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L'appello alla donazione

Estate, emergenza sangue in aumento dopo la pandemia

L'appello di Alfonso Trimarchi, direttore del Sit del Gom, e di Myriam Calipari, presidente dell'Avis reggina

E' grave emergenza sangue in città. Una emergenza diventata, però, cronica. Lo spiega bene il direttore del Sit del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria Alfonso Trimarchi.

"Ormai da più di due anni - afferma Trimarchi - stiamo subendo una diminuzione della popolazione di donatori. Questo è dovuto alla pandemia e alla sue conseguenze. La gente è stanca, arrabbiata, non c'è più serenità e speranza e un gesto così bello come è la donazione del sangue non viene neanche preso in considerazione.

Il mio timore è che la situaizone possa peggiorare ancora. Se consideriamo infatti che i nostri territori, penso ad esempio a Polistena, Bivongi, Bova, e la stessa Reggio stanno perdendo i giovani perchè vanno a vivere fuori, ecco che c'è davvero da temere il peggio. In più c'è un invecchiamento della popolazione, che comporta anche la fuoriuscita dal range d’età possibile alla trasfusione, oltre che la diminuzione in termini assoluti dei nuovi donatori tra i diciotto e i quarantacinque anni".

Trimarchi Alfonso-2"Dopo tanti anni di sensibilizzazione, di campagne pubblicitarie, adesso siamo ritornati indietro - specifica Trimarchi - almeno a cinque, sei anni fa e i dati che abbiamo della raccolta del sangue ce lo dicono chiaramente. Non abbiamo l'autosufficienza e per i malati emaoncologici, oncologici, gli anziani, sono problemi seri. La regionalizzazione della sanità ha fatto i suoi danni e anche questo è un problema: se non abbiamo sangue è un nostro problema".

"In questo periodo riusciamo a raccogliere una media di trenta sacche al giorno - prosegue il direttore - ma per il nostro fabbisogno avremmo necessità di almeno sessanta sacche. E' un momento difficile. Abbiamo, ovviamente, una scorta per le emergenze ma se capita, ad esempio, un incidente stradale con più feriti gravi ecco che il "nostro tesoretto" finisce.

Ogni anno trasfondiamo 18mila globuli rossi. Occorre sangue e qui, devo dire, non è un problema di sanità, del ministero, della regione, occorre far capire che dipende da tutti noi, dalla società, servono volontari che donino il sangue".

Dove si può donare

La donazione di sangue intero, è possibile tutti i giorni feriali presso il presidio dell'ospedale Morelli e presso la sede Avis in corso Garibaldi, dalle 7.30 alle 11.30, e di concerto con le stesse associazioni di sangue nelle sedi di raccolta decentrate o con l’ausilio di autoemoteche. Le donazioni multicomponent avvengono, presso il Presidio Morelli, dal lunedì al sabato su appuntamento.

Le associazioni di volontariato e la campagna di senisbilizzazione

L'Avis e l'Adspem da sempre sono in prima linea impegnate nella sensibilizzazione della donazione del sangue. Quest'estate è partita una campagna di raccolta che l’Avis – l’Associazione volontari del sangue – ha in corso da alcune settimane e che proseguirà per i mesi estivi avendo accanto, in sforzo congiunto, la Regione Calabria e le Aziende sanitarie ospedaliere e territoriali. 

Tre diverse locandine con le quali le cinque Avis provinciali e Avis regionale informano. In una quattro giovani bagnanti con cappello babbonatalizio ricordano che “il regalo più bello più bello puoi farlo quest’estate”; in un’altra “Fiero della mia Calabria, Orgoglioso di essere un donatore” esprime la positività del gesto; nella terza, infine, sotto tavole da surf ciambelline e pantofole da spiaggia c’è il post it “Prima di andare in vacanza Ricordati di chi ha bisogno di te per sopravvivere”.

La Calabria è regione autosufficiente in termini di sangue ed emocomponenti già dal 2001, grazie soprattutto all’apporto delle apposite associazioni di sangue. Oltre l’80 per cento delle unità a disposizione sono assicurate da loro. Ogni anno si raccolgono all’incirca 75 mila unità di sangue, con un fabbisogno che si aggira sulle 72 mila. Il fabbisogno, in linea con quanto accade in Italia, è però aumentato negli ultimi anni, in ragione della maggiore incidenza delle malattie croniche. Nonostante le difficoltà intrinseche alla pandemia, si riesce a garantire l’apporto ematico ai pazienti cronici. 

"Qui a Reggio non abbiamo più l'autosufficienza - racconta Myriam Calipari, presidente dell'Avis Reggio (in foto) -  che avevamo raggiunto negli scorsi amiriam calipari-2nni prima pandemia. La forte incidenza dei casi Covid, nuovamente in salita, incide negativamente, riducendo le raccolte. Abbiamo tanti volontari, infatti, che erano prenotati per fare la donazione e poi non sono potuti venire perchè hanno avuto il Covid. Abbiamo cinquemila volontari e devo dire lo scorso anno, malgrado la pandemia siamo riusciti a raccogliere quasi settemila e cinquecento sacche.

Adesso siamo lontani da questi numeri, ma la possibilità di ritornare nelle scuole con l'autoemoteche ci è stato di grande aiuto. Anche la raccolta presso la Scuola Allievi carabinieri ha dato i suoi frutti. Sappiamo anche che d'estate rientrano in città molti ragazzi che vanno fuori a studiare, così come accade anche durante le feste di Natale, e siamo fiduciosi, ma ancora non abbiamo buoni numeri. Oggi abbiamo raccolto 22 sacche di sangue. Speriamo che i giovani e chi può donare lo faccia, è un atto di solidarietà e di grande civilità".

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