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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Emergenza coronavirus, la Hitachi ricorre alla cassa integrazione per i suoi stabilimenti

La decisione è stata assunta al termine di un lungo incontro con le organizzazioni sindacali di categoria, per gli amministrativi verrà attivata la piattaforma per lo smart working, per il colosso giapponese: "sul piano psicologico la situazione era ingestibile"

La Hitachi ha scelto: ricorrerà alla cassa integrazione per i suoi stabilimenti italiani. La decisione è stata assunta dal vertice aziendale al termine di un lungo confronto avviato con i rappresentanti dei sindacati di categoria. 

Oltre 8000 dipendenti

Per gli oltre 8000 dipendenti la procedura, così come previsto dal decreto “Cura italia”, avrà valenza retroattiva a partire dal 23 marzo ultimo scorso. Per tutti gli impiegati italiani del colosso giapponese, invece, verrà attivato lo smart working. 

Nessuna compensazione

La gestione della Cigo attualmente non prevede da parte dell’azienda alcuna compensazione. Le rappresentanze sindacali di Fim, Fiom, Uilm, Uglm e Fismc hanno chiesto all’azienda di estendere la richiesta di apertura Cigo anche per le ditte esterne (incentrato), per parità di trattamento all’interno dello stabilimento. Per il personale somministrato, che è parte integrante dell’azienda Hitachi, ci sarà lo stesso trattamento dei dipendenti Hitachi.

Stop in tutti gli stabilimenti italiani

Il Gruppo Hitachi Rail, dopo gli incontri con rsu e rls avvenuti in questi giorni, in tutti gli stabilimenti del gruppo presenti in Italia, rispetto alla crisi sanitaria in corso, fa sapere, in una nota che "accogliendo le richieste fatte dalle rsu ed rls ha annunciato lo stop della produzione dei veicoli in tutti i siti produttivi del gruppo in Italia fino al 13 aprile prossimo utilizzando cassa integrazione per gli oltre 8000 dipendenti del gruppo".

Il motto: "Safety first"

Hitachi ha come motto “Safety First”, Sicurezza Prima di Tutto. Un motto che è stato ribadito dall’amministratore delegato del gruppo Higashihara nella sua recente comunicazione relativa all’emergenza Covid-19.Una scelta difficile, ma che va incontro alle nostre richieste di sicurezza per limitare al massimo la possibilità di contagio.

Piano psicologico delicato

"Nonostante avessimo, messo a punto un protocollo congiunto sulla sicurezza sanitaria, – chiude l’azienda – questo non escludeva la possibilità di contagi in un contesto complicato come l’emergenza che stiamo vivendo e dove anche sul piano psicologico la situazione tra i lavoratori stava divenendo ingestibile".

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