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Cronaca

MetroCity, i sindacati sollecitano l'attivazione confronto "Rientro in sicurezza"

La denuncia arriva dalla segretaria Francesca Galatti (Fp Cgil) e dal segretario generale Vincenzo Sera (Cisl Fp): "Pronti a dichiarare lo stato di agitazione ed applicare tutte le prerogative del caso"

"A seguito dell’inerzia e della totale indifferenza dimostrata, la Fp Cgil e la Cisl Fp si ritrovano a dover sollecitare quanto previsto dai vari Dpcm emanati, non da ultimo e di notevole rilievo per il nostro territorio, quello del 4 novembre e in vigore dalla data odierna".

"Le segnalazioni giunte ai sindacati, - scrivono i segretari Francesca Galatti e Vincenzo Sera - a dir poco, allarmanti e rappresentano una totale inadeguatezza organizzativa che mette a rischio i dipendenti. Ricordiamo che stiamo ancora aspettando di condividere il protocollo di sicurezza dopo varie sollecitazioni; è inaccettabile dover rimarcare la correttezza nelle relazioni sindacali".

"In attesa di risposte - spiega ancora la nota - la situazione è molto peggiorata, anzi, potremmo dire è completamente sfuggita di mano perché, invece di ottimizzare i tempi e permettere alle organizzazioni sindacali di partecipare a un dialogo costruttivo mettendo a disposizione dell’Ente proposte, esperienza e professionalità, si è pensato bene di emarginarle con il risultato di gestire l’emergenza Covid-19 con estrema leggerezza stante che risulterebbero alle scriventi due casi di contagio".

"Potrebbe sembrare dura la nostra posizione ma, di fatto, è quanto riscontrato dalle azioni intraprese, o meglio non intraprese, dall’Amministrazione. Non è stato mai rispettato il diritto al lavoro agile, che ricordiamo dall’inizio dell’emergenza è stato riconosciuto come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa; tra l’altro fino alla fine dell’anno non è neanche richiesto l’accordo previsto normalmente dall’art. 19 L.n. 81/2017.

Ma ancora più grave perché la dirigenza non “vuole” accettare la condizione che il dipendente in smart-working svolge sia attività ordinaria, sia attività progettuale “straordinaria” ma sempre nel rispetto dell’organizzazione lavorativa e senza ulteriori aggravi per l’Amministrazione, anzi con notevoli risparmi.

Il mancato utilizzo della prestazione in modalità agile, ricordiamo, comporta totale responsabilità da parte del datore di lavoro, qualora si verificassero situazioni di pericolo per i dipendenti. Ad oggi va detto che purtroppo non si parla più di percentuali ma si deve ritornare al 100% della prestazione in modalità agile per tutte le attività che non siano riconosciute indifferibili, sperando che non ci vogliano altri sei mesi per definirli!"

"A tutti coloro i quali non potranno utilizzare lo smart-working, in particolare i lavoratori fragili, - sottolineano i sindacati - va data la possibilità di essere destinatari di mansione diversa (esperibile da remoto) ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento come definite dai contratti collettivi vigenti oppure lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale in remoto.

Tutto quanto specificato è solo una parte delle varie problematiche che, a suo tempo, nell’unico incontro dell’organismo paritetico, i sindacati avevano reso noto al presidente; stiamo aspettando! Invece di procedere più spediti ci viene chiesto lo scambio di missive con proposte da valutare ed eventualmente condividere; ricordiamo che lo sviluppo tecnologico è riuscito a raggiungere anche Reggio Calabria nonostante la Zona Rossa".

"Qualora - concludono i segretari Galatti (Fp Cgil) e Sera (Cisl Fp) - non ricevessimo celere riscontro a quanto esposto non esiteremo a dichiarare lo stato di agitazione ed applicare tutte le prerogative del caso".

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