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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Covid-19, sos dei sindacati: lavoratori Avr senza stipendi e dispositivi di protezione

Sale la tensione fra le parti sociali e l'azienda, i dipendenti aspettano ancora gli stipendi arretrati anche da cinque mesi, le sigle sindacali denunciano ritorsioni da parte del datore di lavoro

“Umiliati e offesi, i dipendenti dell’avo sono costretti ad operare senza Dispositivi di protezione individuale o con Dpi non idonei e sottoposti a minacce di ritorsioni lavorative”. E’ questa la denuncia messa nero su bianco dai rappresentanti sindacali di Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel (rispettivamente: Francesco Callea, Domenico Giordano, Domenico Lombardo e Giuseppe Triglia). 

La protesta dei sindacati

In questa fase delicata, contrassegnata dall’emergenza coronavirus, per i rappresentanti sindacali si rischia di creare una dicotomia professionale fra lavoratori di serie A e lavoratori di serie B. "Pensiamo in primis - scrivono i sindacati - agli operatori sanitari (medici, infermieri od o. s. s.) cui andrebbe tributato un monumento per il loro sacrificio ed abnegazione, ancora, alle forze dell’ordine che rappresentano il baluardo posto a limitare il diffondersi del virus tramite comportamenti sociali sbagliati, o, ancora, ai lavoratori della grande distribuzione che, nonostante tutto sono costretti a lavorare per garantire a chi resta a casa gli idonei rifornimenti”. 

Categoria bistrattata

“Vi è poi una particolare categoria, spesso bistrattata od ignorata - spiegano - che indossa pur sempre una divisa, non bella e magari neanche profumata, ma che svolge una funzione fondamentale per il nostro vivere quotidiano: i lavoratori dell’igiene ambientale. Coloro che giorno e notte, in un periodo di piena emergenza, che alle nostre latitudini era già tale da un pezzo per il comparto, anche senza il “corona virus”, garantiscono, o almeno ci provano, che i nostri rifiuti vengano raccolti, che le nostre strade, piazze, uffici, vengano igienizzati”. Lavoratori che, fra le altre cose, devono ancora percepire dalle tre alle cinque mensilità e che continuato a prestare la propria opera esponendosi a rischi inauditi in un periodo delicato qual è quello attuale.

La protesta e le ritorsioni

“E fin qui è lecito pensare che ok, non è giusto ma il nostro è un Paese particolare e bisogna arrangiarsi pur di mantenere il proprio posto di lavoro - si legge nella nota dei sindacati - se non fosse che l’asticella della compromissione dei diritti viene ulteriormente alzata, i responsabili ai quali venivano richiesti i dpi per poter svolgere in sicurezza il proprio compito, rispondono che mascherine e guanti non erano più disponibili, che bisognava arrangiarsi con ciò che si aveva, oppure non indossarne, e che chi non era d’accordo e chiedeva solo di veder tutelati i propri diritti di uomo prima che di lavoratore, era libero di spogliarsi della divisa infilarla in una busta e andare via con tanto di garanzia di sospensione dal servizio per almeno 20 giorni”. 

Le tensioni e lo sfogo

Un episodio che ha provocato tensione fra lavoratori e azienda, con gli operai pronti a presentare una denuncia alle forze dell’ordine. “L’increscioso episodio - si legge infine nella nota - si è concluso, dopo che anche la polizia era andata via, con i lavoratori ammutinati che hanno risposto una volta di più presente ed hanno svolto regolarmente il loro turno, provvedendo, con tutti i loro limiti, a tentare di rendere più pulita la nostra città. Pensateci quando raccoglierete i vostri mastelli vuoti e non infierite su questi lavoratori se qualche zona non è stata coperta, la responsabilità va ricercata altrove”. 

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