"E' un problema che stiamo affrontando di petto", il sindaco invoca l'Esercito contro l'invasione rifiuti |VIDEO
Vertice in Prefettura sull'emergenza che attanaglia il territorio cittadino dopo 45 giorni di blocco o rallentamento sulle discariche e sugli impianti regionali
Inferno rifiuti in città e reggini sull'orlo di una crisi di nervi. "E' un problema che stiamo affrontando di petto" esordisce il sindaco Giuseppe Falcomatà nel consueto appuntamento social con la cittadinanza. "E' una situazione - afferma il primo cittadino - che occupa il nostro cuore, la nostra mente, le nostre attività quotidiane senza sosta. Una nuova emergenza ad orologeria, probabilmente la peggiore dal 2015 ad oggi".
E questo è quello che ha detto nel pomeriggio al prefetto Mariani invocando l'invio dell'Esercito "per liberare la città dalle oltre 4 mila tonnellate di rifiuti presenti su strada a causa del blocco o del rallentamento più o meno di 45 giorni sulle discariche e sugli impianti regionali".
Per far fronte a questa emergenza, pericolosa sia dal punto di vista igienico sanitario che dell'ordine pubblico (basti pensare ai numerosi roghi notturni in tutti i quartieri) il sindaco è convinto che "c'è bisogno ancora di più di sentire la presenza dello Stato, c'è bisogno del sostegno e del lavoro di tutti".
La riunione in Prefettura, oltre per discutere dell'emergenza, ha scongiurato il blocco e il conseguente sciopero dei lavoratori degli impianti di Sambatello, Gioia Tauro e Siderno.
"Abbiamo chiesto alla Regione - continua il sindaco - anche aumenti di conferimento negli scarichi, salvo il blocco di questi giorni degli impianti, scarichiamo circa 100 tonnellate su Sambatello, 50 le mandiamo in Puglia, abbiamo bisogno - ribadisce Falcomatà - più del doppio dell'ordinario per poter togliere i rifiuti dalle strade".
Poi un passaggio sull'appalto per la realizzazione del sito di stoccaggio all'interno dell'impianto di Sambatello. Si è conclusa la procedura negoziata "dopo l'apertura delle buste vedremo chi si sarà aggiudicato la gara".
Falcomatà lancia un appello alle forze sane della città, striglia alcune associazioni, colpevoli di speculare, e chiama a raccolta le energie produttive "per sostenerci, per starci vicino e anche per suggerire i percorsi per uscire da questa situazione, perchè non ci si salva da soli, soprattutto se pensiamo di farci la guerra tra di noi".