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Confesercenti: "musica di sottofondo fino alla chiusura dei locali"

E' la richiesta che avanza all'amministrazione comunale per permettere ai pubblici esercizi di poter svolgere “attività di intrattenimento musicale”

"“L’estate sta finendo” è la strofa di una canzone molto conosciuta ed è - scrive in nota Gianfranco Laganà, presidente Fiepet Confesercenti reggina - anche quello che sta succedendo realmente. Siamo infatti all’12 agosto - e pur con la stagione agli sgoccioli dobbiamo purtroppo constatare che anche quest’anno nel territorio comunale di Reggio Calabria vige la norma che impone ai locali di interrompere qualsiasi tipo di emissione sonora all’una di notte".

"Tralasciando il fatto che una città che si vuole concretamente definire turistica, quantomeno nella stagione estiva, dovrebbe avere una maggiore elasticità per ciò che concerne gli orari di fine delle emissioni musicali ampliandoli almeno di un’ora, ci chiediamo perché la norma attualmente in vigore ricomprenda anche la musica di sottofondo, la cosiddetta filodiffusione. Questa tipologia di emissione sonora, per sua natura, non crea nessun tipo di problematica alla tutela della quiete pubblica dati i bassissimi livelli d’emissione ma, come si può ben capire, diviene strumento indispensabile per i locali che vogliono offrire un servizio maggiormente appetibile ai propri clienti".

"Come Fiepet Confesercenti riteniamo  - continua Laganà - che tale scelta danneggi gravemente le imprese soprattutto in un momento così drammatico come quello che si sta attraversando attualmente per gli strascichi economici della pandemia di coronavirus. In una pec inviata il 29 giugno dell’anno in corso e, ancora prima, auditi nella commissione comunale preposta, avevamo richiesto che si potesse risolvere questo problema in vista dell’inizio dell’estate ricevendo informalmente rassicurazioni e consensi sul superamento di questa e altre criticità riscontrate come, ad esempio, la disparità di trattamento, sempre riguardo le emissioni sonore, tra lidi e gazebo insistenti nella via marina bassa, i primi dei quali possono mettere musica sino alle 2:30 mentre i secondi devono interromperla all’1:00 pur essendo praticamente contigui".

"Ad oggi però nessuna risposta ufficiale è arrivata dall’amministrazione comunale  - conclude - e i locali alle prese con la crisi pandemica, le nuove norme sul green pass e un generalizzato calo delle presenze, devono continuare a interrompere qualsiasi tipo di musica, filodiffusione compresa, all’una di notte. Per tale motivo chiediamo ancora una volta all’esecutivo di voler porre rimedio a questa situazione con un provvedimento urgente che possa, quantomeno in questi ultimi giorni di agosto, permettere ai pubblici esercizi di poter svolgere “attività di intrattenimento musicale” tramite musica di sottofondo fino alla chiusura degli stessi. Allo stesso tempo richiediamo che i locali insistenti nella parte bassa del lungomare Falcomatà abbiano, indistintamente dalla tipologia, la possibilità di usufruire di un unico regolamento orario per le emissioni sonore diverse dalla “filodiffusione”".

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