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La richiesta

Emergenza profughi, Agape: "Si attivino i centri affido"

Il centro comunitario ha incontrato l'assessore regionale Minasi affinché la Regione applichi le linee guida

L'emergenza profughi della Ucraina ha fatto ancora un volta emergere la grande generosità delle famiglie calabresi che in tantissime hanno risposto all'appello di Agape di accogliere temporaneamente minori in fuga dalla guerra.

Disponibilità che saranno comunicate dall’associazione alle prefetture che hanno la responsabilità di intervenire sui minori stranieri non accompagnati  che stanno arrivando in Calabria. Un dato quello delle famiglie disponibili all’affido importante che deve però  spingere Regione ed enti locali  a valorizzare maggiormente questo enorme capitale sociale di cui dispone la Calabria che può essere speso a favore di tutti i minori, anche di quelli calabresi in difficoltà che hanno bisogno di avere famiglie e adulti che li accompagnino nella loro crescita.

Nell’incontro avuto con l’assessore regionale alle politiche sociali, Mario Nasone e Lucia Lipari, rispettivamente  presidente e vice presidente del Centro Comunitario Agape, hanno chiesto che la Regione applichi le linee guida regionali sull’affidamento familiare che a distanza di quindici anni non hanno ancora avuto seguito lasciando la nostra regione anche in questo settore agli ultimi posti in Italia. Con il risultato che nonostante le disponibilità delle famiglie questo importante strumento di tutela del minore non decolla perchè manca una programmazione regionale e in particolare non sono stati fatti investimenti adeguati con assunzioni di assistenti sociali e psicologi negli enti locali.

L’Agape ha chiesto all’assessore Minasi di attivare almeno cinque centri affido distribuiti in tutta la regione, servizi fondamentali per sensibilizzare, reperire e sostenere l’esperienza dell’affido, un servizio delicato e complesso che garantisce nuove opportunità ai minori che hanno diritto a vivere in una famiglia ma che ha bisogno di una progettualità adeguata.

L’assessore ha ribadito la sua attenzione verso l'affido, che da amministrazione locale ha favorito e il suo impegno a dare seguito alle linee guida migliorandone il testo. In particolare ha sottolineato la necessità di garantire che i progetti di affido in Calabria rispettino i tempi previsti dalla legge, due anni eccezionalmente prorogati e che non diventino in modo surrettizio scorciatoie per l’adozione che deve avere altre modalità. Per questo nella riorganizzazione dell’assessorato designerà dei funzionari dedicati a questo settore  e si impegnerà a finanziare l’avvio di almeno cinque centri per l’affido che possano, con il coinvolgimento dei Comuni, dei tribunali per i minorenni e del terzo settore, dare una risposta omogenea in tutto il territorio regionale.

Durante l’incontro la vice presidente di Agape Lucia Lipari, anche a nome di diverse associazioni, ha ricordato anche l’urgenza di varare una legge regionale sul contrasto alla violenza di genere, offrendo all’assessore la disponibilità a dare un contributo per l elaborazione di un testo che possa segnare un cambio di marcia anche in questo settore.

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