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Cronaca

Emergenza Covid, Falcomatà si appella ai reggini: "Il virus è in città, siate rigorosi"

Le prossime 48 ore saranno decisive per evitare il rischio di un lockdown, saranno intensificati i controlli nelle zone della movida. I contagi sono saliti oltre quota 700 su tutto il territorio metropolitano "mai così nemmeno nella Fase 1"

Il Coronavirus ha varcato le porte della città, è presente a Reggio Calabria e nell’area metropolitana, è aggressivo come lo era nella prima fase, anzi forse di più e, allora, è tempo di correre ai ripari, di porre un freno al contagio che ha sfondato quota 700.

E’ il sindaco Giuseppe Falcomatà, in diretta social, a spiegare ai suoi concittadini qual è la situazione attuale dell’emergenza Covid 19, di un allarme che ha catalizzato i lavori del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto in modalità digitale questa mattina ed ha portato il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì ad emettere una nuova ordinanza restrittiva.

Il primo cittadino ha chiesto ai reggini di essere rigorosi nei loro comportamenti “per evitare il peggio”, perché “Reggio Calabria non ha bisogno e possibilità di affrontare un nuovo lockdown”.

“Dopo un confronto con le associazioni di categoria - ha detto Falcomatà - abbiamo fatto proposta al Prefetto che è stata accolta: in questo fine settimana faremo controlli approfonditi sulle zone della movida, a seguito di questo monitoraggio si valuterà la necessità di dover chiudere o meno al transito queste zone, sempre tenuto conto che dalla mezzanotte non si potrà uscire se non per casi di comprovata necessità”.

Le prossime 48 ore, quindi, saranno decisive per evitare una nuova e rigida chiusura, con un coprifuoco che potrebbe partire dalle 21.00 e mettere a rischio le festività natalizie.

I numeri crescono in città

I dati forniti dal’Asp di Reggio Calabria questa mattina hanno acceso la lampadina dell’allarme rosso. Nella sola città di Reggio Calabria sono 294 casi di persone affette da Coronavirus, per un totale di circa 708 contagi in tutta la città metropolitana e il dato, in queste ultime ore, è già cresciuto di 30 unità.

“Sono numeri impietosi, preoccupanti - commenta Falcomatà - straordinariamente superiori a quelli della fase uno. Ciò vuol dire che il virus è presente in città e si sta diffondendo, soprattutto nella fascia di età più giovane, soprattutto, fra i 18 e i 30 anni. Siamo a forte rischio chiusura, le prossime ore saranno decisive e delicate per valutare la necessità di dover disporre misure più restrittive”.

Se chiusura sarà, sarà una chiusura obbliga necessaria a porre un freno ai contagi e ad evitare la crisi del sistema sanitario. “I nostri ospedali - ha detto il sindaco - sono già quasi al collasso, i posti per il Covid sono terminati e così anche quelli per i ricoveri in terapia intensiva. Il virus non può ingolfare attività straordinaria dei nostri medici, le nostre strutture non sono preparate a ricevere un aumento esponenziale dei casi”.

Cosa fare, quindi, per evitare il peggio? Giuseppe Falcomatà non vede molte strade: “La nostra salvezza sono stati i comportamenti rigorosi assunti nella prima fase, atteggiamenti che hanno fatto si che il virus si fermasse alle porte della nostra città. E’ tempo di tornare a quei comportamenti, è tempo di volerci bene, per evitare il peggio. Nessuno e miglior controllore di se stesso”.

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