteciperanno il vescovo di Reggio-Bova, Fortunato Morrone; il garante regionale per l'infanzia, Antonio Marziale; il presidente del tribunale di sorveglianza di Reggio Calabria, Daniela Tortorella; i garanti dei detenuti di città metropolitana e comune di Reggio Calabria, rispettivamente Paolo Praticò e Giovanna Russo.

"Spiega il direttore dell’istituto penitenziario Giuseppe Carrà, che aprirà l'evento con un saluto istituzionale: "L’idea è nata da una visione avanguardistica della detenzione che tende sempre più a ospitare gli affetti e, almeno nella sezione femminile, creare un ambiente in cui l'istituto sembri un po' meno carcere e un po' più casa. Da un’analisi personalmente condotta, si nota che sempre con maggiore frequenza e intensità le mamme risentono del distacco dei figli e acuiscono la propria sofferenza a causa di una sorta di delega forzata per l’educazione e per la cura dei propri figli. Sulla base di questa osservazione - conclude - unitamente alla polizia penitenziaria, all’area trattamentale e alle volontarie delle associazioni, abbiamo voluto regalare un momento di unione, concedendo un incontro più lungo e vitale tra mamme e figli, ma anche tra figlie detenute e mamme libere.”

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