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Cronaca San Luca

In Valle d'Aosta lo spaccio di eroina passava da Giuseppe Nirta e da una gang calabrese

La guardia di finanza del gruppo "Aosta" ha chiuso l'inchiesta "FeuDora", delle dieci persone arrestate nove percepivano il reddito di cittadinanza, sequestrati anche 60 carati di zaffiri

Dieci arresti e una ventina di perquisizioni fra Valle d'Aosta, Piemonte e Calabria. E' il bilancio dell'operazione 'FeuDora' compiuta dalle fiamme gialle di Aosta nell'ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica.

All'operazione hanno preso parte oltre 70 finanzieri con l'ausilio di 7 unità cinofile antidroga ed un cash dog. In particolare, l'ordinanza di custodia cautelare ha disposto il carcere per 5 persone, di cui 2 già detenuti presso le case circondariali di Brissogne e di Torino, poiché arrestati dalle Fiamme Gialle d'iniziativa in precedenti attività antidroga, e gli arresti domiciliari per altre 5 persone (di cui uno già confinato presso la propria residenza).

L'operazione "FeuDora"

Le indagini hanno permesso di ricostruire il flusso e le modalità di approvvigionamento delle droghe pesanti dalla Calabria fino alla Valle d'Aosta. Una volta giunti nel territorio valdostano, gli stupefacenti venivano gestiti, occultati e smerciati nella roccaforte del quartiere Dora (di qui il nome dell'operazione) dal noto e pluripregiudicato Giuseppe Nirta. Nato a San Luca e residente in Valle a partire dagli anni 90, risulta gravato da precedenti penali per truffa, associazione per delinquere e stupefacenti. Arrestato nel 1999 e nel 2009, interdetto dai pubblici uffici nel 2011, sottoposto alla sorveglianza speciale fra il 2014 e il 2018, il 27 marzo scorso è stato nuovamente arrestato per traffico di sostanze stupefacenti dalle Fiamme Gialle del gruppo "Aosta", poiché sorpreso con quasi un chilogrammo di eroina. 

Smercio di eroina di bassa qualità

Proprio in questi giorni, le analisi svolte sull'eroina sequestrata hanno permesso di appurare che si tratta della famigerata Black tar, letteralmente “catrame nero”, una tipologia di bassa qualità (per questo ancora più pericolosa) ma che viene scelta per il suo basso costo. Oltre al vertice, occupato da Nirta, un ruolo primario era svolto da Giuseppe Ficara, oggi arrestato, dal quale dipendevano una serie di altri spacciatori: Sebastian Luhring e Massimo Penti, condotti in carcere oggi, nonché Christian Bredy, Adriana Chiambretti, Marco Casone, Giuseppe Mauri Zavaglia e Roberta Orrù, tutti ai domiciliari. Il quadro delle misure cautelari si arricchisce con gli arresti già eseguiti dello stesso Giuseppe Nirta, Laura Ficara e Daniele Ferrari, i primi due destinatari di un'ulteriore provvedimento restrittivo notificato oggi in carcere.

Giro d'affari da 70 mila euro

Nel corso dell'operazione, sorretta da indagini tecniche e da un costante monitoraggio dei 13 indagati e dei loro acquirenti, è stato individuato un "giro d’affari" da circa 70mila euro mensili, determinato anche dal numero dei consumatori individuati, pari ad un centinaio di persone. Ad oggi, con svariati sequestri effettuati anche a scapito dei vari consumatori, l'operazione “FeuDora” ha permesso di sottrarre al mercato degli stupefacenti della Valle d'Aosta oltre un chilogrammo di eroina, circa 200 grammi di cocaina e 50 grammi di hashish. Fra i sequestri sono anche da ricordare 60 carati di zaffiri per un valore che oscilla dai 24.000 ai 42.000 euro, 4 orologi di pregio e circa 7.000 euro in contanti. Nel corso delle perquisizioni odierne, infine, sono stati ancora rinvenuti circa 15 grammi di eroina, 5 grammi di hashish, altrettanti di marijuana, 2 piante di marijuana, nonché un coltello e 1.750 Euro in contanti.

Nove arrestati percepivano il reddito di cittadinanza

Ben nove dei dieci arrestati percepivano il reddito di cittadinanza. Nei confronti di Nirta e Laura Ficara, precedentemente arrestati, il sussidio era stato immediatamente interrotto. Analoga azione verrà intrapresa a seguito dei provvedimenti cautelari eseguiti in data odierna anche nei confronti degli altri percettori.

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