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Cronaca

Tansi avvia la macchina per le regionali, Rifondazione e Partito Comunista in campo

Obiettivo: rientrare a Palazzo Campanella per "iniziare da li una nuova lotta per il lavoro, la sanità, contro la disoccupazione giovanile, contro la 'ndrangheta e il malaffare, contro l'autonomia differenziata"

Tansi Carlo-2"Chi come noi vive in Calabria sa che da sempre la nostra terra è abusata e umiliata, che i diritti fondamentali vengono quotidianamente messi in discussione e che l'esistenza di tante persone è al limite della dignità umana, mentre la politica che conta sta a guardare, nell'indifferenza più totale". Così gli esponenti calabresi di Rifondazione comunista e Partito comunista italiano in un appello congiunto.

"Da ciò - aggiungono - rinasce il bisogno sopito, ma mai spento, di tornare a battersi come i comunisti storicamente sanno fare, per rompere il sistema di potere che vede il centrodestra e il centrosinistra, apparentemente distanti, alternarsi nella gestione della nostra regione, senza che niente si modifichi davvero. Qualche volta cambiano i volti, ma non la politica".

"In questa occasione - affermano - abbiamo lavorato sin da subito per individuare i possibili alleati, sapendo già in partenza che, con il Pd, sarebbe stato difficile persino dialogare, ancor più da quando, nel Parlamento europeo, alcuni suoi parlamentari hanno votato trasversalmente il documento che pone sullo stesso piano fascismo e comunismo".

"Abbiamo deciso di affrontare questa fase uniti, Partito comunista italiano e Rifondazione comunista, di nuovo insieme strategicamente - precisano - per tentare di cambiare la Regione Calabria, di sostenere il progetto di Carlo Tansi (nella foto) e candidare i compagni nelle sue liste". "Il nostro obiettivo comune - concludono - è lavorare per riportare i comunisti a sedere sui banchi di Palazzo Campanella, con le stesse bandiere e gli ideali di sempre, per iniziare da li una nuova lotta per il lavoro, la sanità, contro la disoccupazione giovanile, contro la ndrangheta e il malaffare, contro l'autonomia differenziata che impoverisce le regioni del Mezzogiorno compresa la Calabria".

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