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Cronaca

Caos rifiuti, le promotrici della protesta scrivono al sindaco: "Città deturpata e puzzolente"

Le organizzatrici Simona Lanzoni, Daniela Spinola e Ivana Labate e rappresentanti della pagina Facebook "No alla raccolta differenziata porta a porta" si rivolgono al primo cittadino

I rifiuti e la mancata raccolta, l'indignazione e la protesta. Esaperazione ma mai resa per i reggini che, in questi giorni di inzio 2020, si trovano a dover fronteggiare la problematica dell'emergenza spazzatura, che decora con il suo olezzo e nelle forme più disparate, ogni angolo della città, dal centro storico alla periferia.

Dopo il sit in pacifico di domenica scorsa, a caccia di una soluzione tempestiva che restituisca civiltà a una Reggio martoriata, le promotrici dell'iniziativa, Simona Lanzoni, Daniela Spinola e Ivana Labate, rappresentanti della pagina Facebook "No alla raccolta differenziata porta a porta", a nome degli iscritti nella stessa (circa 500 ad oggi), e di tutti i cittadini che "come noi pensano che il sistema di raccolta porta a porta sia stato un flop" hanno rivolto un messaggio social al sindaco Falcomatà.

"Abbiamo pensato - scrivono le tre cittadine - di comunicare con lei adattandoci al suo "modus operandi", cioè tramite social/comunicato stampa, un pò inusuale, ma di suo gradimento visto che per e-mail non ha mai risposto!

Vorremmo innanzitutto chiarirle il significato dello striscione che è diventato simbolo della giornata: #reggiomerdopolitana; tale striscione è stato da noi voluto per trasmettere in modo social, che tanto a lei piace, come la sua amministrazione ha trasformato la nostra amata città metropolitana, oggi, immersa di rifiuti, deturpata da cumuli di immondizia, puzzolente e malsana e tutti gli altri problemi di servizi infrastrutture turismo ecc.."

"Chiarita la polemica striscione, "pelo nell'uovo", che le ha consentito di riscuotere consenso da parte di qualche suo simpatizzante - continuano Lanzoni, Spinola e Labate - le vorremmo dire che durante la manifestazione in piazza Italia giorno 12, fingendo che lei fosse presente, (pur essendo stato invitato ha preferito non esserci), le abbiamo comunicato che se entro 3 giorni avesse ignorato il malcontento da parte dei suoi cittadini, che esigono fatti e non più parole, avremmo proceduto nella nostra battaglia.

A tutt'oggi non abbiamo avuto né risposte concrete, né fatti e non ha nemmeno chiesto di confrontarsi con noi". Il post delle tre promotrici dell'iniziativa, apartitica e apolitica, si conlude con le richieste dei cittadini che il sindaco "non vuole ascoltare": raccolta, pulizia, disinfestazione e derattizzazione di ogni parte del territorio comunale inquinato da rifiuti urbani e ingombranti;

no porta a porta su tutto il territorio comunale ed istallazione di cassonetti interrati per la raccolta differenziata con apertura automatica tramite scheda codice fiscale; riduzione delle aliquote tari e consentire rateizzazioni più lunghe ai meno abienti morosi che vogliono regolarizzarsi; installazione di telecamere in prossimità dei punti di raccolta e personale di sorveglianza nelle maggiori zone di discarica illegale su tutto il territorio comunale e controllo incrociato per individuare i colpevoli di questo enorme disastro ambientale".

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