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Cronaca

Reggio imprigionata dall'emergenza rifiuti: l'affondo di Marcianò e Iatì

L'intervento di Angela Marcianò e Filomena Iatì, presidente e consigliere comunale di Impegno e Identità che "spazzano via le frottole di Falcomatà"

"No, Reggio Calabria non merita di essere presa a calci, pugni e schiaffi dalla cronica e incorreggibile incapacità amministrativa di un sindaco e dei suoi sodali, leali a lui, sleali nei confronti della città".

La contrarietà mista al dispiacere per l'ignobile stato al quale Giuseppe Falcomatà ha imprigionato la città è di Angela Marcianò e Filomena Iatì, rispettivamente presidente e consigliere comunale di Impegno e Identità, per nulla disposte, si legge in una nota: "A raccogliere le sconce lacrime di coccodrillo del primo cittadino che, tramite un beffardo video pubblicato sulla sua pagina Facebook, ha cercato, tardivamente e spogliato di ogni sorta di giustificazione, una sponda nei cittadini sepolti dai rifiuti da un capo all'altro di Reggio Calabria. Una condizione che, annuncia il sindaco, sarà, di qui a poco, disastrosa a causa della pronuncia di una sospensiva del Tar. Lui, carnefice, che implora aiuto alle vittime della sua supponenza intellettualmente disonesta".  

"Le disgrazie non vengono mai da sole", recita bene un proverbio che calza in modo più che esaustivo su quanto vissuto, in termini negativi e in modo ormai ininterrotto, dall’intera comunità reggina".

Per Marcianò e Iatì: "Alle gravi disfunzioni amministrative, alle inchieste giudiziarie, alla carenza di erogazione di acqua potabile, alle pessime condizioni del manto stradale, alla mancata raccolta dei rifiuti solidi urbani protrattasi ormai da tempo, si aggiunge ora questo ennesimo intoppo che potrebbe determinare, per i mesi a venire, un ulteriore, ancor più grave, situazione emergenziale già conclamata nel servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nella nostra città. Il rischio serio che per mesi si protragga questa situazione emergenziale è la rappresentazione plastica dell'indefinibile modo di gestire le sorti della collettività da parte del sindaco e della sua striminzita cerchia di adepti a Palazzo San Giorgio".

Marciano e Iatì, all'unisono e con il sostegno determinato dell'intera organizzazione fondata nello scorso marzo - lasciano parlare i fatti che, oltre ad essere ostinati, non sono soggetti ad interpretazioni diverse rispetto a quelle imposte dalla verità solida e tragicamente concreta della realtà. "Sono mesi che in un’altalena di dichiarazioni e richiesta di tempo, il sindaco, rivolgendosi alla cittadinanza, ha assicuratouna soluzione della problematica.

Dopo aver preso in giro i reggini con la giuridicamente impossibile internalizzazione del servizio rifiuti, per il tramite di un bando di affidamento del servizio a Castore, siamo arrivati al punto di non ritorno: dal 31 ottobre, data di scadenza dell'ennesima proroga illegittima in capo ad  Avr, - è il rilievo mosso con risolutezza dalla docente universitaria e dall'avvocato - le strade continueranno ad essere invase selvaggiamente da distese sterminate di spazzatura. Insistiamo sul delicato profilo di illegittimità, sia perché esso è stato da noi denunciato con puntualità alle autorità preposte competenti, oltre che denunziate nell'aula del Consiglio comunale.  Contestazioni al pari di quello che riguarda le proroghe riguardanti il servizio idrico gestito da Idrorhegion.

L’internalizzazione dei servizi tanto decantata, pertanto, - continuano le rappresentanti di Impegno e Identità - non ha sortito alcun effetto benefico se non quello del puro annuncio propagandistico- elettorale. Questo sfacelo, sono gli avvenimenti a certificarlo, è figlio legittimo di un'Amministrazione Falcomatà, una brigata sbrindellata di sodali addestrati ad obbedire alle ossessioni maniacali del loro nocchiero. Essi, pavidi e conniventi, hanno sempre consentito, senza mai abdicare al loro ruolo compiacente, venissero calpestate le regole elementari della programmazione, basti pensare al contenuto del DUP (Documento Unico di Programmazione) e le basi minime della pianificazione". 

"Una città che continua a vivere nell’emergenza che si è celata - deplorano Marcianò e Iatì – dietro, a loro dire, concordati interventi da parte del Prefetto a cui pure ci siamo rivolti ma senza trovare il supporto che merita una comunità distrutta da fallimenti conclamati di questa portata. Quello stesso prefetto a cui Falcomatà ora ricorre elemosinando un contributo atto a scongiurare il peggio che ha creato con le sue stesse mani grondanti lentezze, frutto di incompetenze e inettitudini.

E' questo il quadro peggiore nel quale un apparato burocratico amministrativo agisce, anch’esso accondiscendente, nel vuoto di un indirizzo politico qualificato e credibile, con la conseguenza che tutti i settori si ritrovano oggi ancor più allo sbando con la qualità dei servizi che a Reggio Calabria scava ormai nelle viscere più profonde dello scandalo".

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